8x06 The Patriot in the Purgatory
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8x06 The Patriot in the Purgatory

12/11/2012 discussione versione originale (episodio extra)

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  1. omelette73
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    8x06 The Patriot in the Purgatory



    normal_806_06



    QUANDO BRENNAN SI APPASSIONA AL BASKET E AI CONCETTI CHE SI NASCONDONO DIETRO LA FILOSOFIA DEL “GIOCO DI SQUADRA” DI PHIL JACKSON, CHIAMA CINQUE DEI SUOI MIGLIORI SQUINTERN A COMPETERE PER LA SFIDA DI IDENTIFICARE DI ALCUNI RESTI UMANI NON ANCORA IDENTIFICATI.

    Durante la loro investigazione, gli squints scoprono l’identità di un uomo che è morto come risultato degli attacchi terroristici dell’11 Settembre, il che porterà la squadra a determinare se si tratti di un terrorista o di una vittima, nel nuovo episodio di Bones “The Patriot in Purgatory”, che andrà in onda Lunedì 12 Novembre sulla FOX alle 20.

    Cast: Emily Deschanel nel ruolo della Dr.ssa Temperance Brennan; David Boreanaz nel ruolo dell’Agente Speciale dell’ FBI Seeley Booth; TJ Thyne nel ruolo del Dr. Jack Hodgins; Michaela Conlin nel ruolo di Angela Montenegro; Tamara Taylor nel ruolo della Dr.ssa Camille “Cam” Saroyan; John Francis Daley nel ruolo del Dr. Lance Sweets

    Guest Cast: Eugene Byrd nel ruolo del Dr. Clark Edison; Pej Vahdat nel ruolo di Arastoo Vaziri; Michael Grant Terry nel ruolo di Wendell Bray; Joel David Moore nel ruolo di Colin Fisher; Luke Kleintank nel ruolo di Finn Abernathy; Dylan Neal nel ruolo di Ben Fordham; Jonell Kennedy nel ruolo di Diane Rollins; Charlayne Woodard nel ruolo di Diane Rollins; Stephanie Erb nel ruolo di Linda Murphy.

    Episode Reviews
    #BONES REVIEW 'Bones' Recap: Identifying an Unsung Hero @BuddyTV http://bit.ly/XAvLA9
    #BONES REVIEW Bones 8.6: Veteran's Day @PaulLev http://bit.ly/XAvYTU
    #BONES REVIEW BONES Recap: ‘The Patriot in Purgatory’ @gmmrtv http://bit.ly/SXYrzk
    #BONES REVIEW Bones Review: We Remember @TVFanatic http://bit.ly/TWRO13
    #BONES REVIEW ‘Bones’ Review: “The Patriot in Purgatory” @TheVoiceofTV http://bit.ly/XAwu49
    #BONES REVIEW ‘Bones’ Season 8, Episode 6: ‘The Patriot in Purgatory’ Review – The Hero @screenrant http://bit.ly/SZoExB
    #BONES REVIEW 'Bones' recap: Basketball fun descends into horror and terrorism @Zap2it http://bit.ly/X3iMb9
    #BONES REVIEW ‘Bones’: The emotional effects of ‘The Patriot in Purgatory’ http://bit.ly/SZqiiD
    #BONES REVIEW Bones – Recap & Review – The Patriot In Purgatory http://bit.ly/SZqoGZ
    #BONES REVIEW ‘Bones’ Episode 806: ‘The Patriot In Purgatory’ Recap http://bit.ly/SZqq1v
    #BONES REVIEW 'Bones': How did the squints handle 9/11? @EW http://bit.ly/TFIxrY
    #BONES REVIEW Bones Review of Season 8, Episode 6: "The Patriot In Purgatory" — What Did You Think? http://bit.ly/SZqy0Z
    #BONES REVIEW 'Bones' 'The Patriot in Purgatory' review: Leave no man behind http://exm.nr/QaEPcV
    #BONES REVIEW Bones Addresses the Scars of War http://slate.me/SZqH4P

    Edited by omelette73 - 13/11/2012, 19:47
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  2. ~Mars.
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    Mamma mia che episodio. Non so neanche da dove cominciare, infatti penso che rimanderò il commento a domani. Comunque per me è un 10 pieno. Il modo in cui affrontano il tutto è eccellente. E dico solo che per me la scena finale è forse anche più bella di quella del centesimo episodio.
     
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  3. Chemistry
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    L'ispirazione ultimamente mancava ma sapevo, perfettamente, che con un 'semplice' episodio come questo sarebbe tornata.
    Quando la voce rotta degli attori si confonde con gli occhi umidi e racconti che, purtroppo, dopo quel maledetto 11 settembre sono diventati di tutti, storie di coloro che sono rimasti e non ci sono più, questo telefilm assume la sua aura migliore visibile in ogni sua sfumatura al cuore di chi guarda.
    E così assistiamo alla storia di ogni personaggio, alle sensazioni che ognuno di loro ha provato in quel giorno e alle sofferenze che da quel momento si trascina dietro di sè.
    Chi ha perso una persona cara, chi ha dovuto identificare e parlare con familiari che non avrebbero più rivisto i loro cari, chi in quel giorno ha perso la sua fede (poi ritrovata), chi ha rinchiuso ermeticamente il cuore in una scatola per non farsi travolgere dalle emozioni e che alla fine dell'episodio le lascia libere grazie a colui che le ha dato la chiave per riaprirla, chi ricorda esattamente dove si trovava quel giorno e cosa stava facendo quando si fatica a ricordare la cena di ieri...
    Io mi trovavo a lavoro e la radio ha dato la notizia dell'attacco alla prima torre, ho cercato subito notizie su internet e dopo poco ho visto le immagini sullo schermo del televisore del bar in cui mi sono recata... ricordo che nessuno parlava, c'era silenzio e gli occhi di tutti non riuscivano a staccarsi dallo schermo, schioccati, preoccupati, impauriti.
    Questo per dire cosa? Che Bones riesce a raccontarti una storia e a coinvolgerti al punto da pensare che se ti fossi trovata con gli intern avresti raccontato anche tu come l'hai vissuta.
    E aggiungo che questo episodio forse è uno dei migliori per dimostrare quanto sia corale questo telefilm. Gli intern che, dopo una rivalità iniziale, devono lavorare in squadra (fantastica Brennan coach :) ) e lo fanno meravigliosamente, la testardaggine di Booth e l'aiuto di tutti per ridare un nome a "uno di loro".
    Insomma... il nostro telefilm allo stato puro :ibones:
     
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  4. Chris.Tag
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    questa è la canzone che accompagna il funerale di Tim

    www.youtube.com/watch?v=nmqWhKB1620
    Ane Brun - the light from One

    io non ce la faccio a commentare ...
    grazie show per averci regalato un episodio così coinvolgente e sconvolgente allo stesso modo.
     
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  5. ~Mars.
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    Sto ancora pensando all'episodio da ieri, ci sarebbe così tanto da dire.
    Sono le puntate come questa che ti fanno capire quanto sia grande questo show. Senza contare che, sarà anche vero che alcune cose durante il loro percorso non le hanno azzeccate, ma quante ne hanno prese in pieno?
    Questo episodio ne è la prova (così come lo sono stati altri e penso che altri ancora ne saranno in futuro.)
    Basta vedere come questo cast lavori splendidamente insieme. Davvero, sono stata immensamente colpita dal lavoro degli squintern, ma anche - per dire - dall'interpretazione di Tamara, che non ha scene coinvolgenti molto spesso, ma quando le ha le azzecca sempre. Questo episodio è la climax in un certo senso del percorso che c'è stato fino ad ora, un po' per tutti i personaggi. Soprattutto per Brennan, ma anche per Hodgins, che mette da parte le sue teorie cospiratorie ed è disposto persino a non mangiare per portare a termine il caso.
    La scena dove gli squints parlano di ciò che stavano facendo durante quel giorno fa in modo che la puntata diventi universale, perchè chiunque, in tutto il mondo, sa perfettamente cosa stesse facendo in quel momento.
    Ciò che adoro di questo telefilm è che - sebbene si scelga di affrontare tematiche grandi a volte - lo si faccia con rispetto, amore, ma in particolare senza pregiudizi e senza dare giudizi.
    Quanto sarebbe stato facile cadere nella trappola della classica banale americanata con un episodio del genere? E invece non è stato così..Questa è una puntata che ti arriva al cuore, che ti fa capire che non sono la religione, le istituzioni ad essere la causa delle grandi tragedie come questa, ma piuttosto l'odio che a volte è insito nel cuore degli uomini.
    Ho adorato la scene con Arastoo dove hanno affrontato l'argomento. E - anche qui - non sono caduti nel banale, non hanno espresso opinioni non richieste. Eppure, la vittima non è morta a causa degli attacchi, è morta da eroe, salvando tre vite umane. Questo ci ricorda che in ogni tragedia c'è sempre qualcosa di bello, un lieto fine, anche se piccolo. Tante persone sono morte, ma altre magari si sono salvate e chissà in che modo avranno guardato la vita dì lì in avanti.
    Se qualcuno mi chiedesse perchè Bones è il mio preferito, la risposta sarebbe "basta guardare un episodio così per capirlo."
    Ovviamente ci sono le trame, ci sono le coppie che adoro e via dicendo, ma il vero motivo non è quello..Sono una persona a cui piace guardare una tv intelligente, che ti dia modo di formarti una tua opinione e Bones lo fa. Bones in tutti questi anni mi ha fatta crescere, mi ha dato opportunità di esprimere la mia opinione e - cosa ancora più importante - di condividerla con altre persone. Non rinuncerei mai a questo show, fosse anche il più imperfetto del mondo e non mi pento assolutamente di essere rimasta fedele a questo telefilm fino ad ora, perchè episodi come questo mi ricordano il perchè.
    Ora ci terrei anche a dire qualche parola sul personaggio di Brennan, perchè - come se non bastasse - per me in questa puntata la crescita del personaggio tocca l'apice...Ciò che Brennan dice a Booth ci fa capire come questa coppia non abbia eguali. Potranno non averci mostrato la scena di sesso, ma posso ribadire: who cares? Non è quello che io cerco. Il lento percorso di Brennan, in un certo senso intrapreso nella 5x16 qui culmina. Dico solo: "I did spend so much time trying to control my life. I thought it meant that I was strong.. but I was just afraid."
    Vorrei riportarlo tutto, vorrei anche metterlo a confronto con i dialoghi della 6x16 e della 5x16 ma devo ancora elaborare il tutto. Ci tornerò.
    THANK YOU, SHOW.
     
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  6. Romi10
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    Mi ha lasciato letteralmente senza parole... se non un meraviglioso, che continua a girare per la testa; tornerò per un commento serio
     
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  7. omelette73
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    No, decisamente non è facile commentare, però penso che lo meriti, penso che sia il nostro modo per mostrare che anche noi qui, nel nostro piccolo, abbiamo costruito la nostra squadra, e che ognuno debba dare il suo contributo per rendere il risultato finale speciale.
    L'11 settembre è decisamente una ferita aperta nel cuore degli americani (e di chiunque possa chiamarsi essere umano) ed è impossibile non farsi coinvolgere da quello che abbiamo visto.
    Avevo lasciato da poco NY quando è successo, questione di settimane, le torri gemelle (io abitavo a Brooklyn in un quartiere che affaccia sull'acqua) illuminavano il buio, mi ricordo ancora il fastidio delle prime volte in cui mi svegliavo nel cuore della notte perché la luce dei grattacieli di Manhattan era così intensa da non farmi dormire, ricordo le tende blu che comprai per bloccare quella luce... ricordo che l'università dove studiavo aveva la fermata della metro dopo quella delle torri e ricordo dove mi trovavo a Roma quando tutto è successo... lavoravo al Ministero degli Esteri in quel periodo e rammento il mio collega entrare nella stanza come un lampo gridando "può essere stato solo Bin Laden", io manco sapevo chi fosse Bin Laden fino a quel momento... beata ignoranza... poi ricordo di aver fatto volontariato fino alle 3/4 di notte per rispondere al numero di telefono dell'unità di crisi che la Farnesina aveva messo a disposizione dei cittadini e di aver parlato con una donna il cui figlio lavorava alle torri e che mi chiedeva se avevamo notizie, ma non ne avevamo, nessuno ne aveva...
    Ricordo di essere crollata solo molti giorni dopo, quando anche la tensione a lavoro era scemata un po', mentre pranzavo, e di aver pianto in silenzio tra una forchettata di pasta e l'altra che andava giù come cemento, di aver pianto per lo shock, per la paura, per il dolore, per le persone che avevo conosciuto e che mi auguravo e mi auguro tutt'ora stiano bene, quelle che incontravo ogni giorno e che non necessariamente conoscevo, quelle per cui non potevo alzare il telefono e chiedere "state bene?", per le mie tende blu, la fermata della metro, le immagini che la mia mente conservava di quella città che mi aveva ospitato per una parte della mia vita facendomi provare una profusione di sensazioni, a volte facendomi sentire una vera e propria estranea in terra straniera, a volte accogliendomi con la sua eccentricità, non so dirvi quante volte mi capitava di alzare gli occhi al cielo camminando per strada, guardarmi intorno e pensare "cavoli, abito a NY!", queste sensazioni, il dolore provato in quel momento, mi hanno legato indissolubilmente a quella città e a quel giorno.
    Quando qualche anno dopo sono tornata lì per il matrimonio di un amico, ricordo di essere andata a Ground Zero e di essere stata investita nuovamente da quelle emozioni come uno schiaffo, non riconoscevo nulla intorno a me, era veramente surreale e nello stesso tempo incredibilmente reale, il buco lasciato dall'assenza delle torri era la cosa che più si avvicinava a ciò che provavo. L'11 settembre ha lasciato un vuoto, avrei voluto essere lì in un certo senso, avrei voluto fare qualcosa...

    Capirete che con questo stato d'animo non è stato facile guardare l'episodio, scrivo - anche adesso - con lo stesso nodo allo stomaco che mi ha accompagnato guardando, ci sono molte scelte che ho amato di questa puntata, il fatto che abbiano parlato del Pentagono e non delle torri, che abbiano deciso di dedicare il tutto alla parte meno "famosa" di questa tragedia, quella più controversa, quella per cui molte persone si sono dette "almeno loro erano militari, in un certo senso è stato diverso che per il civile che si trova vittima di un atto di terrorismo solo perché va in ufficio puntualmente"... c'è una scelta delicata nel far dire ad Hodgins, il re delle cospirazioni, che per l'evento per cui si sono alzate più voci che gridavano alla cospirazione, quello che è successo è stato solo un terrificante atto di terrorismo, sarebbe stato facile scivolare nell'ovvio da parte sua, eppure hanno scelto di presentare un tributo alle persone che sono morte in quell'occasione e non di fare polemiche sterili.
    Di eroi ce ne sono stati tanti in occasione dell'11 settembre, spesso accade che grandi tragedie portino alla superficie il meglio di alcune persone, ed è la cosa che più ammiro della natura umana: nello stesso modo in cui sono affascinata dai reconditi bui della personalità dell'uomo, dalla malvagità che a volte lo contraddistingue, vivo con un senso di sollievo e trasporto gli atti di eroismo completamente altruistici di cui alcuni di noi sono capaci, c'è una sorta di giustizia in questo, come se la vita ci insegnasse che anche dal male più profondo può nascere qualcosa di buono, nello stesso modo in cui un fiore mette radici persino nel cemento.
    Di questo Bones ci ha parlato oggi: di coraggio, di sacrificio, dell'unione di un gruppo di persone decise a scoprire la verità e della necessità di farlo insieme, ognuno apportando il proprio personale, indistinguibile e necessario contributo, mai come in questa occasione - come sottolineava Lidi - la coralità di questo show ci ha consegnato un capolavoro di delicatezza, rendendomi orgogliosa.
    E Bones... dolcissima, fragile Bones... "the thought of losing so much control over personal happiness is unbearable. That's the burden. Like wings they have weight, we feel that weight on our backs, but they are a burden, burdens that allow us to fly..." mi sono risuonate in testa tutte queste parole, la Brennan che non ha pianto mentre scavava tra le macerie dell'11 settembre, piange adesso, comprendendo quanto l'amore verso un altro essere umano la renda vulnerabile e quanto sbagliata fosse la sua idea che quella di allora, quella che non l'aveva fatta piangere, fosse la vera forza... non so, dare un voto a tutto questo sarebbe sminuirlo.
    So solo che MAI, MAI al mondo, nessuno show mi ha regalato queste sensazioni...

    Edited by omelette73 - 13/11/2012, 11:44
     
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  8. LadyRobyne
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    Ciao
    Vi seguo sempre, ma un po' per tempo e soprattutto di timore non scrivo mai, seguo Bones da quando ha iniziato a trasmetterlo sky, e ormai aspetto il martedì come la mattina di Natale per un bambino.
    Sono rimasta senza parole dalla profondità ma allo stesso tempo semplicità di questo episodio e secondo me può stare nei best 5 di tutte le serie.
    Fantastico, Forte, Commovente e come sempre GENIALE!!!!!!
    :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
     
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    Wannabe Squint

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    Mamma mia che spettacolo di puntata!
    All'inizio l'hanno presa sul ridere come con Vincent, ma dopo... dopo è un crescendo, un turbine di sensazioni che ti battono nel petto. Dal momento che capiscono che la vittima è stata ferita il 9/11, tutto cambia, come tutti siamo cambiati quel giorno.
    Aggiungo anche la mia memoria.. io non ho vissuto a new york come Teresa, ma l'ho visitata la prima volta con mia sorella 2 anni prima e anche io avrei potuto essere vittima dell'attentato se invece del 2001 fosse stato il 99, perchè all'epoca, in una mattina di inizio settembre un po' nuvolosa alle 9 ero in cima, all'osservatorio, con mia sorella, letteralmente in mezzo alle nuvole!
    Quel pomeriggio, invece, ero a casa a studiare con mia sorella e mia madre, quando mia sorella risponde al telefono e di corsa accende la televisione. Era il suo fidanzato al telefono che aveva sentito la notizia in radio e ci aveva avvertite. Noi siamo rimaste incollate allo schermo, basite e nello stesso istante abbiamo pensato che avremmo potuto essere la! Quando sono crollate è stato come crollare anche noi e abbiamo iniziato a piangere un pianto disperato. Le stesse sensazioni le ho provate mano a mano che proseguiva la puntata. Sentire Cam con voce roca raccontare la sua esperienza come coroner, Wendell parlare dello zio pompiere che non è mai tornato a casa... ecco... a New York sono tornata 2 anni fa e, anche se ora stanno costruendo la nuova torre e non c'è più quella voragine dei primi tempi, ho comunque sentito come un pugno allo stomaco a vedere le targhe e il memorial ai caduti.

    Tornando alla puntata, ho adorato letteralmente la dedizione dimostrata nel risolvere il caso. Ho adorato la risposta di Arastoo a Finn e quella di Jack sull'odio, ho sorriso al riferimento diretto all'elefante nella stanza di Fisher. Ma l'apoteosi di tutto è stata la scena finale. Mamma mia quanto è stata bella la dichiarazione di Bones su come Booth l'abbia cambiata. Ora, anche se ogni tanto viaggia a compartimenti stagni, non è più l'unica realtà che conosce. Ora è forte della sua debolezza, del suo amore. Grandissima.
     
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  10. Chris.Tag
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    BONES - Breakfast with Bones: All Jokes Aside


    www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=OemsYnA_9N0

     
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  11. Romi10
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    Un tema difficile, complesso, il più delle volte abusato in cui era facile cadere nel banale, nello scontato o nella retorica; invece è stato mostrato con semplicità, delicatezza, senza moralismi e frasi di circostanza; ma attraverso il vissuto del nostro gruppo, ogni momento in cui raccontavano il loro personalissimo 9/11, ho rivissuto quella giornata, come se quelle 24 ore, scorressero davati ai miei occhi come in un film; provando le stesse emozioni e con la medesima intensità di 11 anni fa.
    In 8 stagioni, alla soglia dei 150 episodi, questo è stato l'episodio più corale di tutti; ognuno è il tassello di un mosaico della durata di 40 minuti, in un crescendo di emozioni e situazioni; che rendono quest'episodio una vera perla
     
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  12. sella
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    Episodio folgorante, esempio magistrale di come uno script ben concepito (Nathan ha superato se stesso) e un gruppo di attori al massimo delle loro potenzialità (onore al merito agli “attor giovani” chiamati a dar prova di sé e della loro bravura) siano in grado di realizzare. Senza “azione”, in fondo si è portato in una series il cosiddetto “teatro da camera”, perché tutto si svolge in interni, comprese le conversazioni al Diner e l’incontro tra Booth e l’ufficiale, in una povertà di gesti degna di nota, 8x06 è un limpido esempio di ciò che la parola sia in grado di fare, di suscitare e di evocare, di come può ferire e di come può sanare. Non c’è niente di più umano della parola nel senso più completo del termine. Un momento di grandissima televisione, che trova la sua forza dal e nel teatro, il nuovo e l’antico uniti insieme, fusi in una sinergia degna di nota. Una “vera perla”, come ha scritto Romina. Bones ai suoi vertici, non per niente un episodio simile inserito in un’altra series, una di quelle gradite alla “critica” con la puzza sotto il naso o fatta da persone ben ammanigliate nelle diverse consorterie dello spettacolo statunitense, sarebbe premiato in ogni modo possibile. Così non sarà (se per un’eventualità strabiliante dovessi essere smentita, sarei la persona più felice al mondo nel riconoscere d’aver toppato nella mia previsione), ma peggio per loro, perderanno una grande occasione, quella di riconoscere e portare all’attenzione più di quanto non sia una series che sa scavare nei cuori, sa comunicare emozioni, suscitare sentimenti, in una parola, sa comunicare e portare le persone a riflettere, forse a conoscere meglio se stesse e così portarle alla verità di sé, come attestato tutti gli interventi precedenti. Il che non mi sembra veramente poco. In questo sono perfettamente d’accordo con quanto scritto in precedenza da Marta e da Teresa.

    Il mio 11/9. Mi stavo preparando, dovevo uscire, avevo la televisione accesa su Rai2. All’improvviso la trasmissione fu interrotta e ancor prima di qualsiasi parola, apparve l’inquadratura delle torri gemelle e del primo aereo che esplodeva. Fu uno shock, rimasi immobile nella stanza e, come mi capita, in situazioni particolarmente difficili, il mio cervello si mise automaticamente in “pausa”. Mi ricordo che andai dalla dottoressa, feci quello che dovevo fare, persino la spesa al supermercato, non sentivo e non provavo niente. Tornata a casa, riaccesi il televisore, così venni a sapere degli altri attentati, vidi scene terribili e raccapriccianti (quei poveri corpi che volavano dalle finestre), mi sentii schiacciata, annichilita, il dolore esplose dentro di me, piansi a dirotto, per le vittime, per i loro famigliari, per gli USA, per il mondo, per tutti noi. Non dormii quella notte, camminai ininterrottamente, andando su e giù per casa, perché ero ben consapevole che la nostra vita quel giorno era cambiata, cambiata per sempre, conoscendo un po’ la mentalità degli statunitensi sapevo benissimo che la risposta sarebbe stata micidiale, per cui ci sarebbe stata una guerra. Contro chi e come, al momento non lo sapevo, ma di questo ero ben sicura, guerra sarebbe stata e in quei momenti tutta la paura del nucleare vissuta negli anni ’50 e ’60 venne fuori.
    Su tutto quello che è venuto poi (le tesi negazioniste, le teorie del complotto attribuito agli USA stessi o a Israele, la miseria umana di non saper neanche rispettare quei poveri morti, tutti i distinguo possibili e inimmaginabili), ritengo, come al solito, sia preferibile “il tacer è bello” e “tutto resto è silenzio”.

    Mi riservo, se ne sentirò l’esigenza, di tornare a commentare.




    Sorry: è "attestano" e non "attestato".
     
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  13. Chris.Tag
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    CITAZIONE
    The Crusades, the Inquisition are these events guided by a religion of peace? No, they were guided by self-important men who think they know more than the God they claim to worship. This was not the work of religion. It was arrogance. It was hypocrisy. It was hate. Those horrible men who hijacked those planes hijacked my religion that day, too. They insulted my God. So, no, this isn't too difficult. It's a privilege to be able to serve this victim, to show him the care and love that was so absent that day.

    Amo questa frase, decisamente.
    Siamo piccoli uomini che giocano a fare Dio, mentre le guerre di religione nei secoli si sono rivelate solo il frutto della stupidità umana.
    Amo il modo in cui è stato affrontato l'argomento 9/11, non è stata la solita americanata.
    Si è parlato solo delle vittime, degli eroi di quel giorno, non è stata una lezione su chi fosse il più forte e il meritevole. Tutti abbiamo perso quel giorno, l'umanità intera ha perso.
    Ho adorato i loro ricordi di quel momento che si sono mischiati alle loro lacrime, soprattutto il fatto che abbiano deciso di condividerle fra di loro. Ognuno dei personaggi ha lasciato il segno nel mio cuore. Ognuno di loro stava vivendo la propria vita, gesti così semplici e abitudinari che magari vengono fatti anche senza riflettere ma che in quel momento si sono impressi nella memoria di ognuno di loro, di ciascuno di noi.

    Tutto questo episodio è stato, a mio parere, un inno alla coralità, alla famiglia, all'accettazione delle differenze. Hanno vinto tutti perché sono stati squadra, togli uno solo di loro e non sarebbero riusciti ad ottenere un risultato, che era quello di ridare dignità ad una persona, di riabilitarlo agli occhi della sua famiglia, di farlo conoscere a tutti per quello che era, un eroe che ha salvato 3 vite pagando il prezzo più alto. 3 amici persi in un attacco, 3 persone salvate dalle macerie del Pentagono, chissà se il suo senso di colpa per essersi salvato si è attenuato.

    Ci sarebbero tante altre mille piccole sfumature da raccontare, come ad esempio la voglia incredibile che ho avuto di abbracciare Cam quando ha detto che ha firmato tutti quei certificati di morte e gli occhi le si sono riempiti di lacrime. Avrei voluto abbracciare ognuno di loro.

    Vorrei però parlarvi di Brennan, di quello che mi è arrivato con la sua confessione finale.
    "I did spend so much time trying to control my life. I thought it meant that I was strong.. but I was just afraid."
    Dov'è finita la donna che aveva messo il cuore in una scatola?
    A chi dice che non la riconosce più (senza aprire nessuna polemica o altro, rispetto il parere di tutti), mi viene da pensare che è stato un bene che sia cambiata così tanto perché altrimenti non avremmo la donna che confessa tutte le sue parole all'uomo che ha di fronte, che è anche l'uomo che ama.
    E allora sì, hanno un senso le sue lacrime, hanno un senso i suoi no e le sue paure di amare qualcuno e di lasciarsi andare. Stava scavando fra le macerie per ridare un nome a quei frammenti umani, pensando a quante famiglie stavano aspettando una risposta. Non le avrà fatto forse tornare in mente la sua condizione di figlia e sorella abbandonata? E' come se avesse messo nero su bianco tutta la sua strategia, che è fallita. Non ha certo scelto la via più facile, ma certamente quella che le avrebbe permesso di farcela da sola. E ce l'ha fatta, è diventata la famosa antropologa forense e scrittrice di libri. Quella che però, adesso, non è nessuno senza l'uomo che ama.
    Sorrido se penso a quando Bren si presenta a Ben "I'm also his mate. We have a
    daughter together." niente convenevoli, niente dottorati. Solo la sua compagna e la madre di sua figlia.
    E' la stessa donna che abbiamo conosciuto nel Pilot?
    No, grazie a Dio, no.
     
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  14. ~Mars.
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    CITAZIONE
    Così non sarà (se per un’eventualità strabiliante dovessi essere smentita, sarei la persona più felice al mondo nel riconoscere d’aver toppato nella mia previsione),

    Mi è piaciuto molto il tuo commento, comunque (non so se tu lo sappia) questo episodio è stato premiato proprio l'altro giorno. :)

    Per quanto riguarda "il mio 11 Settembre", ero piccola, ma ricordo cosa stessi facendo. Avevo 8 anni e quel pomeriggio, come spesso capitava, stavo guardando "La Melevisione" su rai 3, quando ad un tratto il programma viene interrotto per dare spazio alla notizia. Ricordo le immagini scioccanti come fosse ieri..
    Ognuno di noi è stato segnato da questo evento, basti pensare anche a quante cose siano cambiate negli aeroporti dopo quella data, in fatto di sicurezza... Non si tratta solo dell'America, ma dell'umanità intera..
    Per quanto mi riguarda, sono sempre stata propensa a non credere a quelle teorie cospiratorie che vedono l'US come colpevole dell'attentato. Ovviamente non possiamo saperlo con certezza, ma preferisco pensarla "alla Bones", credendo che quegli attentati siano stati frutto di squilibrati spinti da odio, arroganza e ignoranza.
    Tornando alla puntata, essa può essere definita "un invito all'amore e alla tolleranza" e l'ho adorata anche per questo.

    CITAZIONE
    Vorrei però parlarvi di Brennan, di quello che mi è arrivato con la sua confessione finale.
    "I did spend so much time trying to control my life. I thought it meant that I was strong.. but I was just afraid."
    Dov'è finita la donna che aveva messo il cuore in una scatola?
    A chi dice che non la riconosce più (senza aprire nessuna polemica o altro, rispetto il parere di tutti), mi viene da pensare che è stato un bene che sia cambiata così tanto perché altrimenti non avremmo la donna che confessa tutte le sue parole all'uomo che ha di fronte, che è anche l'uomo che ama.
    E allora sì, hanno un senso le sue lacrime, hanno un senso i suoi no e le sue paure di amare qualcuno e di lasciarsi andare. Stava scavando fra le macerie per ridare un nome a quei frammenti umani, pensando a quante famiglie stavano aspettando una risposta. Non le avrà fatto forse tornare in mente la sua condizione di figlia e sorella abbandonata? E' come se avesse messo nero su bianco tutta la sua strategia, che è fallita. Non ha certo scelto la via più facile, ma certamente quella che le avrebbe permesso di farcela da sola. E ce l'ha fatta, è diventata la famosa antropologa forense e scrittrice di libri. Quella che però, adesso, non è nessuno senza l'uomo che ama.
    Sorrido se penso a quando Bren si presenta a Ben "I'm also his mate. We have a
    daughter together." niente convenevoli, niente dottorati. Solo la sua compagna e la madre di sua figlia.
    E' la stessa donna che abbiamo conosciuto nel Pilot?
    No, grazie a Dio, no.

    L'argomento Brennan è stato un po' messo da parte (come è giusto che sia) nei commenti, proprio per dare spazio alle altre cose di questo episodio, ma lei mi ha colpita tantissimo. Questo è l'episodio che fa toccare l'apice all'evoluzione del personaggio. Le persone che dicono che Brennan è stata distrutta in 8 anni, secondo me (anche qui non voglio aprire polemiche) - scusate se ve lo dico - non hanno capito molto del telefilm.
    Sì, Brennan era completamente l'opposto nelle prime stagioni, ma ci sono sempre stati dei segnali, nel corso della serie, che ci abbiano fatto capire quanto quella di Brennan fosse una maschera, usata per nascondersi dalla sua stessa fragilità. Coloro che pensano che Brennan fosse soltanto una fredda e dura scienziata, hanno proprio male interpretato il personaggio.
    Io sono contentissima che siano arrivati a farle dire questo, perchè in un telefilm (ma forse è meglio chiamarlo percorso), voglio quell'evoluzione.
    Brennan è cambiata grazie a Booth, ma non è cambiata improvvisamente come alcuni dicono solo nella s7. Brennan è cambiata un po' alla volta, sin da quando ha parlato a Booth di sua madre, da quando gli ha permesso di entrare nella sua vita. Nella quarta stagione ancora non crede che l'amore sia trascendente ed eterno, ma si è accorta che Booth lo crede e vuole farlo anche lei. Vuole anche diventare madre (forse le persone si dimenticano che è dalla s4 che vuole un bambino) e inconsapevolmente vuole il bambino di Booth. Poi la sua consapevolezza cresce, capisce di provar qualcosa per lui, ma ne ha paura. Lo realizza quando Avalon gliele parla, lei sa, ma ancora una volta si nasconde dietro al "tutti potrebbero amarmi, sono bellissima e anche molto intelligente." Ormai è abituata a dire quelle frasi, ma è spaventata e non riesce a capire come qualcuno possa amarla, nonostante la sua personalità, nonostante i muri che si è costruita.
    Poi arriviamo al centesimo episodio: Tutte le sue certezze crollano, qualcuno la ama, ma lei scappa, non è pronta ad amare, si sente in colpa e pensa di non essere abbastanza per Booth. Dal centesimo episodio a questo centoquarantottesimo è solo stato un crescendo. Siamo passati dalla 6x09 e dalla 6x16, nella quale Brennan capisce che all'inizio lei era forte - direi anche impenetrabile - ora è soltanto resistente, perchè quei muri stanno iniziando a cadere. Patriot in the Purgatory è l'ulteriore passo: Brennan non è mai stata forte, nè resistente, ma solo spaventata. Dov'è l'involuzione di questo personaggio? Brennan per me è forse il personaggio migliore della televisione, per la sua complessità e per le sue sfaccettature, ma anche Booth e Brennan sono (per me) la coppia migliore. Certamente sì, avrei forse voluto quella tanto famosa scene di sesso, se l'avessi vista sarei stata contenta, ma per me loro non sono e non saranno mai solo quello. B&B sono il percorso, il cammino che hanno intrapreso. B&B sono la consapevolezza che l'amore può cambiarti e può renderti una persona migliore.
    Scusate il papiro. :)
     
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  15. Marta_187
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    Credo sia stato un gran bell'episodio, molto commovente, mi è piaciuto molto.
    Bella l'idea degli squint tutti insieme, mi è piaciuta la parte in cui fisher li convince a raccontare cosa stessero facendo durante l'attacco e lo scambio di idee sulle religioni.
    Ho trovato Molto commovente la parte in cui Cam racconta delle 900 vittime che ha identificato, la frase di Hodgins << non saremo degli angeli, ma nessuno meritava di morire quel giorno>> :'(
    La scena del funerale ben fatta mi sono piaciute le parole di Booth.
    Brennan non aveva mai puntualizzato di essere la compagna di Booth e che ha un figlio con lui, al lavoro!! questa cosa mi è piaciuta molto, anche il finale davvero molto commovente, davvero una grande crescita dal personaggio.

    Io l'11 settembre 2001 avevo 4 anni vivevo in un borgo allora, ero sola in casa mia mamma era uscita, ricordo che ero sul divano, stavo guardando come al solito la melevisione e d'un tratto la trasmissione se ne va, vedo l'immagine della torre che esplode, dopo un pò sento una signora che urla dal terrazzo di qualche casa più in là, dice a mia mamma di chiamare i parenti a NY per sapere se stanno bene perchè era successo qualcosa di grave, urlava di sbrgarsi perchè potevano essere feriti o morti..era molto spaventata.
    Poi vedo mia mamma che si catapulta in casa e si mette a fare telefonate, era sconvolta stava per scoppiare in lacrime, poi si ferma un attimo e dice a voce alta che il telefono è staccato.
    Ricordo che la sera ci chiamarono i miei zii dal Canada, mia nonna risponde poi da il telefono a papà e se na va in camera, papà ci guarda e dice che non si sa niente di loro.
    Non ricordo quanto tempo dopo, arriva una telefonata,io avevo il brutto vizio di accendere il vivavoce ogni volta che qualcuno telefonava e dall'altra parte c'è questa mia zia americana impaurita, dice con il suo stano accento che stava bene ma che stava tornando a casa da un bar (mi pare) quando ci fu il primo attacco, che c'era un gran casino per le strade la gente correva via poi ci fu la prima esplosione e lei era ancora in auto che ci fu una grande nube di detriti che li inseguiva poi disse che da casa sua vide tutti i prigionieri della 2 torre che si buttavano, lei era in casa quando questa esplose, disse che ci fu un boato,poi non ricordo bene altro, solo che avevano paura di un'altro attentato.

    Edited by Marta_187 - 14/11/2012, 19:29
     
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23 replies since 29/3/2012, 22:10   1785 views
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