La seconda notte

R - xTutti - B&B - dopo il 6x22

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. MartyTheCrazy
        Like  
     
    .

    User deleted


    AUTORE: MartyTheCrazy
    TITOLO: La seconda notte
    GENERE: romance
    TIMELINE: dopo la 6x22
    RATING: Per tutti
    SPOILER: no
    PAIRING: Booth/Brennan
    DISCLAIMER: Tutti i personaggi ed i diritti sono di HH, degli altri autori e della Fox.
    NOTE: Di solito la seconda notte è quasi più importante della prima, perché o si conferma... o si finisce



    Vincet Nigel-Murray aveva da poco lasciato per sempre il Jeffersonian.
    Quello che l’aveva disturbata era che l’avesse fatto di sera, dalla porta posteriore, come un ladro che scappa da una casa dopo aver sottratto l’argenteria. Solo che Vincent Nigel-Murray non solo non era un ladro e non aveva sottratto nulla… semmai aveva dato molto a tutti loro. Si domandava cosa veramente loro, ognuno di loro, avesse dato a lui. Booth le aveva dato la sua opinione, ma a lei continuava a sembrare così poco. Al contrario pensava di essere quella che da lui aveva ricevuto più di chiunque altro.
    Mentre formulava quel pensiero vide Angela che li osservava.
    Sì perché lei era ancora sottobraccio a Booth e se qualcuno altro, a parte la donna dinnanzi a lei, si era accorto della cosa non lo aveva dato a vedere.
    Il silenzio pesante e quasi eterno dopo l’addio fu rotto da Sweets.

    “Credo sia il caso di andare tutti a riposare. Questi ultimi due giorni sono stati faticosi da ogni punto di vista, ma soprattutto emotivamente. In ogni caso se chiunque di voi avesse bisogno…”

    Nessuno dei presenti in realtà voleva sentire quel discorso. Nessuno era veramente pronto, anche se tutti apprezzavano la costante disponibilità del giovane psicologo.
    A zittirlo prima che completasse la frase fu ancora una volta, come spesso succedeva, Booth.

    “Niente da fare Sweets. Non stasera. Stavolta la cosa migliore è riposare… se poi qualcuno sentirà il bisogno di parlare… domani non è così lontano come può sembrare. A qualcuno serve un passaggio?”

    Lo sguardo penetrante dell’agente Seeley Booth percorse tutti i presenti.
    La coppia in dolce attesa…

    “Noi no grazie. C’è la trappola per topi di Jack pronta ad accogliermi… se ci entrerò anche oggi.”
    “Non lamentarti… è una splendida auto.”
    “Certo amore… per chi non porta a spasso dentro una pancia dalla circonferenza improponibile nientepopodimeno che il tuo erede.”

    Lo psicologo ragazzino.
    Che si limitò a rifiutare con un lieve cenno con il capo.

    La responsabile del laboratorio.
    Cam si diede un piccola botta sulla fronte con le dita, ad indicare un pensiero che evidentemente aveva accantonato e che invece ora tornava a galla.

    “L’auto. Sono senza auto… ce l’ha Michelle stasera… però Booth per te io sono completamente fuori mano, ed anche per Sweets… e nell’auto/trappola non è il caso che io provi ad infilarmi.”
    “Cam non ti preoccupare se serve…”

    Bones interruppe Angela rapidamente.

    “Non ti preoccupare Angela. Non serve che facciate nessuna deviazione voi. Dato che io sono di strada per Booth, Cam può prendere la mia auto. Tanto non credo la userei questa notte, non ho nessuna voglia di andarmene in giro. L’auto la posso riprendere domani con calma.”
    “Sei sicura? Mi faresti un enorme favore. Non voglio disturbare nessuno più del necessario, ma non voglio nemmeno svegliare Michelle a quest’ora...”
    “Davvero non c’è problema, altrimenti non l’avrei nemmeno proposto. Ovviamente… - disse spostando lo sguardo sull’uomo al suo fianco - …sempre se per Booth va bene.”
    “Nessun problema, come ha detto Bones casa sua è lungo il mio percorso.”

    Temperance si staccò da lui e prese le chiavi dell’auto dalla tasca del cappottino per allungarle a Cam. Rialzando gli occhi intercettò, e volutamente ignorò, lo sguardo malizioso di Angela che sembrava dire a chiare lettere ‘io so perché ti fai accompagnare da Booth’.
    Pochi istanti o forse qualche decina di minuti dopo il gruppo si era diviso.
    In realtà era stato difficile quella sera, come se nessuno volesse in realtà andarsene da lì. Perché andarsene dal Jeffersonian quella sera significava chiudere davvero il capitolo Vincent Nigel-Murray, e per quanto consci che era nella logica delle cose ognuno di loro rifiutava più o meno consciamente quell’idea.
    Uscì sottobraccio a Booth che le aprì la portiera dell’auto e pochi attimi dopo era seduta al suo fianco, come molte altre volte era successo ma mai come prima d’ora.
    C’era un silenzio che sapeva di imbarazzo e questo non le piaceva.
    Quello che era successo poche ore prima, quell’istintivo andare da lui e chiedere… quasi mendicare, in realtà lo trovava giusto. Non provava alcun imbarazzo, ma Booth era diverso. Lo conosceva ormai bene, certi argomenti per lui sembravano… tabù. Sì la parola era quella.

    Quando si comporta così lo amo ancora di più.
    Ed ammettere con me stessa che lo amo prima di ieri notte era quasi un modo di illudermi. Ora cosa è e cosa sarà quest’ammissione? Qualcuno di noi due deve spezzare questo silenzio.


    “Booth…”
    “Bones…”

    Entrambi sorrisero brevemente.

    “Prima tu.” concluse rapidamente lui.

    Booth era intimamente lieto di non dover essere il primo a parlare. Non avrebbe saputo da che parte cominciare. Lei invece, Temperance Brennan, la donna che definiva sé stessa come straordinaria aveva impiegato lunghi minuti per decidere come aprire il dialogo. Si era costruita, come in un film, l’immagine di sé stessa che spiegava a Booth come in un momento di forte emotività come quello conseguente alla morte di Vincent… ma poi alla resa dei conti, quando Booth le aveva lasciato la parola aveva cambiato idea e nel giro di meno di un millesimo di secondo, aveva cambiato strategia.

    “Sei ancora arrabbiato?”

    Booth capì immediatamente a cosa lei si riferisse. Il pensiero corse indietro a quella sera, a casa sua, la luce appena tornata dopo un lungo black-out, e una confessione tra loro cuore in mano. Era conscio che quella particolare sera era diventata il punto di svolta della relazione tra loro.
    Il primo punto di svolta per la verità.

    Già perché la scorsa notte c’è stato il secondo… e ora dobbiamo decidere se ingranare la retromarcia e darcela a gambe levate o continuare su questa nuova strada…

    “No.”
    “Bene perché io non mi sento più tanto impenetrabile.”

    Booth sorrise dell’involontario doppio senso della frase. Un doppio senso che probabilmente solo lui aveva colto, dato che lei non si era resa conto di nulla. Si stupì di essere in grado di sorridere così spontaneamente e sentirsi così bene.

    Non sono in imbarazzo in realtà. In realtà è da stamattina che ho il terrore di cosa lei abbia intenzione di fare da qui in avanti.
    Sì.
    È da stamattina che ho il terrore che sparisca di nuovo in qualche cavolo di isola sperduta in chissà quale oceano… o mare… o quel che è….


    “Bones ti va di fare due chiacchiere? Vuoi andare a casa?”
    “Voglio parlare. Casa mia è più vicina… fermiamoci così posso prendere un paio di cose e poi… se non ti dispiace… andiamo a casa tua.”
    “Sicura? Posso anche fermarmi un po’ e poi andarmene.”
    “Sicura.”
    “Sì.”

    Booth si sentì scoppiare il cuore. Non solo non stava rifiutando lui, ma sembrava addirittura cercarlo.
    Sì, ricordava che la stessa donna seduta sullo stesso sedile aveva confessato un errore e indagato sulla possibilità di cancellarlo.
    Ma Bones era Bones, bella dolce ed imprevedibile.

    “Quindi aspettiamo di parlare?”
    “Sì.”
    “E menrte aspettiamo stiamo in silenzio assoluto Bones?”
    “Beh… puoi sempre accendere la radio.”



    Un’ora più tardi – Appartamento di Booth

    Bones si era fatta una doccia rapida ed ora stava seduta sul divano sgranocchiando delle carote ed aspettando Booth, che da cavaliere quale era le aveva concesso la precedenza.
    Spostò lo sguardo verso la camera da letto per osservare la sua sacca poggiata accanto al comodino. Si era portata poche cose, sapeva essere spartana quando serviva.
    Anni di antropologia sul campo glielo avevano insegnato.
    Lo sguardo era ancora incatenato alla sacca ed i pensieri persi tra passato presente e futuro, quasi a volersi ferire ancora una volta nel ricordare una assurda fuga dalla felicità.
    Una felicità che ancora non era certa di poter guadagnare, ma che in ogni caso aveva rimandato semplicemente per paura.
    Smise di rimuginare solo quando nel suo campo visivo comparve il corpo di Booth.
    Aveva indossato solo i pantaloni del pigiama ed era a torso nudo.
    Sentì salire prepotentemente dentro di lei il ricordo della notte appena trascorsa, con il suo percorso dal pianto ai sorrisi… fino alla gioia. Assieme con il ricordo salì violento il desiderio di amare ed essere amata da quell’uomo.

    “Ora possiamo parlare?”

    Bones annuì in silenzio. Uno strano groppo le stava pesando, stringendole la gola.
    Non riusciva a capire cosa fosse… timidezza, emozione…

    Sì lo amo. Perché fisicamente è un ottimo rappresentante della razza, perché è un uomo meraviglioso e protettivo, perché è un grande amico… e sa insegnarmi cose che non avrei mai supposto… e ora che ci sarebbe stato di male a dirglielo? In fondo erano solo due semplici parole…

    “… ti amo.”

    Si rese conto di averle pronunciate e non pensate solo quando vide il volto e gli occhi di Booth illuminarsi come non aveva mai visto prima.
    Nemmeno quella notte.
    Aveva davvero quell’effetto su di lui? Non riusciva a crederci che Booth l’amasse davvero.
    Questa cosa la faceva sentire tremendamente fragile e nello stesso tempo invincibile.

    “Te l’ho detto anche stanotte… e ora che ci penso… tu non l’hai detto a me. Questo è strano perché normalmente gli uomini sono più propensi a dirlo soprattutto durante l’atto sessuale. Al contrario delle donne che al riguardo più riflessive…. Probabilmente perché…”

    Booth si sedette sul divano e la zittì con un bacio.

    “…probabilmente perché io non sono come gli altri uomini. Probabilmente perché ti amo ma dovevo pensare a come dirtelo. Probabilmente perché volevo che mi dicessi di non essere più impenetrabile… o chissà per quale altro motivo non te l’ho detto stanotte. Però l’ho appena fatto no?”
    “Già… e ora che facciamo? – poi lo fermò prima dell’ennesimo bacio, posandogli la dita sulle labbra –Angela lo sa. Io… beh…”

    Booth smise di baciarle e mordicchiarle le dita della mano, che nel frattempo aveva catturato…

    “Perfetto… chi altro lo sa?”
    “Solo Angela… mi consoce, non ne parlerà con nessuno.”

    Booth la attirò contro il suo petto e per lei fu naturale accoccolarsi su di lui come la notte prima.

    “Resta la domanda Booth. Cosa facciamo?”
    “Senti Bones, per quanto mi riguarda… questa è la stata la cosa più meravigliosa, splendida ed intelligente che noi due potessimo fare. Io non avrei alcun problema a spalancare la finestra ed urlarlo al mondo… però…”
    “Questo però… è un però che mi piacerà oppure è una cosa che mi deve preoccupare? Perché in questo momento non sarò più impenetrabile… ma mi sento parecchio vulnerabile. Penso che una cosa brutta avrebbe un effetto catastrofico. Insomma questo però è legato al fatto che prima che partissimo io per…”

    La zittì di nuovo con un bacio. Sembrava essere l’unico modo per riattivare il suo cervello e la sua logica. Quella donna funzionava al contrario di tutti gli altri esseri umani.

    “…no Bones. Zitta un minuto. Lo so che magari non so parlare bene come te usando tutte quelle belle spiegazioni scientifiche che mi piace tanto sentire da te. Ora… dammi solo un minuto poi dimmi quello che pensi, ma lasciamo un minuto ok? – attese un cenno di conferma - Lasciamo perdere quel rifiuto, lasciamo perdere da quanti anni io e te ci giriamo intorno, lasciamo perdere tutto.. Sully.. Hannah… tutto. Hai davvero voglia di dirlo a Sweets?”

    Che c’entra ora Sweets…

    Poi improvvisamente comprese, e tirando la testa leggermente indietro per poterlo guardare negli occhi, ebbe conferma di aver capito esattamente quello che lui intendeva.
    Si sorrisero complici.

    “Ho capito quello che vuoi dire… vuoi che ci teniamo questa cosa per noi e solo per noi per qualche tempo. Così ce la godremo senza Sweets che viene a dirci cose tipo ‘ve l’avevo detto’.”
    “Sei straordinaria Dottoressa Bones. Sei davvero straordinaria.”

    Bones si spostò sollevandosi fino a sedersi in braccio a lui, e da quella posizione chinò leggermente il volto per baciarlo e farsi baciare. Labbra contro labbra gli rispose.

    “Lo so. Per questo ti amo. Una donna straordinaria come me non può fare altro che amare un uomo speciale intelligente e bello come te.”
    “Bello? Gli uomini non sono belli, semmai affascinanti. Trovi che io sia bello?”
    “Da un punto di vista strettamente antropologico i tuoi tratti somatici…”

    Booth non le lasciò finire la frase.


    Il mattino dopo

    “Buongiorno.”

    Gli occhi limpidi si aprirono lentamente e lo vide. Steso di fianco a lei, appoggiato su un gomito.
    Chissà da quanto tempo la stava osservando.

    “Non tanto come avrei voluto.”
    “Come?”
    “Ti stavi domandando da quanto tempo sono qui a guardarti. Ti ho risposto. Non tanto come avrei voluto.”
    “Come facevi a sapere… sicuramente è una domanda logica. C’è poi da tenere in considerazione che tu sei abilissimo nel metterti nei panni delle persone. Cosa c’è per colazione?”
    “Suppongo uova e pancetta non sia nemmeno da contemplare. – sorrise osservando il naso di lei arricciarsi – Però sicuramente devo avere dei cereali ed anche l’occorrente per un toast.”

    Lo disse mentre già si chinava su di lei per baciarla.

    Non mi stancherei mai di baciarti Bones. Non avrei mai sospettato niente di tutto questo. Ti ho detto molte volte che per ognuno di noi c’è una persona speciale e che quando la si incontra si sa esattamente che è quella. Non avrei mai pensato che fosse così… inarrestabile e… e non lo so nemmeno io… sei il mio futuro e la mia vita.

    Booth se mi baci ancora oggi non usciamo di qui. Sono mesi che aspetto di poter… non avrei mai immaginato niente di più violento ed inarrestabile come questa emozione. Non pensavo potesse essere tutto così perfetto con te… ma è perché sei tu. Sei la mia rinascita e la mia vita.


    “Credo sia il caso di andare… se non vogliamo destare sospetti e mantenere la nostra piccola isola di pace per qualche tempo.”
    “Quest’isola mi piace molto Dottoressa Bones. Se mi do malato resta a curarmi?”

    Bones si alzò dal letto senza alcuna vergogna per la propria nudità e si diresse alla doccia.

    “Solo in ragione di evidenti prove di un suo malessere… agente Booth.”

    Lo scambio di battute continuò durante la doccia, la colazione, il viaggio in auto… fino alla porta del Jeffersonian. Dove scendendo dall’auto come se niente fosse accaduto tra loro se non la solita vecchia routine, Bones lo ringraziò.

    “Grazie Booth. – poi abbassò la voce – Stasera vieni da me, ricorda di portarti qualcosa.”
    “…per dormire mi basti tu… ma mi porterò un cambio d’abiti.”

    Entrando al Jeffersonian Temperance Brennan si stava domandando come fosse possibile che nessuno al mondo si fosse accorto di quanto stava succedendo dentro di lei. Di quanto tutto fosse diverso quel giorno.
    Però qualcuno c’era.
    E quando posò la borsa nel suo ufficio, prendendo il camice da laboratorio per indossarlo, una voce amichevole dal vano della porta chiese semplicemente.

    “Dormito bene?”
     
    .
  2. Ilovebones
        Like  
     
    .

    User deleted


    Marti..io ho immaginato innumerevoli volta il post 6x22, tu l'hai reso alla grandissima!
    Ho trovato la storia estremamente piacevole e vicina a come sarebbe potuta essere la rappresentazione di questi momenti sullo schermo.. Ho sempre creduto che la loro storia fosse iniziata in quel momento, quella famosa sera, e che i primi momenti siano stati vissuti all'insaputa di tutti..eccetto Angela,ovviamente! ;)
    Probabilmente è stato un peccato che ci abbiano privato di tutti loro primi momenti come coppia (manco il primissimo vero bacio c'hanno concesso! <_< ).. hanno volutamente lasciato tutto all'immaginazione! D'altra parte però grazie a storie come questa è possibile lenire questa mancanza!
    Ancora complimenti Marti, è davvero intensa e scrivi proprio bene.. Manu :)
     
    .
  3. •BoNeS
        Like  
     
    .

    User deleted


    Bellissima!! Hehehe Angela lei si che le capisce le persone
     
    .
  4. pulcett
        Like  
     
    .

    User deleted


    Stupenderrima! Magistrale! Grazie di cuore! E' tutto così reale, così ben descritto, davvero - ripeto - ci hai fatto un enorme regalo!

    Chi è che chiede "Dormito bene" ?

    Please post again asap!!!!

     
    .
  5. MartyTheCrazy
        Like  
     
    .

    User deleted


    Angela ;)
     
    .
  6. ~Mars.
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    “Bene perché io non mi sento più tanto impenetrabile.”

    Booth sorrise dell’involontario doppio senso della frase. Un doppio senso che probabilmente solo lui aveva colto, dato che lei non si era resa conto di nulla.

    Ahahahah io invece l'ho colto eccome :doh: Anzi, menomale che l'hai esplicitato da sola, perchè altrimenti l'avrei fatto io in ogni modo :fiu:
    A parte gli scherzi, bellissima fanfiction!!!
    Grazie per queste belle storie, ripeto, in questo periodo non ci sono molte persone che scrivono su Bones e ogni tanto ci vuole!!! Ancora complimenti!
     
    .
  7. Ciccia-B
        Like  
     
    .

    User deleted


    Davvero molto bella anche questa complimentissimi Marty! :D
     
    .
  8. MartyTheCrazy
        Like  
     
    .

    User deleted


    Grazie mille... sempre troppo buone
     
    .
  9. Sara6
        Like  
     
    .

    User deleted


    Angela è proprio Angela e l'hai descritta benissimo!
    Complimenti Marthy...continua cosi', é un piacere leggere le tue FF :clap:
     
    .
  10. MartyTheCrazy
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ringrazio tutti mentre mi preparo a postare il prossimo one shot...
     
    .
  11. Chris.Tag
        Like  
     
    .

    User deleted


    mi è piaciuta anche questa tua visione della seconda notte. Durante la prima probabilmente non ci sarebbe stato tempo nè spazio per le parole ma nella seconda sì, mi è piaciuto il taglio che gli hai dato, così come vedere Bren che vuole chiarire e Booth che la zittisce con i baci.
    Brava Marty :)
     
    .
10 replies since 19/4/2012, 11:22   742 views
  Share  
.