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A mio avviso, questo episodio aveva l’unico scopo di parlare di maternità. Tutto il resto era contorno.
Personalmente non ne sentivo la necessità (avrei preferito approfondire un po’ di più il caso, la cui idea di fondo mi sembrava interessante), ma nel complesso non mi è dispiaciuto.
E non ho nemmeno ravvisato quegli eccessi di cui ho letto nei post precedenti.
Abbiamo visto quattro modi diversi di essere madre, tutti, secondo me perfettamente IC con i personaggi, quindi esattamente come mi sarei aspettata che ciascuna si comportasse.
L’agente Shaw, estremamente riservata sulla sua vita personale, con un figlio di cui non voleva far sapere nulla (‘Siamo agenti speciali ...’), che fa le stessa acrobazie di qualunque altra mamma-lavoratrice in carriera-single che ci tiene ‘a far bene’ ciascuno dei suoi ruoli. Non credo che l’argomento verrà ripreso in futuro, proprio perché ne ha parlato quasi sottovoce e non lo doveva sapere nessuno.... forse neanche noi, ma bisognava riempire quei 5 minuti ...
Angela sappiamo che non si pone troppi problemi ad infrangere le regole (in generale e del laboratorio in particolare): lo abbiamo già visto in passato e questa è stata solo l’ennesima ripetizione, niente di nuovo. Anzi, l’impressione che ho avuto io è che la cosa fosse ben organizzata e che il pupo trovasse spesso ospitalità in quel cassetto comodamente allestito con tanto di copertina e giocattoli.
Come già detto da altre, non condivido questo tipo di comportamento sia perché l’ambiente del laboratorio non è tra i più sicuri e confortevoli per un bimbo, sia perché, inevitabilmente, è fonte di distrazione per la madre che se lo spupazza. Ma Angela non è l’agente Shaw, quindi ... anche i rimproveri di Cam sono state parole al vento e lei continua imperterrita per la sua strada.
Brennan è visibilmente e naturalmente combattuta tra il desiderio di tenere la sua bimba con sé e la sua integrità professionale che la spinge a ritornare sul campo dopo sole 6 settimane dal parto. Ho trovato perfettamente IC che prendesse informazioni sulla direttrice dell’asilo (mi sarei meravigliata del contrario!) e che pretenda una foto della piccola ogni mezzora.
E’ bello vedere come la maternità l’abbia cambiata, ma in fondo sia rimasta sempre la stessa: non riesce a spiegarlo razionalmente ma confessa di non riuscire a separarsi dalla piccola; sebbene sia molto difficile però vuole continuare nel suo lavoro come prima, perché ciò che fa è importante, anche per la bimba, quindi deve continuare a farlo.
Cam che si scontra con la realtà di una figlia alla quale non riesce ad imporsi (come invece la sua inclinazione all’autorità e al controllo richiederebbe). Non ne esce bene dal confronto con Michelle, e nemmeno da quello con Finn, che però ha il pregio di essere onesto e sincero, caratteristiche che sicuramente la convincono a superare il suo pregiudizio nei confronti del ragazzo.
Quattro madri diverse ... peccato che gli autori abbiano perso l’occasione di mostrarcene anche una quinta: alla fine dell’episodio infatti mi sono chiesta che tipo di madre avrebbe potuto essere la vittima, con la sua ossessione per la spesa e i buoni sconto...
Peccato: lei non aveva figli...
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70 replies since 12/1/2012, 17:52 2902 views
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