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"Quando una lieve pioggia cola nel mare aperto è buio".
E' dalla fine dell'episodio che ho questo haiku in testa Sweets.
Sarà che lo trovo delicato, fragile e vero come l'episodio che SHOW ci ha regalato.
Di una bellezza infinita.
Con un David sopra le righe, da Oscar, capace di passare da labbra e mascella serrate del secolo a un pianto silenzioso, con le lacrime che scendono libere in ricordo dei momenti belli, di un'infanzia che non è potuta essere e mai sarà e di un futuro negato, di una conclusione che non c'è, ma il sorriso - anche se amaro - quello sì perché ha una persona che ama e che lo ama e una bambina in arrivo; un Pops meraviglioso, che soffre anche lui in maniera silenziosa per la perdita del figlio, quel figlio che non ha saputo essere padre, ma che riconosce la magnificenza del suo, e gli è riconoscente per come è stato cresciuto e per come ha cresciuto i suoi ragazzi, un Pops capace di confrontare Booth nel modo più giusto che potesse esserci, senza forzarlo, senza spingerlo, ma facendogli vivere il suo - il loro - dolore; una Bren confidente e compagna di vita all'ennessima potenza, preoccupata per il suo uomo, preoccupata di non sapere dire o fare la cosa giusta, ma che poi la fa, come sempre, perché è lei la donna che Booth ama ed è lei che sa come stargli vicino, anche quando un semplice gesto è più che sufficiente (o parallello con la 1x22, benvenuto caro, entra anche tu nella categoria parallelismi che abbondano in questa stagione). E poi la scena Brengela - grazie SHOW che ce ne regali una ogni settimana!! - , lo scambio breve ma intenso tra Bren e Pops, con la babyB presente, pronta a farsi sentire con i suoi calci nel pancione della mamma, Clark che non sa come rapportarsi alle tette di Bren, che non ne prende una sulle armi da identificare (ma dai, non se ne era accorto nemmeno lui, porello) Cam super modella sempre più faiga che se la scoatta pure perché sì, lei trova prove rilevanti papappero e come dice lei muscolo sternocleidomastoideo nessuno mai, Jack King of the Lab che usa il laser per gli occhi e le armi medievali, la vittima di turno assemblata nel cartone e sul tavolo della piattaforma con un'inquadratura dall'alto che lo fa sembrare un lego macabro e divertentissimo e la piccola Shaw che torna a trovarci, con il taglio nuovo ma la voglia di rendere Booth orgoglioso di sempre, e che è così felice di lavorare con gli squint perché sono awesome, anche quando hanno un bambino di sei mesi per cui fanno magie tecnologiche senza sonno sulle spalle.
Un episodio, Sweets, capace di far suonare la fisica quantistica come la cosa più dolce al mondo, e ho detto tutto.
Come SHOW nessuno mai Sweets, mai.
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