BUTTERFLY KISS

Angst, NC17, B&B - storyline: termine della 2' stagione

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ciccio-stress
        Like  
     
    .

    User deleted


    File completo con le immagini su Mediafire




    AUTORE: Cristina (meglio nota con lo stupidissimo nick ciccio-stress)
    STORYLINE: siamo alla fine della 2' stagione.
    SPOILERS: 2x22
    PAIRING: Brennan e Booth principalmente
    RATING: alcune scene potrebbero essere un pò forti, per la violenza e per il sesso. ma lo comunicherò con precisione all'inizio di ogni capitolo.
    DISCLAIMER: I personaggi citati in questa fanfiction non mi appartengono, ho solo preso liberamente spunto dalla serie "Bones" di proprietà della FOX
    NOTA: Eccomi di nuovo qui, a cimentarmi in un'altra impresa...
    Questa volta mi sono concentrata su un caso in particolare, e tutto quello che ci ruota intorno.
    Mi sono piaciuti molto nell'episodio di Las Vegas, quando erano sotto copertura, e mi piaceva pensarli in un'ambientazione diversa e insolita per far riemergere i personaggi di Tony e Roxanne.
    Il tutto si svolge in contemporanea all'ultima puntata, quindi da una parte Angela e Jack che si preparano, e Brennan e Booth che indagano.


    Attendo commenti!!!


    ... A light periwinkle blue.
    As blue as the ocean.
    Mysterious as the moon.
    Reminds me of that sky, full of clouds.
    Those butterfly wings ...

    Butterfly Wings
    a poem of Valerie Anderson

    INTRODUZIONE

    La macchina si stava dirigendo verso la periferia di Phoenix, diretta all’aeroporto. Un tassello nero nel restante disperato serpentone di auto.
    Booth, al volante della monovolume, guidava lentamente, e Bones al suo fianco, con l’aria stanca, stava pensando agli ultimi giorni appena trascorsi.
    Avevano appena finito di fare i bagagli, chiudendo con amara soddisfazione le porte delle loro camere, in quell’albergo sulla Lincoln Street con l’aria condizionata rotta e che non li aveva fatti dormire per una settimana a causa del traffico, del caldo e degli insetti.
    Oltre a lui: Sonny Ruffalo, assistente del procuratore.
    Collaborando con L’Fbi dell’Arizona avevano scovato che era un bastardo molestatore di bambine, e che si liberava dei resti dei loro corpi semplicemente mangiandoseli.
    Per pura fortuna avevano trovato alcuni resti, gli ultimi, e per pura fortuna avevano colto Ruffalo sul fatto, prima che potesse nuocere alla sua ultima piccola vittima.
    Ma questo non era stato certamente un bel caso su cui lavorare.
    Ringraziando il cielo ora quel lurido verme si sarebbe goduto tutte le attenzioni che voleva in carcere, ora era giunto il suo turno di fare la bambina con gli altri carcerati …
    Questa era l’unica soddisfazione possibile che erano riusciti a trovare.
    Una deviazione sessuale curata con un’altra deviazione sessuale.
    La faccia terrorizzata di Ruffalo quando gli avevano detto così era stata una degna conclusione. La dura legge non scritta del carcere parlava chiaro su questo. Non bisogna toccare i bambini
    Avevano fatto il loro dovere. La giustizia avrebbe fatto il suo corso.
    Booth sentì che questa storia meritava un’altra tacca, non più sul suo fucile da ranger ma sul distintivo da Agente Speciale.

    Non si era ancora chiesto cosa avrebbe fatto una volta raggiunto il pareggio.


    1. STAGED CRIME SCENE

    “Booth?” Brennan era stanca, affondata nel suo sedile, non curante del traffico e di tutto ciò che la circondava. Era grata del fatto che ci fosse lui al suo fianco a guidare, non sarebbe mai riuscita a raggiungere l’aeroporto in quelle condizioni.
    Il suo compagno non le rispose nemmeno, ma le fece solo un cenno d’assenso, toccando con le mani gli occhiali da sole e rimettendoli a posto, anche se già lo erano.
    Quel gesto stava ad indicare che poteva parlare.
    La sua testa era chiaramente ancora inchiodata alle foto di tutte quelle bambine che non era riuscito a salvare.
    Sperava che lei non se ne fosse accorta.
    “Booth, l’abbiamo preso. Cosa ti disturba ancora?”
    “Come fai a dire che c’è qualcosa che mi disturba?”
    No, gli occhiali da sole non erano serviti a nascondere quel pensiero. Ma, d’altra parte, lei era migliorata, e aveva imparato a capire quando era turbato.
    Bones non aggiunse altro. Gli lasciò solo il suo spazio.
    “Sto pensando a quelle bambine, Bones. Alle loro famiglie. Mi sto chiedendo cosa avessi fatto se fosse capitato a me e alla mia famiglia una disgrazia del genere.” Si tolse gli occhiali, la guardò di sfuggita, e poi mordicchiò per la rabbia l’asticella, tornando con gli occhi alla strada.
    “Ma tu non hai una figlia femmina!”
    No, Bones era migliorata, ma non fino in fondo.
    In certi momenti aveva ancora bisogno di una mano.
    “Bones, tu non hai pensato che quelle bambine potessero essere le figlie di Amy e di Russ?”
    “Beh, tecnicamente non sono ancora figlie di Russ …”
    Era già pronto per replicare, ma fortunatamente si trattenne, perché sapeva che stava per aggiungere qualcosa.
    “… però, sì, anche io ci ho pensato, ma devo rimanere concentrata, ho bisogno di creare una certa distanza per non farmi travolgere. Metto il cuore in una scatola …”
    “Se questo può aiutarti, va bene.”
    Una cosa per volta, Bones. Un passo alla volta, e poi ci arriverai anche tu. Anche io cerco di mantenermi distaccato, ma ciò non toglie che se fosse capitato qualcosa a Parker sarei impazzito dal dolore. Se solo fossimo giunti prima ...
    Allontanò i pensieri negativi con un movimento della mano, si rimise gli occhiali e tornò a concentrarsi sulla guida.

    Fuori l’aria era quasi irrespirabile e l’aria condizionata all’interno stava lavorando parecchio. Oltre al rumore prodotto dalla ventola, e alla radio che sputava il notiziario del traffico, non c’era nient’altro a disturbare i loro pensieri. Le parole sembravano volare intorno a loro insieme all’aria.
    I due sembravano svuotati da questo caso, ma fortunatamente avevano qualcosa di positivo in testa: il matrimonio che si sarebbe svolto in quel fine settimana, così improvviso e inaspettato, ma decisamente gradito.

    Bones si ricordò della brochure dell’albergo che ricordava ai visitatori che il soprannome della zona era Valley of the Sun, perché poteva vantare più di trecento giorni di sole l’anno … speriamo ci sia un po’ di sole anche a Washington questo fine settimana.

    Booth si agitò sul sedile dell’auto, cercando di non perdere la pazienza con l’automobilista di fronte a lui che frenava in continuazione.
    Spero che il volo arrivi in orario, sono a pezzi, devo ancora passare in lavanderia a portare l’abito per il matrimonio di sabato, magari fermarmi a comprare qualcosa da mangiare, visto che domani sera potrò stare un po’ con Parker, e il frigorifero è completamente vuoto. Gelato, sicuramente del gelato. E poi?

    Non avevano percorso che pochi chilometri dalle ultime parole che si erano detti, ma questo non importava. Sembrava che fosse passata un’eternità …
    Brennan lo riportò sul pianeta terra.
    “Hai preso gli anelli?” domandò al suo partner, senza nessun tono nella voce, come svuotata.
    “Devo andare a ritirarli domani. Devo già passare in lavanderia.” Continuava a guardare l’auto davanti a sé, sperando di riuscire a raggiungere l’aeroporto in tempo.

    Dopo qualche minuto di silenzio gli fece un’altra domanda.
    “Hai preparato il discorso?”
    “Ci ho pensato un po’, ma non ho niente di molto intelligente da dire.”
    Proprio a me doveva capitare una cosa del genere?
    Nel veicolo calò di nuovo un vuoto silenzio, interrotto ogni tanto da qualche jingle pubblicitario.

    Squillò il cellulare e Booth rispose. Con l’apparecchio stretto fra la spalla e la guancia, prese appunti sul suo taccuino, mugugnando distrattamente degli impercettibili sì al suo interlocutore, poi improvvisamente cambiò direzione, uscendo dal traffico della superstrada.
    Fece un brusco gesto di saluto al guidatore di fronte a lui, dopo aver guardato intensamente il suo riflesso nello specchietto retrovisore. Sperava proprio che lo guardasse, solo per poterlo mandare a quel paese.
    “Piccola deviazione, Bones.”

    Lo guardò di traverso, come era solita fare quando una sua affermazione riusciva in tutto e per tutto a metterla con le spalle al muro.
    “Che significa, Booth?”
    “Che sbirceremo un po’ intorno, facendo qualche domanda come al solito. Saremo di ritorno in tempo per il matrimonio di Angela e Hodgins.”
    “Io sono la damigella d’onore, Booth, devo esserci. Non posso arrivare in ritardo. Devo entrare in chiesa prima di lei.” Si agitò preoccupata sul sedile, come se la temperatura sotto le sue gambe si fosse alzata all’improvviso.
    “Bones, dimentichi che sono io il testimone di Jack, anche io ho dei validi motivi per essere lì. Abbiamo ancora cinque giorni, Bones. Non meritiamo un po’ di fiducia?”
    “Lo sai che se non torniamo in tempo per il matrimonio Angela probabilmente ti ucciderà, vero?”
    “Non mi piace far aspettare le donne.” Si staccò dal sedile per far scendere la goccia di sudore giù per la schiena. Imprecò contro la manopola dell’aria condizionata, nonostante fosse già al massimo.
    Sapeva che Angela sarebbe stata capace di farlo. Stava già sudando freddo …

    Sbuffò come una bambina imbronciata e si voltò a guardare il paesaggio lunare che scorreva fuori dal finestrino. “Cosa abbiamo?”
    “C’è stato un incendio in un appartamento di un quartiere residenziale di periferia, e hanno trovato dei resti da identificare. E siccome lì ci abitano delle persone molto influenti, ci hanno chiesto di indagare. ”
    “E perché proprio noi?”
    “Perché siamo i migliori, Bones. Non ti ricordi?”
    “O perché sai che di fronte a certe cose io non mi tiro mai indietro?”


    “Agente Booth, Dottoressa Brennan, sono felice che abbiate deciso di aiutarci in questo caso.” L’agente Pearce, Emily Pearce, strinse forte le loro mani durante le presentazioni di rito. Era stato un suo collega a consigliarla di chiamarli, visto che erano ancora in città.
    Brennan aveva notato lo sguardo di Pearce indugiare qualche istante di troppo negli occhi di Booth, e questa cosa la metteva a disagio, si sentiva di troppo.
    La sua faccia sembrava veramente dispiaciuta quando disse che non era rimasto molto da analizzare, perché l’incendio doloso non aveva lasciato molto da analizzare. Ma i suoi occhi no, e quegli orecchini appariscenti comunicavano ben altro.
    Sembrava ben felice di aver avuto la possibilità di conoscerli, molto felice soprattutto per Booth.
    “Se permette, agente Pearce, preferirei stabilire da sola se i resti sono sufficienti o meno. Mi faccia vedere cosa abbiamo.” Si intromise con la voce fra i pensieri dei due agenti …

    L’odore delle suppellettili si mischiava a quello della carne bruciata, man mano che si avvicinava. C’era anche dell’altro, ma il suo naso non riuscì subito a percepirlo. Vide una porzione di cranio sbucare da un cumulo di cenere, c’erano gli estremi per poter riconoscere la vittima dall’impronta dentaria. Oltre a questi, una cresta iliaca completa, attaccata all’ischio e all’osso pubico, oltre ad altri frammenti di femore. Una vera manna dal cielo.
    Si accucciò sulle gambe, estraniandosi dal resto degli agenti che stavano cercando indizi in quel che rimaneva di quel locale. “Femmina, di circa trent’anni … direi che per l’identificazione possiamo mandare i resti al Jeffersonian, e partire in men che non si dica. Booth, puoi prenotare un altro volo?”
    “Dottoressa Brennan, mi dispiace interromperla, ma questo è un arson, e dobbiamo andarci cauti. Abbiamo bisogno ancora di voi. Non è il primo che si verifica in zona, e vorrei che desse un’occhiata anche agli altri resti.” Pearce sembrava essere felice per essere riuscita a trovare un motivo per trattenerli ancora un po’.

    Si alzò da quella posizione scomoda, lieta di allontanarsi da quell’odore insistente che le stava perforando il cervello. Non era solo carne bruciata. Era qualcos’altro, ma non riusciva a concentrarsi. “Arson?” chiese a Booth, ignorando completamente Pearce.
    “Incedio doloso, Bones. E’ classificato dall’Fbi come una delle tre categorie di crimini violenti, oltre all’omicidio e allo stupro. E sono sicuro che Pearce ora ci spiegherà che ci ha chiamato perché sospetta che ci troviamo sul luogo di una scena del crimine modificata ad arte per depistare le indagini … non è vero Pearce?” Il tono di Booth era chiaro, lampante.
    Ma soprattutto distaccato.
    “Sì, ci troviamo su una staged crime scene, agente Booth.”
    Questa volte Pearse rimise in tasca il suo sorriso malizioso e tornò ad essere un’agente dell’Fbi.
    Brennan sorrise per la vittoria di Booth.

    Edited by Chris.Tag - 22/9/2010, 00:03
     
    .
  2. Coccolina'92
        Like  
     
    .

    User deleted


    Continua che è fantastica!!! Complimenti!!
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    The Boss

    Group
    i-Bones STAFF
    Posts
    5,721
    Reputation
    +124
    Location
    Los Angeles

    Status
    Anonymous
    Trovo che stai migliorando molto con l'esperienza.
    Complimenti.
    Continua
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    3 PhDs Squint

    Group
    Fan di vecchia data
    Posts
    6,703
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    wow!!!
    come inizio mi piace molto!!!

    spero che riusciranno a tornare a casa prima del matrimonio... o Angela li farà a pezzi :lol:
    e poveri, hanno risolto adesso un caso difficile, e già sono in un altro caso...!!

    continua prestoooooooooo!!
     
    .
  5. aoirghe
        Like  
     
    .

    User deleted


    Oh, bene, bene! :clap:

    Questa storia mi ha già messo l'acquolina in bocca, non vedo l'ora di leggere i continui ... Brava, scritta molto bene e perfettamente IC.
    Aggiorna presto!
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Squint

    Group
    Member
    Posts
    2,640
    Reputation
    0
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Inizio interessante ^^!!!!!!!!!!
     
    .
  7. lotus in dream1927
        Like  
     
    .

    User deleted


    molto interessante,in character...continua così!
     
    .
  8. ciccio-stress
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Coccolina'92 @ 27/5/2008, 20:04)
    Continua che è fantastica!!! Complimenti!!

    grazie!

    CITAZIONE (xhio @ 27/5/2008, 21:21)
    Trovo che stai migliorando molto con l'esperienza. Complimenti.

    Questo complimento mi ha fatto molto piacere! Grazie mille!


    CITAZIONE (strawberry85 @ 27/5/2008, 23:48)
    wow!!! come inizio mi piace molto!!!

    Thanks a lot!

    CITAZIONE (aoirghe @ 28/5/2008, 08:04)
    Brava, scritta molto bene e perfettamente IC. Aggiorna presto!

    Gracias!


    CITAZIONE (Jenny60 @ 28/5/2008, 09:35)
    Inizio interessante ^^!!!!!!!!!!

    Merci!


    CITAZIONE (lotus in dream1927 @ 29/5/2008, 16:21)
    molto interessante,in character...continua così!

    obrigada

    Questo è un periodo un pò pieno, non so se e quando riuscirò ad aggiornare...
    ma sono lieta che l'inizio vi sia piaciuto!
    Grazie ancora!
     
    .
  9. BoNeS-93
        Like  
     
    .

    User deleted


    ehi,ciccio-stress....................
    SBRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIGATIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! xD

    Edited by Chris.Tag - 2/7/2010, 15:18
     
    .
  10. ciccio-stress
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ed eccomi di nuovo qui ...
    finalmente sono riuscita a trovare un pò di calma per tornare a scrivere. So che è passato molto tempo, ma sopra c'è solo un misero capitoletto, e questo è breve (devo riprendere un pò il ritmo), quindi se avete voglia di riprendere la lettura di questa ff...
    vi ricordate ancora dove sono Brennan e Booth?
    Sono in azione!
    Buona lettura... e mi raccomando commentate!


    2. RICOSTRUZIONE

    Pearce li accompagnò direttamente al laboratorio legale della zona, dove l’anatomopatologo stava ancora cercando di mettere insieme i pezzi del primo cadavere. Li presentò al dottor Mendelson, e poi uscì per fare delle telefonate.
    A Brennan bastò un’occhiata veloce per capire che le ossa ritrovate erano nelle stesse condizioni, se non addirittura migliori, visto che la scatola cranica era quasi completa. Ora bastava convincere il giovane medico legale a firmare l’autorizzazione per spedire tutto il materiale al Jeffersonian. Ma non era per niente facile, e Brennan si ritrovò di fronte un nemico ben preparato, che conosceva bene il suo mestiere.
    “Il cranio plasma i tessuti che lo rivestono, dottor Mendelson, ed è questo il principio su cui si basa la tecnica di ricostruzione della fisionomia di un volto!”
    Il medico sembrava non voler sentire ragioni, un trasferimento era da escludersi. “Con tutto il rispetto, dottoressa, il viso ricostruito non potrà mai essere identico al volto della persona. Non si tratta di uno strumento di identificazione sicura, ma serve solo per innescare un meccanismo di riconoscimento. E quindi come è possibile …”
    “Abbiamo un’ottima artista forense, e poi un programma olografico che voi dell’FBI vi sognate!”
    “Già, ma come la mette con il naso, le labbra e le orecchie? Non si appoggiano direttamente sulla struttura ossea! E per il colore degli occhi come fate? Andate a caso? E lo stesso dicasi per i capelli, eventuali pearcing … no, escludo categoricamente che il vostro metodo possa essere migliore di quello utilizzato in questo laboratorio!”
    “E in che cosa consiste il vostro metodo?”

    Booth si godeva la scena appoggiato ad uno scaffale metallico.
    Per quanto fosse simpatico vedere le vene di Bones che si gonfiavano sul collo, le sua mani gesticolare nell’aria, i suoi piedi sbattere per terra con rabbia, e il dottorino che invece le rispondeva a tono, forse ignorando il carattere e la fama di chi gli stava di fronte, decise di intervenire non appena Pearce rimise piede nella stanza, anche perché aveva paura di dover lavorare ad un terzo omicidio, e questo non avrebbe certo giovato alla rapidità di risoluzione del caso.
    Comunque quei due gli sembravano due cani che si stavano contendendo un osso. Rise fra sé, a Bones non sarebbe certo piaciuto il paragone.
    Interruppe Brennan proprio mentre si stava lanciando in una serie di locuzioni antropologiche sulla presunta superiorità maschile in fatto di autorità.
    “Dottor Mendelson, Bones, vi prego … la finite di sbranarvi a vicenda? Pearce ci darà sicuramente il permesso di spedire i resti ritrovati oggi, e se questi sono ridotti nelle medesime condizioni, potremo … il Jeffersonian riuscirà a scoprire la causa della morte in maniera inequivocabile. Questo riuscirà a sveltire le pratiche per il riconoscimento di … “
    “Jane Doe n. 843.” Veloce e asettico, il dottore completò la frase per lui.

    “Booth, lo vedi? Per lui non si tratta altro che di materiale organico privo di significato, ma da qualche parte c’è una famiglia che aspetta di ricevere informazioni sul proprio congiunto scomparso!”
    Brennan ebbe la sensazione che Booth volesse far prevalere la sua parte dominante di maschio Alpha sul dottor Mendelson, come se fosse una materia da discutere unicamente fra membri dello stesso genere, come se lei non ne avesse il diritto in quanto appartenente al genere femminile.
    Aveva bisogno di dare un senso a tutto questo, ma si accorse che, grazie all’intervento di Booth, l’anatomopatologo aveva cambiato atteggiamento.
    “Ha ragione agente Booth, credo sia più proficuo collaborare con l’FBI, piuttosto che averlo come ostacolo.”
    Disse tutto questo ignorando Brennan, ma sempre tenendo gli occhi fissi in quelli dell’agente speciale di fronte a lui.

    “Mi spieghi come hai fatto? Perché sei intervenuto? Sarei riuscita a convincerlo a collaborare anche io, senza il tuo intervento da maschio Alpha!” Chiuse la portiera con tutta la forza e la rabbia che aveva dentro.

    Non era passato nemmeno un secondo da quando Booth aveva messo in moto la monovolume, che Brennan era passata subito a tempestarlo di accuse pseudo antropologiche sull'elevata oggettivazione del genere della società americana, in confronto con quelle di tipo matriarcale.

    “Bones, calmati, non hai capito che saresti potuta andare avanti all’infinito con quel tizio senza cavare un ragno dal buco?” inforcò di nuovo gli occhiali da sole, anche se ormai il tramonto non lasciava altro che riflessi rossastri tutt’attorno.
    “E da cosa avresti capito che non avrei … spostato un aracnide dalla tela, qualunque cosa voglia dire?”
    “Dal buco, Bones, i ragni si cavano dal buco … e poi quel dottorino ha una paura fottuta di tutte le donne in generale, non solo di te. Gli tremavano le gambe come se si trovasse sull’epicentro del Big One! E poi hai notato che non ti ha mai chiamato per nome? Non ha guardato in faccia nemmeno Pearce, l’ha ascoltata di sfuggita …”
    “E da cosa deduci che lui sia ginofobico?”
    Ginoche?” si distrasse un attimo per guardarla, ma poi riportò gli occhi sulla strada, per non perdere di vista l’auto di Pearce che li stava conducendo ad un nuovo hotel, ben lontani dal precedente.
    “Ginofobico, Booth, significa che gli uomini hanno paura di essere castrati dalle donne perché non hanno risolto il loro complesso di Edipo.”
    Una nuova goccia di sudore gli corse giù per la schiena. In fin dei conti poteva capire chi aveva paura di essere castrato … si concentrò di nuovo su di lei, per cercare di cambiare il corso dei suoi pensieri angoscianti.
    “Ehi, ma da quando ti interessi di psicologia?”
    “Questa non è veramente psicologia, ma più … chiacchiere fra donne quando sono dal parrucchiere.”
    “Perché, tu vai dal parrucchiere come una donna normale?”
    “Certo, Booth, io sono una donna, se non te ne sei accorto … e comunque ci sono stata per accompagnare Angela. Ho fatto solo un favore ad un’amica. E comunque, torniamo a noi, da cosa hai capito che non avrebbe mai ceduto ad una mia richiesta?”
    “Non avrebbe mai ceduto il suo osso perché ha paura di te! E’ il classico sfigato che abita ancora con la madre, che si fa lavare le camicie e rifare il letto, e che se esce con una ragazza è perché l’ha detto mamma.”
    “Splendido, ora chi sta facendo della psicologia spiccia?”

    “Oh, andiamo Bones, avrai notato anche tu la riga perfetta dei pantaloni stirati, così come il suo camice perfettamente stirato e inamidato, e le foto alle pareti … tutte guarda caso con un unico soggetto: sua madre!”
    “E se avesse messo quelle foto solo perché l’ha persa di recente? E se le pieghe degli abiti fossero frutto di un’accurata tecnica di stiratura? Per certe cose ci vuole metodo!”
    “Bones, andiamo, lo sai che io ho ragione e tu torto … in questo caso, ed è inutile continuare ad arrampicarsi sugli specchi. Splendido, siamo arrivati!”
    Non sopportava la sua partner quando si dimostrava così testarda. E soprattutto quando lo lasciava decisamente senza altre argomentazioni.
    “Già, splendido!” disse, riferendosi alla discussione con Booth, più che all’albergo che si trovarono di fronte. Incrociò le braccia sul petto e rimase ferma immobile in silenzio, fino a quando l’auto non si fermò di fronte all’ingresso.

    Booth cercò di prendere la borsa di Brennan dal bagagliaio, ma venne preceduto da Pearce, che dimostrò di avere molto fegato … pensò che se fosse stato un uomo, Bones non lo avrebbe permesso, in quel momento, in quello stato, in quelle condizioni. Piuttosto l’avrebbe steso a calci.

    Pearce accompagnò i due alla reception, e salutò con un cenno della testa l’uomo che stava al banco di accoglienza.
    Sulla targhetta portava un nome che era tutto un programma, vista la situazione: F.Ire.
    “Ciao Fred, ho qui due ospiti di riguardo, hai una camera per loro?”
    Invocarono il signor Ire quasi all’unisono.
    “Due camere.”
    “Già, due camere separate.”
    Molto separate, pensò Pearce.
    “Magari su piani diversi.”
    “Meglio.”
    Ancora meglio, sperò Pearce.

    “Mi dispiace, siamo al completo per un convegno di dentisti che si tiene tutti gli anni nella nostra struttura. Ci sono rimaste solo due camere queen size ma che sono comunicanti fra loro. Può andare?”

    Accidenti.
    Dannazione.


    “Beh, almeno sono due camere, Bones. Andranno benissimo, grazie. E l’aria condizionata funziona? C’è traffico nella zona? Insetti?”
    Memore delle precedenti notti, ora aveva solo voglia di rinfrescarsi e di andare a dormire. Non gli importava poi così tanto che ci fosse solo una misera porta a dividerlo da Bones, non gli importava di niente in quel momento.

    Pearce se ne andò poco dopo, stringendo calorosamente la mano a Fred, vero nome dell’uomo con la targhetta.
    Aveva rassicurato i due di Washington una decina di volte che avrebbe provveduto lei stessa alla spedizione dei resti al Jeffersonian, continuando a spostare lo sguardo da un occhio all'altro di Booth, per poi scendere sul petto e risalire di nuovo.
    La voce le tremava.
    Questo lo percepisco anche io, Booth. Pearce ci sta provando con te ... ma tu sembri stranamente immune da questa donna
    Brennan aveva sentito che la mano le tremava mentre la stringeva nella sua.
    Booth non aveva fatto una piega alle parole dell'agente, ma era rimasto impassibile.
    Si voltò per salutare di nuovo anche Brennan e Booth, rimanendo per qualche secondo ferma a guardarli mentre le porte dell’ascensore si chiudevano di fronte a loro. Aveva il volto contrito, come se avesse voluto esserci lei al suo posto.
    Brennan sorrise di nuovo a Pearce, convinta di aver vinto un'altra volta.



     
    .
  11. una_carrie
        Like  
     
    .

    User deleted


    complimenti cri, trovo molto difficile riuscire a rendere loro due nel contesto lavoro, riuscire a creare una cornice credibile. la porta comunicante è fantastica :P

    attendo speranzosa il seguito ^_^
     
    .
  12. BoNeS-93
        Like  
     
    .

    User deleted


    Cri, finalmente :yeyeye:!!! Bello questo capitoletto, soprattutto perchè l'abbiamo aspettato così tanto!!! :clap: Ora aspettiamo il seguito!!!! Non farci aspettare come l'altra volta: posta preeeeeestooooo!!! :fiu:
    P.S. Davvero carina l'immagine di Bren che si sente "vittoriosa" quando Booth fa l'indifferente con Pierce ^_^ e sempre Bren dalla parrucchiera con Angela a parlare di uomini col complesso di Edipo??? :doh: Devi continuare al più presto!!
     
    .
  13. ciccio-stress
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (una_carrie @ 19/8/2008, 11:30)
    complimenti cri, trovo molto difficile riuscire a rendere loro due nel contesto lavoro, riuscire a creare una cornice credibile. la porta comunicante è fantastica :P

    attendo speranzosa il seguito ^_^

    Ed invece a me viene così spontaneo che non scriverei altro... è sul resto che mi sento un pò carente!!!

    CITAZIONE (BoNeS-93 @ 19/8/2008, 12:59)
    Cri, finalmente :yeyeye:!!! Bello questo capitoletto, soprattutto perchè l'abbiamo aspettato così tanto!!! :clap: Ora aspettiamo il seguito!!!! Non farci aspettare come l'altra volta: posta preeeeeestooooo!!! :fiu:
    P.S. Davvero carina l'immagine di Bren che si sente "vittoriosa" quando Booth fa l'indifferente con Pierce ^_^ e sempre Bren dalla parrucchiera con Angela a parlare di uomini col complesso di Edipo??? :doh: Devi continuare al più presto!!

    Chiedo umilmente scusa per l'attesa... e ci proverò a non farsi aspettare così tanto!!!

    Anche a me piace pensare che ogni tanto Bren si "sforzi" di essere normale, andando dal parrucchiere con Angela, ma cercando di fare lo stesso "discorsi seri"... e poi Angela, secondo me, ci andrebbe a nozze con un argomento del genere... chissà, magari approfondirò in un spin-off... scherzo!
     
    .
  14. Romi10
        Like  
     
    .

    User deleted


    Bravissima sono perfettamente in character. Complimenti
     
    .
  15. ciccio-stress
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Romi10 @ 21/8/2008, 00:31)
    Bravissima sono perfettamente in character. Complimenti

    Grazie Romi!
     
    .
497 replies since 27/5/2008, 17:15   39215 views
  Share  
.