Before everything happened

AU/Angst/Romance/Bickering a palla

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  1. omelette73
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    AUTORE: omelette73
    TITOLO: Before everything happened
    GENERE: AU/Angst/Romance/Bickering a palla
    RATING: NC17 per l'argomento trattato ed alcune delle situazioni descritte
    SPOLIER: Fino al 6x22
    PAIRING: Booth/Brennan (una novità insomma)
    DISCLAIMER: i personaggi non mi appartengono sono di Hart Hanson (anche se vorrei fossero miei, così ci fare quello che mi pare!), della FOX e di quant'altri ne detengono i diritti.
    NOTE: Ebbene sì, sarà una storia un po’ angst, non tanto per il rapporto tra B&B, lo premetto subito, quanto per la situazione. Non sarò nemmeno troppo originale, perché FF in cui Brennan e Booth si incontrano quando lui è ancora militare ce ne sono a pacchi, ma ho deciso di fregarmene e dare la mia versione.
    La storia si svolge in Liberia, in piena guerra civile, quella che fino al 2003 ha devastato per 10 anni questo paese, grazie allo sconsiderato governo di Charles Taylor, presidente dal 1997 al 2003, il quale ha fornito armi alla RUF (Revolutionary United Front) in cambio di quelli che sono conosciuti come i “diamanti di sangue”, finanziando di fatto la sanguinosa rivoluzione della vicina Sierra Leone e favorendo anche l’addestramento dei bambini-soldato, che venivano sfruttati sia in Liberia che in Sierra Leone.
    Il governo degli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Bush, ebbe un ruolo preponderante nella caduta di Taylor, appoggiando militarmente i ribelli.
    La storia prende in parte ispirazione dal film “Blood Diamonds” ed ai suoi fini Brennan sarà esattamente quella che era ai tempi, una geniale e giovane antropologa forense eco-warrior che gira per il mondo impiegata in pericolose missioni, mentre Booth è un militare, l’unica deroga alla realtà è che non può essere un sottufficiale, come realmente era quando si è congedato dall’esercito, ma sarà a capo della missione militare che fornisce protezione ed appoggio a quella civile. Per fare cosa?
    Leggete e saprete...

    File completo della FF da scaricare qui.

    Capitolo I pag.1
    Capitolo II pag.2
    Capitolo III pag.5
    Capitolo IV pag.7
    Capitolo V pag.9
    Capitolo VI pag.10
    Capitolo VII pag.10
    Capitolo VIII pag.11
    Capitolo IX pag.13
    Capitolo X pag.14

    Senzatitolo-1



    Non esiste una regola per chi muore o vive in guerra.
    In guerra le persone muoiono e basta.
    Non esiste altra spiegazione al di fuori di questa.
    Triage



    La fronte appoggiata contro l’ampio finestrino del Boing Vertol sul quale sorvolava la foresta liberiana, Temperance Brennan studiava ammirata il paesaggio sottostante.
    Il rumore assordante del pesante birotore impediva qualsiasi conversazione con i suoi compagni di viaggio, cosa che – doveva ammetterlo – non era per lei motivo di rimpianto.
    Pioveva. Non avrebbe potuto essere altrimenti in quel clima tropicale e appiccicoso caratterizzato da una piovosità stagionale così elevata. Dal primo momento in cui aveva messo piede a Monrovia, la capitale della Liberia, in attesa di poter partire per la loro destinazione finale, aveva cercato di abituarsi a quella sensazione di disagio che le dava respirare quell’aria così densa e umida, immaginando che, una volta che si fosse trovata nel fitto della foresta, la situazione sarebbe stata persino peggiore.
    Aveva trascorso la lunga attesa organizzando la spedizione insieme al responsabile, il professor Stires, ed ad un giovane borsista che partecipava alla spedizione. Grazie alla sua conoscenza della lingua kru, il dialetto che si parlava nella zona, erano riusciti a racimolare tutto ciò che serviva loro senza eccessivi ritardi, seppure con un notevole esborso di denaro, dovuto a vari amministratori più o meno compiacenti che dovevano rilasciare loro i permessi per inoltrarsi nel paese dilaniato dalla guerra. Dopo di ciò erano rimasti in attesa dell’ok da parte del capo militare della spedizione che li attendeva a Tubmanburg, non lontano dal confine con la Sierra Leone.
    L’OK del sergente maggiore Seeley Joseph Booth aveva però impiegato ben dieci giorni ad arrivare, lasciando tutta la spedizione bloccata nella capitale con una perdita di tempo e risorse economiche che Temperance faticava a giustificare.
    Era perfettamente cosciente dei pericoli ai quali andavano incontro in quel paese, ma loro erano solo dei civili, degli studiosi, con il compito di identificare i resti di 16 persone ritrovate sommariamente sepolte in una fossa comune.
    Le vittime, derubate di ogni avere personale, erano irriconoscibili, ed il loro compito era quello di certificarne l’identità.
    Era convinzione del governo americano che i resti appartenessero ad una spedizione congiunta con le Nazioni Unite che era partita tre mesi prima per portare derrate alimentari all’interno del paese, ma senza un riconoscimento ufficiale, lo stesso Charles Taylor, il presidente liberiano, aveva negato ogni addebito circa la sfortunata sorte di quelle persone ritrovate in quella fossa comune, rifiutando di far uscire i resti dal paese a meno che non fosse stata dimostrata la loro identità.
    Con la pressione delle Nazioni Unite sul collo, il presidente Taylor aveva però dovuto cedere e permettere ad una nuova spedizione di recarsi direttamente sul campo per fare le dovute verifiche e riportare in patria le vittime, nel caso in cui si fosse dimostrato che erano di nazionalità americana.
    Ufficialmente la loro era una missione di pace.
    Ufficiosamente Temperance sospettava che il risultato delle loro ricerche sarebbe stato di un’importanza strategica basilare ai fini dell’interesse che il suo paese dimostrava verso la guerra liberiana, dopotutto era di dominio pubblico che Taylor ostacolasse l'azione delle compagnie petrolifere americane...
    Qualcuno richiamò la sua attenzione, sfiorandole una spalla e distogliendola così dai suoi pensieri:
    “Siamo quasi arrivati” le gridò nell’orecchio Wendell Bray.
    Più giovane di lei di qualche anno, a differenza di lei ancora non laureato, con occhi chiari ed una zazzera di capelli biondi sempre un po’ spettinati in testa, era decisamente il membro più gioviale della spedizione, con un sorriso sempre aperto e disponibile. Lei lo guardò senza dare segno di voler rispondere e tornò a fissare l’attenzione sul panorama sottostante.
    Lentamente la foresta sotto di loro cominciò a diradare, fino a che un’ampia radura non si concesse alla sua vista, permettendo al grande elicottero di atterrare agevolmente. A dare loro il benvenuto, un pallido raggio di sole si fece strada tra le nuvole, mentre la pioggia diminuiva di intensità fino ad smettere.
    Mentre il doppio rotore del grande elicottero ancora girava vorticosamente, rallentando la sua corsa fino ad arrestarsi, lo sportello del mezzo si aprì ed il volto di un uomo dai lineamenti decisi comparve di fronte ai 3 occupanti accogliendoli con un sorriso sarcastico
    “Benvenuti all’inferno.” Furono le sue prime parole, mentre spalancava cerimoniosamente lo sportello, i suoi occhi furono rapidi a fissarsi sul volto di Temperance, ma lei lo ignorò scendendo dall’elicottero con il suo zaino in spalla.
    Quando finalmente l’assordante rumore provocato dal loro mezzo di trasporto si acquietò e tutti scesero dall’elicottero ci fu un momento di strano ed imbarazzante silenzio tra i due gruppi che si incontravano per la prima volta.
    I cinque soldati, dotati di mimetiche ed armi d’assalto, erano schierati in gruppo e guardavano con espressioni circospette i nuovi venuti, cercando di misurare che genere di persone fossero stati chiamati a proteggere, mentre i 3 antropologi studiavano i militari chiedendosi se sarebbero riusciti davvero a compiere il loro dovere con il fiato di quei gorilla sul collo.
    Il momento di empasse durò comunque poco, perché un uomo che si avvicinava loro a passo spedito ruppe l’incantesimo ruggendo un:
    “Tempkin, che diavolo state aspettando? Scaricate quel dannato elicottero e lasciatelo ripartire entro i prossimi dieci minuti, non un secondo di più.”
    Come fossero stati toccati da una bacchetta magica, i sei uomini sembrarono prendere vita simultaneamente e cominciarono a scaricare il mezzo aiutati dai nuovi arrivati.
    Seeley Booth si avvicinò al professor Stires, tendendogli una mano:
    “Il professor Stires suppongo.” Disse con un sorriso.
    L’uomo ricambiò la stretta ferrea del soldato e rispose al suo benvenuto “Esatto. E lei deve essere il sergente maggiore Booth, se non erro.”
    L’uomo annuì, con una scrollata di spalle “Mi dispiace mettervi fretta, ma non voglio che l’elicottero resti troppo fermo, non è il luogo adatto in cui attirare l’attenzione, immagino lo capirete.”
    “Nessun problema, sergente maggiore.” Rispose l’uomo senza mostrare segni di agitazione.
    “Booth, può chiamarmi semplicemente Booth.” Disse il militare sfilandosi per un attimo il cappello e passandosi la manica della mimetica sulla fronte per asciugarsi il sudore.
    Temperance, che ascoltava in disparte lo scambio tra i due, pensò che l’uomo, armato come era di mimetica e giubbotto antiproiettile, doveva sentire un caldo del diavolo eppure, osservando per un momento il suo abbigliamento leggero, i pantaloni kaki e la canottiera dello stesso tenue colore, si sentì stranamente troppo esposta per le circostanze.
    China a terra, cercò nel suo zaino qualcosa di più appropriato da indossare mentre di sottecchi studiava il militare che parlava con il professor Stires. Era alto e il pesante equipaggiamento militare non era sufficiente a mascherare l’ampiezza delle spalle. I lineamenti regolari, il naso dritto e un’ombra di barba sulle guance erano decisamente piacevoli da guardare, facendo dell’uomo uno degli esemplari maschili più interessanti sui quali la giovane donna avesse posato lo sguardo.
    “Se non vi dispiace faremo le presentazioni tra un po’,” disse il sergente maggiore, studiando tutti con un’occhiata scrutatrice. “Preferisco allontanarmi rapidamente per essere al campo almeno entro domani, abbiamo circa 6 ore di luce e vorrei fare una marcia sostenuta di due ore con 5 minuti di pausa per percorrere più strada possibile... se non ci sono problemi.” Concluse e anche se aveva parlato rivolto a tutti il suo sguardo si era fermato solo su Temperance. Istintivamente la giovane si guardò alle spalle, non riuscendo a comprendere perché il militare la osservasse con tale insistenza, poi si voltò ed inclinando leggermente il capo parlò per la prima volta.
    “Sta forse chiedendo il mio benestare?” domandò aggrottando le sopracciglia.
    “Più o meno.” Rispose l’uomo senza abbassare lo sguardo.
    “Ho un paio di gambe come tutti voi, sergente maggiore, suppongo di poterle usare con la vostra medesima efficacia.” Si limitò a dire mentre indossava una maglia verde militare con le maniche lunghe, infilava lo zaino sulle spalle, si chinava a prendere una delle borse del loro equipaggiamento e lo superava senza degnarlo più di uno sguardo. L’uomo sorrise appena e si voltò per raggiungere i suoi commilitoni, ma passando di fianco a Temperance le prese di mano la pesante sacca e se la caricò su una spalla.
    “Bene,” ordinò ai suoi uomini “Robertson con me nelle retrovie, voi altri con Tempkin davanti ed i nostri ospiti al centro, possiamo andare.” Concluse mentre faceva un cenno al pilota dell’elicottero e attendeva che decollasse, prima di voltarsi e guidare la sua squadra dentro la foresta con gli occhi della giovane antropologa fissi su di lui.

    Dopo circa un’ora e mezza di marcia sostenuta, le orecchie tese ad ascoltare ogni rumore che lo circondava, Seeley Booth si rese conto che la donna di fronte a sé non accennava a dare segni di stanchezza.
    Quando il comando gli aveva annunciato che tra i membri della spedizione ci sarebbe stata una giovane e brillante antropologa non aveva accolto molto bene la notizia, non gli piaceva l’idea di avere una donna nella sua squadra. Non era un maschilista e lavorava bene con le sue colleghe donne, ma in alcune circostanze era convinto che la presenza di una donna rischiava di distrarre la truppa, per non parlare del fatto che le rappresentanti del gentil sesso avevano esigenze e tempi diversi da quelli di un uomo, difficili da soddisfare in quella foresta appiccicosa e dimenticata da Dio. Quando poi l’aveva vista, le sue peggiori paure si erano trasformate in realtà.
    Era bella. Di una bellezza che lasciava senza fiato. Alta, con lunghe gambe sottili, capelli dalla sfumatura ramata legati in una stretta coda di cavallo, lineamenti del volto e della mascella decisi ed il più incredibile paio di occhi che avesse mai visto. Grigi come il cielo plumbeo che li aveva sovrastati al loro arrivo, adesso avevano assunto le gradazioni di verde della foresta che li circondava, quegli stessi occhi che lo avevano guardato con aria perplessa quando si erano parlati per la prima volta e che erano diventati sempre più decisi man mano che aveva compreso le sue preoccupazioni circa il cammino che li attendeva e la sua capacità di reggere il loro ritmo.
    E il ritmo la ragazza lo teneva in maniera invidiabile.
    Il sergente maggiore si costrinse ad allontanare lo sguardo dal perfetto posteriore della donna, sottolineato dai pantaloni che indossava, e a guardarsi nuovamente intorno per studiare la compagnia della quale era responsabile. Solo allora notò il respiro affannoso del giovane Bray e, alzando una mano, richiamò con un leggero fischio il suo comandante in seconda.
    “Tempkin, ci fermiamo un attimo.” Disse, approfittando del tronco di un albero caduto per posare il fucile, mentre lasciava cadere a terra la pesante borsa che aveva caricato in spalla.
    Temperance Brennan, questo era il suo nome, si voltò a guardarlo con aria accigliata:
    “Non sono ancora trascorse due ore da quando abbiamo lasciato l’elicottero.” Gli fece notare.
    “Lo so, ma abbiamo tenuto un buon ritmo e ci meritiamo un po’ di riposo. Dovete abituarvi tutti al clima, dottoressa Brennan, e vi assicuro che non è così semplice.” Disse mentre si avvicinava a Wendell e gli passava una borraccia d’acqua.
    Il giovane la accettò con gratitudine mentre si lasciava cadere a terra senza nemmeno preoccuparsi di sfilarsi prima lo zaino e Booth ne approfittò per dare al gruppo qualche indicazione.
    “Mi raccomando di non allontanarvi mai da soli, per nessuna ragione, e di cercare di mantenere sempre un basso profilo, non si sa mai cosa o chi si possa incontrare in questa dannata foresta. Il confine con la Sierra Leone fa di questo posto una mina vagante, è pericoloso e non voglio avere nessuno di voi sulla coscienza. Dovete sempre rammentare che abbiamo tutti i permessi e le autorizzazioni per fare quello che dobbiamo fare, non provocate nessuno e può essere che ci lascino in pace, la nostra è una missione di peacekeeping.”
    “Detto da un uomo in tenuta mimetica mentre imbraccia un fucile da assalto, la cosa ha un suo lato ironico, no?” l’osservazione pronunciata dalla donna fece calare un silenzio imbarazzato nella compagnia. Per qualche momento, gli unici suoni udibili furono quelli della foresta, fino a che il professor Stires non si schiarì la gola:
    “Non ce l’aveva con lei, maggiore Booth, la sua era una constatazione del tutto pratica. Scoprirà che Temperance ha la tendenza ad essere molto letterale quando si rivolge agli altri.” Disse scusandosi a nome della sua assistente, mentre la guardava con aria di rimprovero e la giovane scuoteva appena le spalle.
    Booth fece qualche passo avanti e accucciandosi sulle gambe porse alla donna la sua borraccia.
    “Lo troverà meno ironico quando quest’uomo potrebbe trovarsi nelle condizioni di salvarle la vita, dottoressa Brennan. Siamo in un ambiente ostile, e per quanto le nostre intenzioni non lo siano, abbiamo a che fare con un popolo dilaniato da anni di una guerra sanguinosa e violenta. Non desidero altro che portare a termine la mia missione senza incidenti, ma non faccia mai l’errore di sottovalutare la situazione, la prego. Metterebbe la sua e la vita di tutti noi a rischio, spero che lo comprenda.” La spiegazione, fornita con un tono paziente e appena sussurrato, la prese contropiede. Si era aspettata una risposta molto più brusca, non era la prima volta che aveva a che fare con dei militari e la sua esperienza le diceva che per la maggior parte erano uomini dall’intelletto limitato e dal grilletto facile.
    Allungò una mano per prendere la borraccia che lui le porgeva e continuò a guardarlo da sopra l’orlo della bottiglia prima di rispondere.
    “Non lo dimenticherò, sergente maggiore.” Disse restituendogli la borraccia.
    Lui la riprese e le sorrise per la prima volta e quel gesto rese persino più bello il suo volto, e più giovane. Temperance si trovò a domandarsi quanti anni potesse avere.
    Basandosi sulla sua struttura ossea non più di 29, forse 30 anni, giovane per avere già il grado di sergente maggiore.
    Si chiese quali talenti nascondesse l’uomo oltre ad un bel sorriso ed un’invidiabile pazienza.

    Edited by omelette73 - 11/9/2011, 19:14
     
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    Io sono interessata. Presente!
    L'argomento è difficile, ma interessante, e promette sicuramente un'atmosfera intensa, mettici poi i personaggi che amiamo, un po' grezzi come lo sono all'inizio i diamanti che sono tra i protagonisti di questa storia... in fondo è stato conoscersi che li ha resi luminosi e trasparenti l'uno per l'altra. Scusa, m'è venuta la metafora mezza poetica proprio in questo momento :P
    Per dire, sì, sono interessata :B):
    Alla prossima!
     
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  3. -Saretta-
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    Devo dire che non mi è mai capitato di leggere una ff così "impegnata", ma la cosa mi incuriosisce molto anche perchè ho visto il film Blood Diamonds (davvero un bel film tra l'altro, tosto ma molto bello).
    Comunque sono sicura che riuscirai a incastrare perfettamente le vicende di B&B all'interno di queste tristi vicende di guerra.
    Complimenti Teresa, al prossimo capitolo!
     
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  4. donata69
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    anch'io sono molto interessata, la storia mi incuriosisce tanto perchè che gli avvenimenti della guerra civile in Liberia sono un argomento decisamente forte; quindi mi metto comoda e aspetto il seguito.
     
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  5. Ariel75
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    Interessatissima grazie!!! :lol:
    Conosco molto poco l'argomento in questione ma mi informerò in modo da seguire meglio la vicenda!!!
    L'inizio è molto promettente ho solo storto un pochino il naso all'apparire di Stires, non mi è molto simpatico ma vabbè... meglio lui di Sully!!! :D
    Spero posterai presto il seguito!!!
     
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  6. dany1971
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    Sono curiosa e soprattutto contenta che tu abbia ripreso in mano la penna (si fa per dire). Le tue storie sono sempre molto coinvolgenti ed inserisci i nostri beneamati in situazioni reali ed in questo caso spinose con una tecnica invidiabile. Aspetto con ansia il seguito.
     
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  7. Chemistry
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    Urca!!! Una nuova FF di Teresa, una storia tosta (che chi meglio di lei può raccontare?), B&B che sicuramente creeranno scintille... non vedo l'ora di immergermi nel racconto!!

    Solo una domanda, ma poi quando partiamo come te la gestisci? :lol:
     
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  8. Ales2004
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    Ci sono! Splendida idea e inizio perfetto!
     
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  9. Anna86
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    EEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!! Teresa ha postato!!!! Teresa ha postato!!!! EEEEEEEEEEEEE!!!!

    Me tanto felice!!!! :clap:
    L'idea mi piace un sacco, sono sicura che riuscirai a tirarne fuori un'altra volta qualcosa di memorabile. ;)
     
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  10. Suwya
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    Here I am! :)
     
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  11. Romi10
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    CITAZIONE (Chemistry @ 30/6/2011, 21:46) 
    Solo una domanda, ma poi quando partiamo come te la gestisci? :lol:

    Lidi mi raccomando mettila al lavoro anche in viaggio :D Per la trasferta al CC conto anche su The Boss :lol:

    Welcome back Teresa, è sempre un piacere leggere le tue storia.
    Inizio tosto ma interessante, poi conoscendo il film sono stata subito catapultata della situazione.
    Leggere di B&B agli albori è sempre un piacere, è un viaggio indietro nel tempo
     
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  12. omelette73
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    CITAZIONE (Kew08 @ 30/6/2011, 19:44) 
    Io sono interessata. Presente!
    L'argomento è difficile, ma interessante, e promette sicuramente un'atmosfera intensa, mettici poi i personaggi che amiamo, un po' grezzi come lo sono all'inizio i diamanti che sono tra i protagonisti di questa storia... in fondo è stato conoscersi che li ha resi luminosi e trasparenti l'uno per l'altra. Scusa, m'è venuta la metafora mezza poetica proprio in questo momento
    Per dire, sì, sono interessata
    Alla prossima!

    Grazie come sempre Mary, e la metafora in verità era molto bella!

    CITAZIONE (-Saretta- @ 30/6/2011, 20:32) 
    Devo dire che non mi è mai capitato di leggere una ff così "impegnata", ma la cosa mi incuriosisce molto anche perchè ho visto il film Blood Diamonds (davvero un bel film tra l'altro, tosto ma molto bello).
    Comunque sono sicura che riuscirai a incastrare perfettamente le vicende di B&B all'interno di queste tristi vicende di guerra.
    Complimenti Teresa, al prossimo capitolo!

    Beh, l'argomento certamente sarà impegnato perché tratto dalla realtà, ma spero di non renderlo troppo pesante ecco, dopotutto siamo qui tutti per divertirci, io a scrivere, voi a leggere... almeno spero! :D

    CITAZIONE (donata69 @ 30/6/2011, 20:37) 
    anch'io sono molto interessata, la storia mi incuriosisce tanto perchè che gli avvenimenti della guerra civile in Liberia sono un argomento decisamente forte; quindi mi metto comoda e aspetto il seguito.

    Grazie mille Donata, spero sempre di continuare a stuzzicare il tuo interesse

    CITAZIONE (Ariel75 @ 30/6/2011, 20:39) 
    Interessatissima grazie!!!
    Conosco molto poco l'argomento in questione ma mi informerò in modo da seguire meglio la vicenda!!!
    L'inizio è molto promettente ho solo storto un pochino il naso all'apparire di Stires, non mi è molto simpatico ma vabbè... meglio lui di Sully!!!
    Spero posterai presto il seguito!!!

    In realtà conosco anche io molto poco la cosa e mi sono documentata per curiosità subito dopo aver visto il film "Blood Diamonds". Per questo l'ho citato come fonte di ispirazione e non tanto perché seguirò la trama di questo film, quindi posso dirti che in un certo senso scopriremo l'argomento insieme, nel corso della FF. In quanto a Stires, non è simpatico nemmeno a me, ma è pur sempre un AU, quindi posso serenamente dirti di non preoccuparti, non avrà un ruolo "pericoloso" per B&B!

    CITAZIONE (dany1971 @ 30/6/2011, 21:37) 
    Sono curiosa e soprattutto contenta che tu abbia ripreso in mano la penna (si fa per dire). Le tue storie sono sempre molto coinvolgenti ed inserisci i nostri beneamati in situazioni reali ed in questo caso spinose con una tecnica invidiabile. Aspetto con ansia il seguito.

    Oh beh, cosa si può rispondere se non, grazie! :)

    CITAZIONE (Chemistry @ 30/6/2011, 21:46) 
    Urca!!! Una nuova FF di Teresa, una storia tosta (che chi meglio di lei può raccontare?), B&B che sicuramente creeranno scintille... non vedo l'ora di immergermi nel racconto!!
    Solo una domanda, ma poi quando partiamo come te la gestisci?

    Eccola lei con le sue domandine insinuanti :D , ma la risposta te l'ho già data, ed è un bho grosso come una casa!
    Lo so che lo dico sempre, ma non ho voglia di correre troppo questa volta, quindi pensavo di postare una volta a settimana (darmi una scadenza regolare aiuta me a scrivere e, penso, voi a leggere) e se riesco a portarmi avanti con il lavoro, casomai posto anche quando saremo fuori... chissà.
    E grazie anche a te Lidi.

    CITAZIONE (Ales2004 @ 30/6/2011, 22:39) 
    Ci sono! Splendida idea e inizio perfetto!

    Oh la mia sorellina da cui sono stata separata alla nascita :lol:
    Grazie Michela!!

    CITAZIONE (Anna86 @ 30/6/2011, 22:58) 
    EEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!! Teresa ha postato!!!! Teresa ha postato!!!! EEEEEEEEEEEEE!!!!
    Me tanto felice!!!!
    L'idea mi piace un sacco, sono sicura che riuscirai a tirarne fuori un'altra volta qualcosa di memorabile.

    Grazie matta di un'Annina, sei come sempre un tesoro.

    CITAZIONE (Suwya @ 30/6/2011, 23:14) 
    Here I am! :)

    E grazie anche a te Chiara.

    CITAZIONE (Romi10 @ 1/7/2011, 00:28) 
    Lidi mi raccomando mettila al lavoro anche in viaggio Per la trasferta al CC conto anche su The Boss
    Welcome back Teresa, è sempre un piacere leggere le tue storia.
    Inizio tosto ma interessante, poi conoscendo il film sono stata subito catapultata della situazione.
    Leggere di B&B agli albori è sempre un piacere, è un viaggio indietro nel tempo

    Grazie Romi, prometto che cercherò di fare la brava con i post e sono felice che la situazione ti ispiri, spero continui a farlo anche in seguito. :)
     
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    Anche io presente... popolo del divano a raccolta!
     
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    Ti leggo. passo e chiudo.
     
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    mi stavo giusto domandando quando avrei avuto il piacere di riaccomodarmi in casa tua insieme a tutto il popolo del divano.
    Evviva, la stagione del pop corn è tornata!
    Non solo in quanto cibo nutriente, ma quella bella sensazione stuzzicante e saltellante derivante dal loro bickering ...
    oh, Mary è più ispirata, le metafore sue sono più poetiche, accettami per quella che sono, che poi ci penso io a pulire :P
     
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