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B&B, romance, per tutti

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  1. Ciccia-B
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    AUTORE: Ciccia B
    SPOILERS: 7 Stagione
    PAIRING: B&B
    RATING: Per tutti
    DISCLAIMER: I personaggi citati in questa fanfiction non mi appartengono, ho solo preso liberamente spunto dalla serie "Bones" di proprietà della FOX

    ***********



    Ebbene dopo tantissimo tempo passato senza scrivere siamo di nuovo qua! Sarà perché lo show in questo periodo è una ff vivente che ti fa già vivere su una nuvoletta, ma non potevamo non fare qualcosa perché oggi è un giorno speciale. Ebbene sì è il compleanno di una persona davvero importante per noi! Buon compleanno Dany! Questa è tutta per te spero ti piaccia!Love you! ^_^ :wub: :wub: :ibones:

    Booth POV

    E’ quasi il tramonto quando lasciamo il Jeffersonian, è stata una bella festa. La mia piccola Stape è stata degnamente accolta dalla nostra famiglia. Ora però è tempo per noi di tornare a casa; dovremmo essere in ospedale a dire il vero, ma Bones è stata irremovibile. Continuava a ripetere che era inutile, che lei e Christine stavano bene e pertanto non avrebbe esposto la sua bambina a tutti i germi presenti in un ospedale solo perché io ero un tradizionalista apprensivo. E così eccomi qua a guidare lentamente per DC, avrò percorso queste strade milioni di volte eppure oggi tutto sembra diverso; perché tutto da oggi sarà diverso. Per capirlo mi basta guardare le donne più importanti della mia vita: Bones si è addormentata con la testa poggiata al finestrino - sarà anche Wonder Woman, ma ha pur sempre partorito da poche ore – e Christine dorme serena adagiata nel suo seggiolino. C’è silenzio e questo mi riporta indietro a quanto successo stamattina.

    “Booth dobbiamo andare, sono in travaglio”

    Questa è stata la frase che ha dato il via a tutto, non ricordo come siamo arrivati in macchina, anche se ricordo benissimo le urla di Bones per le buche e gli scossoni che hanno colpito il SUV – stupida strada, stupida stupida strada. Credo che se fossi andato più veloce avrei infranto il muro del suono. Tuttavia non è bastato e ho dovuto accostare, sotto minaccia, davanti ad una locanda. Se la situazione non fosse stata così anomala e concitata, avrei riso per l’espressione esterrefatta del direttore del motel quando Bones l’ha avvertito che, se non ci avesse trovato una stanza, si sarebbe sdraiata e avrebbe partorito lì per terra.
    Ma il caso ha voluto che non ci fossero stanze libere a causa di un evento in corso, e così ci siamo ritrovati in un fienile.

    Booth ho bisogno di sdraiarmi e spingere, nostra figlia vuole uscire e anche in fretta!”

    “Oh Bones, l’ambulanza sarà qua a momenti tieni duro.”

    Ma lei si è sdraiata annunciandomi con determinazione:

    “Booth, non posso aspettare devi aiutarmi tu!”

    Credo che non potrò mai dimenticare quei momenti: ero spaventato ed euforico allo stesso tempo, la mia Bones, pur essendo in preda ai dolori, mi spiegava precisamente cosa fare e continuava a ripetere che i bambini nascono da soli e che non era il caso di preoccuparsi. Penso lo dicesse anche per rassicurare se stessa, ma mentre la esortavo a spingere pregavo che avesse ragione e che tutto andasse per il meglio.
    E finalmente, dopo attimi all’apparenza interminabili, vedo la testolina della mia bimba e poi, dopo un ultima fortissima spinta la mia principessa è scivolata tra le mie braccia, sporca e coperta di sangue, ma in assoluto la creatura più bella che io avessi mai visto. Seguendo l’istinto l’ho sistemata tra le braccia della mamma, che visibilmente l’ha stretta a sé. Io non ho potuto fare a meno di abbracciare la donna che amo con tutto me stesso, colei che rende la mia vita speciale. Insieme siamo rimasti ad osservare nostra figlia, trovandoci per una volta d’accordo sul fatto che è una bimba perfetta.
    La vista della nostra casa mi riscuote dai pensieri, parcheggio nel vialetto e mi volto a guardare Bones, mi dispiace svegliarla ma non posso permettere che dorma in auto.

    “Bones… Bones svegliati siamo a casa. Su andiamo, così potrai addormentarti nel nostro letto”

    Niente non mi sente, deve essere davvero stanca. In quel momento Christine inizia ad agitarsi e a emettere piccoli suoni indicativi che tra poco dovrà essere nuovamente nutrita e cambiata e subito i gli occhi di Bones si spalancano e cercano la nostra bimba, scende dall’auto, la prende delicatamente tra le braccia e inizia a cullarla. Insieme ci rechiamo nella sua cameretta, è bellissima e dalla sua finestra si scorge il piccolo albero di ciliegio che abbiamo piantato meno di due settimane fa.
    Bones si prepara per allattare la piccola e io decido di andare a fare una doccia, per poi dare anche a Bones la possibilità di cambiarsi. Mentre mi dirigo in bagno, non posso fare a meno di voltarmi ad osservarle: Christine è attaccata al seno di Bones e succhia voracemente il suo latte – è indiscutibilmente mia figlia – ma quello che è più emozionante è lo sguardo di Bones. Osserva la sua bimba mangiare con occhi adoranti e le accarezza piano la testolina, penso che potrei restare ad osservarle per ore. Davanti a me c’è un piccolo grande miracolo!
    Poi mi rendo conto di qualcosa che durante il parto non avevo avuto tempo di considerare ma che ora da fervente cattolico non posso non notare: la nascita di mia figlia è sorprendentemente simile ad un’altra nascita, che gli altri potrebbero giudicare molto più importante, ma che per me ha lo stesso valore perché entrambe sono la rappresentazione di quanto l’Amore sia potente.

    Brennan POV

    Che giornata è stata oggi, non pensavo che mia figlia decidesse di nascere in anticipo e così velocemente. Alla fine non è nata in ospedale come voleva suo padre, ma nemmeno a casa come volevo io. Proprio come noi, Christine dimostra già un caratterino niente male e ha voluto scegliere lei dove e come nascere.
    Booth è stato bravissimo, non credo che sarei riuscita a farcela senza di lui al mio fianco. So che in questo momento ci sta osservando, e che è già perdutamente innamorato di Christine ma devo ammettere che anche io lo sono. Non avrei mai immaginato di poter provare sentimenti così forti per qualcuno che conosco solo da poche ore, ma so che amo mia figlia con tutta me stessa. Quando l’ho tenuta in braccio per la prima volta, ho giurato che non l’avrei mai lasciata e che per lei sarei stata una mamma presente e attenta. Mi perdo nell’osservare i suoi lineamenti e mentre mangia, le parlo dolcemente accarezzandola.

    “Sei davvero molto bella, tesoro mio. In te posso già notare la somiglianza con il tuo papà. Hai la sua protuberanza mentale, la sua mascella e taglio degli occhi. Per il colore è troppo presto anche se in questo momento sembrano come i suoi è possibile che col passare del tempo si schiariscano, ma non mi dispiacerebbe affatto se tu avessi il colore degli occhi di Booth!”

    Mi osserva attentamente, nonostante non smetta un attimo di succhiare: è veramente affamata. Così continuo a parlarle.

    “ Sai, tutti al laboratorio sono stati felicissimi di conoscerti e Angela era davvero commossa quando abbiamo annunciato che il tuo nome è Christine Angela Booth. Lei è la mia migliore amica e sono sicura che per te sarà una zia meravigliosa. Ancora non hai conosciuto i tuoi nonni ma vedrai che presto faranno a gara per coccolarti e viziarti!”

    Mentre parlo, mi accorgo che il ritmo della suzione è diminuito e che la mia piccola si sta addormentando. Dopo altri pochi minuti si stacca dal mio seno e io mi alzo perché devo cambiarle il pannolino.
    Intanto Booth ha finito la sua doccia e, pulito e in pigiama, si offre di occuparsi lui di cambiarla per consentirmi di prepararmi per la notte. Ma non sono pronta a staccarmi da mia figlia e così, insieme, affrontiamo il suo primo cambio di pannolino. Osservo divertita le smorfie di Booth per l’odore che emana la piccola, ma in poco tempo lei è di nuovo pulita e profumata. In tutto ciò lei non si è minimamente svegliata, così la adagiamo nella sua culletta e io non ho più scuse per rimandare l’appuntamento con la doccia.

    L’acqua calda porta via la stanchezza e scioglie la tensione di una lunga giornata. Ma quando mi sdraio accanto a Booth nel nostro letto, sento un vuoto dentro di me. Non è facile riabituarsi a non avere una piccola creatura dentro di te, che sì scalcia e ti impedisce di dormire, ma che ti fa sentire viva come nient’altro al mondo. Tuttavia ci sono anche dei lati positivi: ora posso di nuovo dormire sul petto di Booth e lui può abbracciarmi stretta senza paura di far del male alla piccola.
    Cerco di dormire sapendo che presto Christine si sveglierà, ma lasciarla da sola nella sua stanzetta non mi fa stare tranquilla, anche se il baby monitor è acceso.

    “Bones, che succede perché non dormi”

    “Niente Booth, fatico a trovare la posizione giusta.”

    “Vieni qua su, fatti abbracciare. Mi è mancato dormire con te tra le mie braccia.”

    Il suo calore mi rilassa e piano piano scivolo nel sonno, ma dura poco. Infatti, al primo lamento di mia figlia salto su come un grillo, svegliando anche lui.

    “Bones, dove vai? Non sta piangendo, magari si è solo girata nella culletta”.

    “Booth, Christine è troppo piccola perché riesca a girarsi nella culletta da sola. Ci vorrà un po’ prima che acquisti questa abilità.”


    Corro nella sua stanza ma la trovo profondamente addormentata, sembra non abbia bisogno né di mangiare né di essere cambiata. In poche parole non ha bisogno di me. In realtà sono io che ho bisogno di lei, mi rendo perfettamente conto che non è razionale ma non riesco a separarmi da questo fagottino. Così la prendo in braccio e lentamente mi dirigo sulla sedia a dondolo che Booth ha posto vicino la finestra. Mi siedo e cullo delicatamente mia figlia tra le braccia. Dopo quelli che a me sembrano pochi minuti vedo entrare Booth.

    “Bones, è più di mezzora che sei qua! Non vuoi venire a letto a riposare un po’?” chiede dolcemente, accarezzando la testolina di Christine.
    Ma io non la voglio lasciare e lui come sempre capisce i miei bisogni perché aggiunge:

    “Lei può venire con noi. E’ troppo piccolina perché si vizi! E poi, cosa c’è di meglio che dormire tra mamma e papà?”.

    Mi rivolge il suo meraviglioso sorriso, quello a cui non so resistere e perciò lo assecondo.

    Lui prende la bimba dalle mie braccia e le stampa un bacio sulla fronte, poi cinge le mie spalle con un braccio e mi conduce in camera. Mi fa sdraiare e poi poggia delicatamente Christine accanto a me. Infine si sdraia anche lui e insieme restiamo distesi su un fianco ad osservare nostra figlia dormire. E’ un momento meraviglioso: il primo di tanti altri che sono certa arriveranno. Dopo un po’ cedo alla stanchezza di questa giornata e prima di scivolare nel sonno con la mano di mia figlia nella mia e un braccio di Booth sull’addome, penso che questo è il primo girono della nostra nuova meravigliosa vita.

     
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  2. ~ dany.grey
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    E' bellissima questa FF, non so davvero cosa dire.. :wub:
    E' bello vedere quante persone ci sono che mi vogliono bene e si sono ricordate del mio compleanno.. grazie mille Fra :ibones: kiss & hug! :wub:
     
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  3. Ilovebones
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    Complimenti.. bella ff!! :)
    E' bello immaginare una Brennan così innamorata della sua bambina da non riuscire a staccarsene nelle ore immediatamente successive al parto; Booth ovviamente, come sempre, la comprende e riesce a trovare la soluzione migliore per farla star tranquilla! :wub:
    Ciccia dato che scrivi così bene, magari potresti cimentarti in qualche altra ff sulla famiglia Booth! hihihih ;)
    Ancora complimenti!
     
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  4. Ciccia-B
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    CITAZIONE (Ilovebones @ 6/4/2012, 14:37) 
    Complimenti.. bella ff!! :)
    E' bello immaginare una Brennan così innamorata della sua bambina da non riuscire a staccarsene nelle ore immediatamente successive al parto; Booth ovviamente, come sempre, la comprende e riesce a trovare la soluzione migliore per farla star tranquilla! :wub:
    Ciccia dato che scrivi così bene, magari potresti cimentarti in qualche altra ff sulla famiglia Booth! hihihih ;)
    Ancora complimenti!

    Grazie mille sono contenta ti sia piaciuta! :lol: :lol:
     
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3 replies since 3/4/2012, 23:00   630 views
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