8x19 The Doom in the Gloom
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8x19 The Doom in the Gloom

18.03.2013 discussione versione originale

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  1. sella
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    A me l’episodio è piaciuto, l’ho trovato gradevole in molti suoi aspetti, nella media di Bones, che rispetto a tante “ciofeche” (o forse sarebbe meglio definirli “immondi polpettoni”) in circolazione, è sempre di uno standard di tutto rispetto. Mi è piaciuto soprattutto come abbiano saputo dimostrare la cura che hanno per tutti i personaggi, nello specifico nei confronti di Sweets, ma anche di Daisy, facendoci vedere la crescita e la maturazione del primo e prospettandoci sviluppi interessanti per la seconda, profondamente maturata grazie all’esperienza di dolore che ha dovuto affrontare. Per ambedue si tratta di crescita, di essere arrivati alla maggiore età non in senso legale, ma esistenziale. Mi è piaciuto il rispetto che il gatto e la volpe hanno dimostrato per un loro personaggio, in questo caso specifico Sweets, per il quale in questo episodio si completa l’arco narrativo iniziato fin dal suo apparire sulla scena nel suo rapporto con Brennan e Booth, dagli scontri iniziali al formarsi fra di loro di un legame familiare, una delle tante famiglie di tipo diverso di Bones, di cui Sweets, da come ci era stato a suo tempo rivelato da GG, aveva bisogno e di cui era alla ricerca. Evidentemente, la morte dei genitori adottivi aveva spiazzato psicologicamente Sweets, lasciandolo con un non compiuto emotivo, un’immaturità che nell’abbandono di Daisy, nella sua fuga di fronte all’impegno per la vita, aveva avuto il suo apice. La sua fortuna, come gli riconosce Daisy stessa, è stata quella di aver trovato rifugio nell’ospitalità di Brennan e Booth, con i quali ha potuto mano a mano costruire la relazione affettiva a lui così necessaria. Solo ora, grazie al legame venutosi a creare, Sweets è in grado di rendersi autonomo, d’andare a vivere da solo, si sente in grado d’affrontare la coabitazione con due colleghe che, per inciso, sono due schianti di ragazze (penso che questo aspetto della sua vita avrà tutta l’attenzione di Booth e degli altri con una serie di frecciatine ad hoc). Non sappiamo se le rivedremo, ma nella loro breve apparizione svolgono un ruolo importante: colgono la natura del rapporto ormai esistente tra i tre (anticipato da Angela, alla quale l’acume non manca mai), la verbalizzano, salutando “mamma” e “papà”. La coabitazione ha fatto molto bene a Sweets, ma forse, come mi ha fatto notare Michela nella nostra solita chiacchierata telefonica, ha fatto bene anche a Brennan e Booth, i quali in questo episodio dimostrano una maturità di coppia ormai consolidata nel vivere insieme. Aria di famiglia, aria di famiglia. Niente di più tradizionale o, ancora peggio, tradizionalista? No, niente di più controcorrente ...
     
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7 replies since 21/2/2013, 11:10   1054 views
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