6x11 "Un proiettile nel cervello"

21/11/2011

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    6x11 "Un proiettile nel cervello"

    CITAZIONE
    L’UDIENZA FINALE DEL BECCHINO PRENDE UNA PIEGA INASPETTATA

    Episodio diretto da David Boreanaz


    La città aspetta con ansia l’udienza finale di Heather Taffet, più notoriamente conosciuta come “Il Becchino”, già condannata a morte per un rapimento-omicidio ed altri crimini a sangue freddo.
    Quando un proiettile sparato da una grande distanza sibila in mezzo alla folla centrando in pieno il bersaglio prestabilito, alla squadra del Jeffersonian viene affidato il compito di scoprire l’identità del cecchino, nonchè il suo movente.
    Con l’aiuto di Caroline Julian, Booth e Brennan mettono insieme una lista di possibili sospetti, ma le prove forensi e la notevole abilità richiesta per portare a termine il crimine, conducono il team a credere che sia stato un lavoro professionale svolto dall’interno, il che includerebbe anche Max, il padre di Brennan, e Booth stesso, nella lista dei sospetti.
    Nel frattempo Sweets tenta di farsi coraggio dopo essere stato sulla linea di fuoco durante la sparatoria, appena pochi momenti dopo il raccapricciante incontro con il Becchino.

    Cast: Emily Deschanel nel ruolo della Dottoressa Temperance Brennan; David Boreanaz nel ruolo dell’agente speciale dell’FBI Seeley Booth; TJ Thyne nel ruolo del dottor Jack Hodgins; Michaela Conlin nel ruolo di Angela Montenegro; Tamara Taylor nel ruolo della dottoressa Camille “Cam” Saroyan; John Francis Daley nel ruolo del dottor Lance Sweets.

    Guest Cast: Patricia Belcher nel ruolo della Procuratrice Distrettuale Caroline Julian; Michael Grant Terry nel ruolo di Wendell Bray; Dierdre Lovejoy nel ruolo del Becchino Heather Taffet; Ryan O’Neal nel ruolo di Max Keenan; James McDonnell nel ruolo di James Kent; Eric Thomas Wilson nel ruolo di una guardia armata; Adrian Quinonez nel ruolo di un Agente dell’FBI; Arnold Vosloo nel ruolo del cecchino Jacob Broadsky; Matthew John Armsrtrong nel ruolo di William Preston.

    SCHEDA EPISODIO

     
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  2. vale2875
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    puntata molto bella e ben recitata da tutti.
    La scena finale di bones e il padre, mi è piaciuta un sacco...ecco un altro mattoncino del cuore di Brennan che è caduto....
     
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  3. pulcett
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    scusate se intervengo per segnalare ancora una volta il doppiaggio scandaloso, con invenzioni e/o omissioni davvero incredibili, nonchè traduzioni errate che cambinano il senso delle frasi.

    che vergogna!!!
     
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  4. Sara6
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    CITAZIONE (pulcett @ 22/11/2011, 13:01) 
    scusate se intervengo per segnalare ancora una volta il doppiaggio scandaloso, con invenzioni e/o omissioni davvero incredibili, nonchè traduzioni errate che cambinano il senso delle frasi.

    che vergogna!!!

    Vero....e mi riferisco in particolare alla scena tra Sweets e Caroline nell'ufficio di Sweets!

    La puntata comunque è tra le migliori della sesta stagione....e poi ....niente Hannah :woot:
     
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  5. CatWoman
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    Posso confessarlo? Per la prima volta in tanti anni aspettavo l’inizio del nuovo episodio di “Bones” con vera apprensione; mi conosco e, pur non essendo schizzinosa, sapevo che la testa che va in mille pezzi mi avrebbe messo a dura prova. Ben mi sta, così imparo a spoilerarmi. In effetti, di cadaveri e brandelli di corpo davvero ripugnanti ne abbiamo visti in sei stagioni, ma quello senza testa li superava tutti in orrore e schifo. Almeno su di me ha avuto un certo effetto, non gradevole, anche la visione del frammento di cranio a cui era ancora attaccata una ciocca di capelli biondo-rossicci…
    Fine della premessa. 6x11, orripilazioni a parte, era finalmente un episodio ben strutturato e bilanciato, col giusto apporto di suspence che era un po’ mancato a mano a mano che le trame si centravano sui cambiamenti di Booth e Brennan e sul loro rapporto. Ritengo anche io che questo sia l’aspetto centrale di “Bones”, ma tendeva a diventare quello esclusivo mettendo in ombra il resto: ben venga la storyline con un nuovo cattivo per vivacizzare l’ambiente!
    Heather Taffet esce dalla storia da par suo. E’ un confronto tra professionisti della parola: l’una ne ha fatto uso, distorcendola, per i suoi scopi, per mortificare la giustizia e ridurla a cavillo; l’altro (Sweets) la mette al servizio del bene comune, ma vede le proprie convinzioni minate dalle allusioni della donna, dalla sua ben congegnata affabulazione, che riesce a insinuare in lui il tarlo del dubbio.
    E’ l’ultima malvagità del Becchino, avviato all’orrenda fine di cui parlavamo, ma la sua ombra inquietante continuerà a stendersi sui personaggi ancora per molto, e in un certo qual modo li contagerà di cattivi sentimenti.
    Se da un lato ci sono state risparmiate ipocrisie – da Hodgins, che ha visto la morte in faccia a causa della Taffet e ha vissuto come un peso terribile l’incertezza del processo, non mi sarei aspettata professioni di perdono, anche se Angela prova a sollecitarlo – è anche vero che quel senso di sollievo di fronte alla sparizione di un’assassina crudele è giustificato ma troppo marcato, e finisce per far pensare ad una sconfitta della giustizia. Caroline ritiene l’uccisione un segno del cielo; Sweets e Hodgins si confessano reciprocamente una certa soddisfazione; il padre dei due ragazzini sepolti vivi, lo dice lui stesso, come dovrebbe sentirsi? Cerco di chiarire: non è il mio pensiero personale, ma l’assenza di un tema che qualche altra volta è stato affrontato e in questo caso rimane in sordina, a colpirmi. La violenza sarà anche umanamente comprensibile, ma si allarga a macchia d’olio generandone altra (il massacro della ragazza colpevole solo di vivere in un appartamento balisticamente perfetto, e di non volerlo lasciare), ed è ben difficile ricollegare la motivazione che fa agire il cecchino – richiesta di denaro, molto denaro – ad un concetto anche distorto di giustizia.
    A completare le tinte cupe del quadro, facciamo la conoscenza di due colleghi di Booth, nessuno dei quali ci sembra animato da un’infinitesima parte dei valori che sappiamo vivere nel nostro protagonista. “Bill, tu non piaci a nessuno” dice Booth al primo durante l’interrogatorio, e quanto a Brodsky, si è proposto come vendicatore a pagamento ad un padre straziato e segnato dalle morti atroci dei due figli…
    C’è in scena un secondo padre: Max. Per quanto sia finito nella lista dei sospettati, la fredda capacità di violenza che ha dimostrato in altre occasioni questa volta lascia il passo agli aspetti più morbidi del suo carattere, il grande affetto per Temperance, il suo interessarsi a lei, le piccole premure (il dono, un po’ buffo e tenero, della conchiglia). E’ sinceramente dispiaciuto di sapere che Booth ha una relazione con un’altra, ma rispetta il desiderio della figlia di non parlarne (che differenza dai tempi in cui Brennan avrebbe meccanicamente ribattuto: “Siamo solo partners”!).
    Ed è da stretta al cuore la scena finale, in cui Booth fissa Brennan con uno sguardo più eloquente di mille parole. Sì, lui è andato avanti, è infatuato di Hannah, in qualche modo è convinto o si è convinto di amarla ed in questo momento non ha dubbi su ciò che vuole: tutto vero, ma non si può uccidere il rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato, per due momenti che non hanno coinciso.
     
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4 replies since 21/11/2011, 22:25   788 views
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