7x13 The Past in the Present
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7x13 The Past in the Present

14/05/2012 discussione versione originale

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  1. sella
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    Il mio commento è dedicato a Teresa (lei sa il perché).

    Premessa. Ho riguardato il 7x06, ho riletto il post scritto su di esso e devo riconoscere che con questo episodio si arriva a un livello superiore, uno dei vertici dell’intera series. Episodio in cui tutti hanno dato il meglio di sé, anche perché supportati da una regia che ha offerto a ciascuno la possibilità d’esprimersi al meglio (David, David!). Da non esperta della materia, mi sembra che David stia migliorando sempre più nelle sue capacità di regista. L’episodio offre una serie innumerevole di spunti e di argomenti di analisi, sia in riferimento alla series con apertura di sviluppi ulteriori veramente interessanti, sia toccando problematiche di bruciante attualità e di ben più vasto respiro. A solo titolo esemplificativo, posso qui citare il dibattito sull’invasività e pervasività manipolatorie degli strumenti informatici al punto tale che si è arrivati a parlare di “nuovo totalitarismo”, di natura funzionale e procedurale, su cui il dibattito è accesissimo. Come aveva previsto Cristina, ho articolato la mia analisi in due puntate, la prima incentrata su Pelant, la seconda su Cam e Brennan e sulle loro scelte cruciali nei confronti del sistema (=ordine costituito e di tutto quello che esso rappresenta, soprattutto, se rapportato alle leggi), di aderire ad esso da parte di Cam e di porsi fuori di esso da parte di Brennan (attenzione il suo comportamento non è antisistema nell’accezione solitamente attribuitagli, ossia, l’ideologica retorica antistituzionale per partito preso). Concluderò con alcune osservazioni sul rapporto libro/computer, perché, per me, vecchia professoressa cresciuta a biblioteche e fondi antichi (ho girato il mondo per andare a reperire le fonti bibliografiche per i miei lavori) è stato veramente gratificante che il gatto e la volpe toccassero questo aspetto.
    Un’ultima precisazione: la mia analisi si basa su quanto abbiamo visto finora, per cui con la prossima stagione molte mie considerazioni possono risultare prive di fondamento. Non sarebbe la prima volta, ma sono sicura che voi capirete e avrete pazienza nei miei confronti.


    I Puntata

    1) Il narcisista compulsivo. Pelant è ben più che il villain perfetto, è il male per antonomasia, mi viene da scrivere il maligno, un piccolo satana, perché come questi usa la menzogna per dividere, separare gli individui e così impossessarsi delle loro vite. Con la sua faccia da pupotto, con l’occhio da Bambi, con il suo fare arrendevole e remissivo, con il sorriso mellifluo alla Uriah Heep (vedi C. Dickens, David Copperfield), con il suo gentile e rassegnato richiamare l’attenzione sull’impossibilità a commettere i reati di cui viene mano a mano sospettato, in quanto costretto a portare dall’FBI la famigerata cavigliera, cerca di ingannare il mondo intero, mentre dentro di sé cova un rancore e un odio senza limiti. L’abbiamo conosciuto in 7x06 e abbiamo capito subito che fra tutti i serial-killer della series era sicuramente il peggiore e che avrebbe messo a dura prova i nostri con le sue continue sfide, con le sue provocazioni, con la sua voglia di portare il gioco fino ai limiti estremi della crudeltà e del sadismo. Se nell’episodio precedente il suo alibi per gli attacchi ai siti istituzionali era l’appello a una giustizia superiore con cui lottare contro la corruzione e la disonestà, in questo episodio siamo allo scontro nudo e crudo con coloro che ha individuato essere al suo livello, per cui la ragione della sua vita è diventata la distruzione del team FBI-Jeffersonian, per ovvi motivi di difesa preventiva (sono in grado di smascherarlo) non c’è dubbio, ma non solo per questo, perché c’è ben di più in ballo: è la sfida, il gusto, quasi l’acquolina in bocca, nel confrontarsi con persone di pari intelligenza e genialità. Vuoi mettere avere finalmente dei nemici al proprio livello e non doversi più vergognare d’essersi fatto catturare da agenti qualunque dell’FBI! Alla fine di 7x06 Pelant, alla conclusione dell’interrogatorio, ha lanciato il suo guanto di sfida nei confronti del nostro team con il saluto a Jack, ma come abbiamo subito dopo potuto vedere i suoi veri obiettivi sono Brennan e Booth. Tornato a casa si è messo subito a tessere la sua tela di ragno, è un lavoro paziente, tassello dopo tassello, nulla gli deve sfuggire, il suo deve essere un controllo completo (da qui la sua compulsività): li vuole distruggere, attenzione, non li vuole uccidere (Pelant uccide in maniera orribile coloro che gli servono come “materiale grezzo” per la sua cospirazione), li vuole annientare a livello professionale e nel loro privato, li vuole alla sua mercè, impotenti, sottomessi, ridotti a puri e semplici burattini, i quali nel loro agitarsi sicuramente non faranno altro che peggiorare le cose. Vuole che si rovinino con le loro mani e, a questo proposito, la reazione di Booth è sintomatica, fa né più né meno il suo gioco ci casca come un pero. Vuole entrare nelle loro coscienze, risucchiarle dall’interno e privarli così della loro libertà, della loro autonomia, della loro autodeterminazione, in una parola, della dignità d’esseri umani. Li vuole rendere “servi”. Immaginarsi Brennan in prigione, entrata in quel meccanismo infernale, una detenuta qualsiasi sottoposta alle violenze e alle angherie (perché a questo, è certo, provvederà egli stesso che succeda), lontana da Booth e dalla figlia, per lui è come provare un vero e proprio orgasmo (forse l’unico?).
    Tutto procede come previsto, Booth, Sweets e Caroline si fanno esautorare, gli scienziati non riescono a trovare uno straccio di prova nei suoi confronti, Pelant è ormai arcisicuro, la vittoria è vicinissima e lo dimostra la sua facciotta soddisfatta mentre si aggira per la casa di B/B, ma …., “porello”, avrebbe esclamato mia madre, evidentemente non conosce la saggezza antica, quando recita che “il diavolo fa le pentole, ma non sa fare i coperchi”. Due donne (eureka! Alla faccia di tutto il maschilismo di Bones!) si comportano in maniera antitetica alle sue previsioni e …. Il seguito alla prossima puntata.




     
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