Secret Santa 2011

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  1. lathika
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    Ci sono anch'io!!!
     
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  2. lucy120581
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    Ho visto i regali dell'anno scorso, sono davvero belli! Beh io sono un pò negata con queste cose, :doh: però l'idea mi piace tantissimo, quindi m'impegnerò per fare un bel regalo anche io. Sono dei vostri :lol:
     
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  3. eli_tara
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    Chi mi spiega (anche con MP) cosa si intende con caricare il regalo su Internet?? E anche come farlo...
    Teresa non mi sgridare ;), ma mi sono dimenticata di chiederlo prima.. (stupida me -_-')
     
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  4. omelette73
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    Potete anche usare il forum per farlo, se stiamo parlando di un'immagine.

    Sotto lo spazio bianco in cui scrivete i messaggi c'è la dicitura "Image Hosting: carica!"
    - Cliccate su "carica!" e sia pre una nuova pagina Internet.
    - Cliccate sul tasto "SFOGLIA" e, cercando nel vostro computer selezionate il file dell'immagine che avete preparato
    - Fate scorrere la pagina verso il basso e cliccate sul tasto "CARICA!"
    - La vostra immagine verrà caricata e voi vedrete tre diverse voci:
    1) HTML: seguita da un link
    2) URL: seguita da un link
    3) Anteprima: seguita da una miniatura della vostra immagine caricata.
    - Copiate il link della voce numero 2 (cioè URL) e mandatemelo via MP o mail.
     
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  5. vale2875
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    Teresa, se me lo dicevi lo spiegavo io :shifty:
     
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  6. omelette73
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    Solo poche righe per ringraziare tutte voi per aver preso parte a questa iniziativa, questo Forum non sarebbe lo stesso senza le persone che lo animano tutti i giorni, quindi grazie di cuore da parte di tutto lo staff.

    E ora passiamo a festeggiare questo Natale 2011 insieme e a godere tutti dei bellissimi regali che questa semplice iniziativa dona alla nostra community, tanti auguri a tutti voi, che possiate trascorrere delle bellissime e serene festività con i vostri amici, la vostra famiglia e le persone che amate!

    Vi ricordo inoltre di tenere segreta la vostra identità di Secret Santa, se vi viene chiesto di rivelarvi siete ovviamente liberi di farlo, ma vi chiediamo cortesemente che il tutto avvenga in privato.

    Ed ora bando alle ciance e spazio al nostro colorato Natale!

    Per flamy
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    Per Kew08
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    Per omelette73


    Per ~Mars.
    Avatar_SS_2011

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    Per lathika
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    Per LadyBones
    7 NATALI INSIEME

    Natale 2005
    Dal diario di Booth:
    “Questo è di gran lunga il Natale più strano che abbia mai vissuto in vita mia. Da non crederci, due interi giorni chiusi in quel maledetto laboratorio a causa di non so quale fantasmagorico fungo, con la certezza di non riuscire a passare il Natale con Parker. Fortunatamente il tutto si è risolto per il meglio e sono riuscito a passare la mia giornata di festa con la cosa più preziosa che ho al mondo: mio figlio. Se ripenso al fatto che potrei essere ancora rinchiuso lì con Bones e la sua squadra di squint, rabbrividisco! In realtà devo ammettere che, se non fosse stato per il periodo così particolare, non sarebbe stato poi così terribile come pensavo. I collaboratori di Bones, pur con le loro stranezze,sono riusciti a ricreare un minimo di calore natalizio e il robot regalatomi da Zach è stato un vero trionfo. Mi spiace solo per la distanza e la totale mancanza di coinvolgimento di Bones. Quella donna con le sue citazioni antropologiche relative al Natale è riuscita veramente a farmi innervosire all’inizio, ma poi ho ascoltato involontariamente la sua storia e ho capito il dramma che si nasconde dietro al suo distacco. D’altro canto non ho mai dubitato della sua bontà e sensibilità, anche se la sua testardaggine riesce molto spesso a farmi saltare la mosca al naso. Comunque, il caso è stato brillantemente risolto, Bones si è involontariamente trasformata in un Babbo natale segreto in grado di dare uno dei più bei regali in assoluto ed io per Parker sono diventato il superpapà con un regalo stratosferico.

    Dal diario di Brennan:
    “Aprire quel pacchetto mi ha fatto male, ma mi ha anche aperto gli occhi. Fa male ritrovare quell’amore e quel calore che mi sono negata per così tanto tempo. Fa male riavere di nuovo quindici anni e rivivere quello stupore che accompagna sempre l’apertura di un regalo ricevuto da coloro ami e sapere che loro non sono lì con te a condividerlo. Però sono felice di averlo fatto, di aver potuto assaporare di nuovo quella sensazione e, anche se non lo sapranno mai, sono grata ai miei genitori per avermi regalato di nuovo il Natale.”

    Natale 2006
    Dal diario di Brennan:
    “Ho preparato il bagagli e fra due ore dovrò essere in aeroporto per le procedure di imbarco. L’istituto Jeffersonian, dopo la mia esperienza con il gravedigger, mi ha incaricato di supervisionare le ricerche che si stanno svolgendo in Perù. L’esperienza è di per sé molto interessante, anche se per il prossimo mese non sarò a fianco di Booth nelle indagini per l’FBI. Gli psicologi hanno ritenuto necessaria una sospensione delle mie mansioni di consulente per un certo periodo, al fine di poter superare il trauma dell’essere stata sepolta viva. Naturalmente ritengo questa motivazione del tutto inutile, ma l’esperienza che mi aspetta in Perù è molto stimolante. Tutto questo è accaduto talmente in fretta, che non ho avuto modo di dare il mio regalo a Booth. Si tratta di un libro sulla vita di san Cristoforo che sicuramente apprezzerà. So che per la messa di Natale andrà nella stessa chiesa nella quale ci siamo visti l’ultima volta, alla fine della nostra brutta avventura. In quell’occasione ha cercato di farmi capire la sua fede. Non ci è riuscito affatto, ovviamente, però ho amato il fatto che abbia ringraziato il suo Dio per averci salvati tutti. Io so che ce l’avremmo fatta comunque, perché Booth non si sarebbe mai arreso, come del resto non l’ho fatto io.”

    Dal diario di Booth:
    “Bones non finirà mai di sorprendermi! Uscendo dalla chiesa dopo la messa di Natale, me la sono trovata davanti tutta trafelata. Prima di andare in aeroporto ha voluto darmi il suo regalo dicendomi che, sicuramente, lo troverò interessante. Mi piace il fatto di aver ricevuto questo regalo proprio davanti alla chiesa dove ci siamo visti alla fine di quella brutta storia. Questo mese senza di lei sarà molto lungo, ma non importa, io aspetterò. La rinuncia è qualcosa che non ci appartiene.”

    Natale 2007
    Dal diario di Brennan:
    “E’ stata una bellissima giornata. Ho avuto mio padre, mio fratello, le ragazze e, grazie a Booth, anche un splendido albero. E’ da tanto tempo che non mi sentivo in questo modo, anche se è una sensazione curiosa. Se ripenso a come è cominciata mi viene da sorridere. Per non parlare poi del “ricatto” di Caroline Julian totalmente privo di senso. Come se io e Booth non ci fossimo mai baciati! Certo allora le cose erano diverse: C’era la novità e c’era la tequila. Ora le cose sono diverse. Non nego il fatto che mi sia piaciuto e anche parecchio, ma io e lui siamo solo partner e così deve restare.”

    Dal diario di Booth:
    “Doveva essere il peggior Natale della mia vita, ma, proprio perché è del Natale che stiamo parlando, tutto questo non è successo. Io e Parker siamo appena rientrati a casa e, mentre lui sta guardando un film natalizio in televisione, io ne approfitto per scrivere queste poche righe. Il mio Natale non poteva essere completo senza darti il mio regalo, Bones. So quanto è stato importante per te avere tutto questo con la tua famiglia ed un Natale senza albero non sarebbe stato un vero Natale. Sono contento che ti sia piaciuto perché la tua felicità per me è molto importante. Spero che l’anno prossimo sia possibile trascorrere questa festa tutti insieme senza sbarre a tenerci distanti. Torno da mio figlio che mi sta aspettando per aprire i regali. Anche il mio Natale adesso è perfetto.”

    Natale 2008
    Dal diario di Booth:
    “ Sono qui con Parker davanti ad un bell’albero e scarto il regalo di Bones. Anche questa volta è riuscita a sorprendermi. Il suo regalo è molto significativo come quello che mi ha detto tornando dalla Cina. Per un attimo ho avuto paura, ebbene sì, lo ammetto, sono stato geloso della sua passione per l’antropologia pura. L’idea che quello che facciamo insieme possa passare in secondo piano, mi annienta. So di sbagliare, perché lei è così. Prima di tutto una scienziata ed è questo che amo in lei. Amo, che parola importante! Ma più tempo passa e più mi rendo conto che riferita a lei è del tutto naturale. Mi piace il fatto che mi abbia rassicurato. E’ vero, fu lei a voler essere coinvolta, ad insistere per stare sul campo accanto a me. E sono felice del fatto che sia ancora così”.

    Dal diario di Brennan:
    “Booth come al solito sa essere estremamente spiritoso. Un libro sulla Cina! Meno male che il Jeffersonian è riuscito a organizzare una nuova spedizione che mi terrà occupata durante le feste. Mi auguro solamente che non ci siano altri incidenti, anche perché questa volta andrò da sola. Sono elettrizzata, ma davanti a Booth non l’ho fatto notare perché non vorrei che ci rimanesse male un’altra volta. Sono prima di tutto una scienziata, per cui quello che mi aspetta non può non interessarmi, ma quello che in questi anni mi ha dato lui non ha prezzo, e spero che la nostra chiacchierata durante il volo di ritorno sia stata utile. Una parte di me è felice di partire, ma un’altra sta già contando i giorni che mancano al mio rientro. Booth mi mancherà molto.”

    Natale 2009
    Dal diario di Booth:
    “Questo Natale dolceamaro è finito fortunatamente bene. Il senso di unione che ho provato a casa di Bones ne è la dimostrazione. Malgrado la pesante assenza di Parker, il Natale ha ritrovato il proprio significato in quella tavolata così eterogenea e particolare. Ma io non avevo occhi che per Bones. Ho sacrificato il tempo dedicato alla preghiera (o alla riflessione come direbbe lei!) per guardarla. Spero che Dio mi perdoni, ma non ho potuto proprio farne a meno. La sua serenità e la complicità nello sguardo che mi ha restituito, mi ha reso completo. E’ durato pochissimo, lo so, ma è stato molto intenso. Sento di aver rivissuto la stessa sensazione provata nel sogno durante il mio coma. Più tempo passa e più mi rendo conto che è lei la donna con la quale voglio trascorrere il resto della mia vita. Ho paura a dirlo anche a me stesso. Mi auguro di trovare il coraggio di farlo presto.”

    Dal diario di Brennan:
    “Mio padre se ne è appena andato via con mia cugina e quello che mi ha detto mi ha lasciata perplessa. «Segui il tuo cuore!». Adesso anche lui si mette a parlare per metafore. Io non lo posso seguire il mio cuore, non so come si fa e non voglio che sia Booth a pagare le conseguenze di questa mia ignoranza. La sua felicità per me è la cosa più importante e non voglio essere io a distruggerla. So che ci stiamo prendendo in giro. I nostri sguardi, il tempo che si ferma quando ci perdiamo l’uno nell’altra, ne sono la dimostrazione. Ogni volta si ripresenta la stessa sensazione che ho provato mentre scrivevo quel racconto in ospedale, mentre aspettavo il suo ritorno, seduta accanto a lui. Ma non posso permettergli di alterare lo stato delle cose. Siamo partner, lavoriamo insieme e niente di più. Devo avere la forza di andare avanti perché lo devo proteggere. Tutto il resto non ha importanza.”

    Natale 2010
    Dal diario di Brennan:
    “Sono da mio fratello in Florida. Lui e le ragazze sono molto premurosi nei miei riguardi. Non sanno nulla di quello che è successo, ma Russ, forse grazie ad un’abile interpretazione del linguaggio del corpo, ha capito che c’è qualcosa che non va. Mi ha chiesto di Booth. Gli ho detto che passerà il Natale con Parker ed Hannah, la sua compagna. Mi è sembrato sorpreso, ma non ha chiesto altro. Sa che è una cosa della quale non voglio parlare e ha avuto la delicatezza di lasciarmi tranquilla. Il mio universo si sta rimettendo a posto, ma la stella più bella ha smesso di brillare. Ho voluto proteggere Booth da me stessa ed ho sbagliato. Sono contenta che abbia trovato qualcuno con cui condividere la propria vita. La sua felicità continua ad essere la cosa più importante per me. “

    Dal diario di Booth:
    “Io, Hannah e Parker abbiamo passato una bella serata. Noi tre di fronte all’albero a scartare regali. Sono contento che ci sia questa bella intesa fra loro due. Lei è tutto ciò che desidero adesso. E’ tutto quello che posso avere, perché quello che mi completa non lo avrò mai. Anche se sono felice così, il pensiero di Bones e di quello che mi ha detto quella sera in macchina non mi abbandona. Perché adesso, perché in questo modo! Io ho voltato pagina, dolorosamente, ma l’ho fatto. Mentre mi diceva quelle cose, mentre piangeva, io mi sono sentito morire dentro. Ma non posso tornare indietro. Adesso c’è Hannah, c’è un futuro da costruire, una vita da inventare insieme. Non tornerò indietro, anche se Bones è la mia stessa anima.”

    Natale 2011
    Dal Diario di Brennan:
    “ Le luci dell’albero sono calde e morbide. Mi stanno cullando e rende questo momento magico (mai e poi mai in vita mia avrei pensato di scrivere questa parola!). Io e Booth siamo accoccolati sul divano. Io sono praticamente una balena e lui sta in bilico fra me e il vuoto, ma non me lo fa pesare. Assaporo ogni istante di questo silenzio, perché è così pieno di parole e di sensazioni. Sono felice di quello che ho. Di stare con lui, del fatto che mi permetta di condividere quello che gli accade, quello che prova. Sono fiera di portare in grembo nostra figlia. Mi sento completa….. Mi addolora solo il fatto dover interrompere questo momento. Ormai le contrazioni avvengono ogni cinque minuti. Credo che sia arrivato il momento di dirgli che sono entrata in travaglio già da un po’ di tempo.”

    Dal diario di Booth:
    “Se scrivo queste parole è perché sono ancora vivo. Se non sono morto di infarto questa notte, allora credo che vivrò fino a cento anni! Un attimo siamo acciambellati sul divano a guardare le luci dell’albero e quello dopo siamo diretti a tutta velocità verso l’ospedale. Bones per poco non partorisce in macchina. Adesso siamo in ospedale e io sto tenendo fra le braccia il più nel regalo di natale che un uomo possa ricevere dalla donna che ama: un figlio. Guardo nostra figlia che dorme e poi guardo te, Temperance,che hai saputo darmi tutto questo. Grazie per questo Natale, per questo momento e per questa vita, Bones.”


    Per Ciccia-B


    Per sil28
    E’ ormai sera quando mi avvio verso il Jeffersonian a prendere Bones. Non vedo l’ora di arrivare, spero che la mia idea le piaccia così da instaurare una nuova tradizione per la nostra famiglia.
    Arrivato nel parcheggio sotterraneo, posteggio il mio SUV e mi dirigo fischiettando verso il laboratorio. Appena entrato, saluto Micah e mi dirigo verso il limbo dove la mia antropologa forense sarà sicuramente impegnata nell’identificazione di un set di ossa di chissà quale anno.
    Non mi sbaglio e appena entro la vedo, cuffiette nelle orecchie e di nuovo quella strana cintura con cui collega il suo I-Pod alla pancia. L’ho vista un’altra volta con quell’aggeggio ma non ho idea di cosa sia.
    Mi avvicino per farmi vedere e le poso un delicato bacio sulle labbra.
    “Ciao Bones.”
    “Hey, sei arrivato presto! Non ho ancora finito, dammi venti minuti e possiamo andare a casa.”
    Si rimette le cuffiette e fa come se io non ci fossi. Così mi fermo ad osservarla; è concentratissima sul lavoro, ma a volte sfiora la pancia con la mano.
    Dopo molto più di venti minuti finalmente alza lo sguardo, spegne l’I-Pod e mi annuncia che possiamo tornare a casa.
    “Bones, scusami, ma mi spieghi cosa diamine è quest’affare che hai attaccato alla pancia?” non riesco a non chiederglielo, sono troppo curioso.
    “Questa Booth è una cintura cui si collega l’ I-Pod e serve per fare ascoltare la musica anche alla bambina. Molti studi dimostrano che, non solo ascoltare musica durante la gravidanza genera un rilascio di endorfine che porta ad un rilassamento muscolare, ma che per di più i suoni giungono attraverso l’orecchio interno sotto forma di vibrazioni al sistema osseo del feto, permettendo lo sviluppo sia degli apparati sensoriali ed acustici, sia del sistema nervoso; quest’attività inoltre può stimolare le capacità mnesiche, di concentrazione e logico-matematiche nonché la creatività del bambino.”
    “Wow Bones, non potevi semplicemente dire che fa bene alla bambina?” ribatto stordito dal suo discorso in squintese.
    “E in più…”
    “Cos’altro? Le insegnerà a parlare ancor prima di nascere?”, scherzo.
    “Non essere ridicolo Booth, volevo solo dire che in questo modo non mi sembra di trascurarla mentre lavoro, perché entrambe ascoltiamo le stesse cose”
    Non resisto a tanta dolcezza e la tiro contro di me per baciarla ancora una volta. Lei risponde al bacio ma si stacca prima che le cose ci sfuggano di mano.
    “Andiamo a casa Booth”.
    Durante il viaggio è stranamente silenziosa, ma dallo sguardo so che quel suo cervellino sta pensando a qualcosa che presto verrò a sapere, per cui decido di non porre domande.
    Infatti appena messo piede in casa, non ho neanche il tempo di poggiare le chiavi che subito mi ritrovo spinto contro la porta di ingresso dalla mia donna che mi bacia e mi stringe forte. La distanza tra noi non è minima visto il suo evidente pancione, ma il suo bacio non lascia spazio a equivoci. Benedetti ormoni.
    “Bones…” mormoro staccando un attimo le labbra dalle sue “ amore, non possiamo farlo in questo modo, sarebbe troppo stancante per te e la bambina”.
    “Si, hai ragione credo che sia arrivato il momento di provare una di quelle posizioni consigliate su internet per il sesso durante la gravidanza: ho….”
    La zittisco con un bacio prima che continui.
    “Bones, noi non abbiamo mai fatto sesso, tra noi è solo e soltanto fare l’amore, chiaro? E per favore non parlarmi di sesso e internet nella stessa frase.”
    La prendo per mano e la trascino in camera da letto, è incredibile come riesca ad accendermi velocemente.
    Arrivati in camera, cerco di prendermi il mio tempo per adorare il suo corpo, così la svesto dolcemente e, per ogni capo tolto, pongo un bacio sulla parte scoperta. Rivolgo particolare attenzione ai suoi seni, che la gravidanza ha reso gonfi e pesanti. Ne prendo uno in ogni mano, accarezzo i suoi capezzoli sensibili e inevitabilmente ne prendo uno in bocca, torturandolo dolcemente.
    I gemiti di piacere che escono dalle labbra di Bones mi confermano che le mie attenzioni non le sono indifferenti. Dopo il seno scendo verso la sua pancia. E’ stupenda e sapere che al suo interno c’è la mia bambina mi riempie di orgoglio e amore, vi pongo tanti piccoli baci e passo oltre, ma prima che possa arrivare alla meta Bones mi tira per i capelli.
    “Booth, amo quando veneri così il mio corpo, ma davvero adesso voglio di più e poi non è giusto che tu sia ancora completamente vestito.”
    In un batter d’occhio mi spoglio e sono nudo davanti a lei, poi insieme ci stendiamo sul letto, mi sistemo dietro di lei così da non farla poggiare sulla pancia e lentamente entro dentro di lei.
    E sono a casa!!
    Niente ha più importanza che sentirmi connesso così intimamente con la donna che amo.
    Mi muovo dapprima lentamente, poi sempre con maggiore slancio finché insieme non raggiungiamo il massimo del piacere.
    Ci addormentiamo abbracciati, per poi svegliarci in piena notte perché Bones ha fame.
    Così ci ritroviamo in cucina a preparare un buon piatto di pasta al pomodoro.
    Mentre sono davanti ai fornelli mi torna in mente la mia idea, preso dagli eventi non ho ancora affrontato l’argomento con Bones.
    “Sai Bones che in Italia l’albero di Natale viene fatto per tradizione l’8 dicembre e non il 24? Non sarebbe bello se anche noi facessimo così?”
    “Non ne avevo idea Booth, ma perché proprio l’otto?”
    “Beh, la spiegazione è puramente legata al cattolicesimo e non sto qui a spiegartela visto che non ci credi”
    “Infatti Booth, non credo nella tua religione, ma credo che non sia solo questo il motivo per cui vorresti fare nostra questa tradizione giusto?”
    “Già vedi per me significherebbe tanto sia festeggiare una delle più importanti feste cristiane, che avere la casa addobbata a festa per più tempo. In questo modo la nostra bimba vivrebbe più a lungo l’atmosfera del Natale. Insomma sarebbe una nuova tradizione per noi, per la nostra famiglia.”
    “D’accordo Booth mi hai convinta, ora pensa a cucinare e domani possiamo andare a scegliere il nostro albero.”
    “Ti amo Bones”.
    “Ti amo anch’io Booth”.
    Dopo aver cenato e riordinato andiamo nuovamente in camera, ma Bones invece che venire a sdraiarsi, si dirige verso l’armadio e inizia a frugarci dentro.
    “Cosa stai cercando?” chiedo
    “Aspetta un attimo…eccolo!”
    “Volevo dartelo la mattina della vigilia mentre preparavamo l’albero ma visto che la tradizione è cambiata…” sussurra porgendomi un pacchettino.
    “Wow Bones un regalo, cos’è?”, esclamo emozionato.
    “Aprilo e vedrai”
    Scarto l’involucro esattamente come fa Parker la mattina di Natale e, aprendo la scatola, tiro fuori una bellissima palla di vetro soffiato con un angelo al suo interno.
    “E’ bellissima Bones, davvero.”
    “Sono contenta che ti piaccia, perché ecco… questa è, se sei d’accordo, la prima decorazione del nostro albero e insieme ne compreremo una ogni Natale, per ricordarci di come siamo arrivati ad avere tutto ciò che entrambi abbiamo desiderato per tanto tempo.”
    Non ho parole per ribattere a una dichiarazione così intensa e inaspettata così faccio l’unica cosa che so le farà capire i miei sentimenti: la bacio. La sua risposta non si fa attendere e cadiamo nuovamente sul letto. La notte è ancora giovane e noi siamo ansiosi di dimostrarci quanto ci amiamo.


    Per Suwya
    th_SecretSantaSuwya click per ingrandire


    Per Züü


    Per donata69


    Per ~ dany.grey
    Appoggiato alla finestra, Booth fissava la strada sottostante. Una pioggerella, che non aveva niente di invernale, cadeva con insistenza. Scioglierà tutta la neve, peccato… pensò.
    Erano le otto della mattina della vigilia di Natale. Aveva deciso di alzarsi dopo che era rimasto sveglio per più di un’ora. Non era per nulla agitato, si sentiva bene e in pace con se stesso ma, nonostante questo, una volta sveglio non era più riuscito a riaddormentarsi. Troppe cose per la testa. Non volendo disturbare Bones, si era alzato, si era infilato una tuta e aveva preparato il caffè.
    Il silenzio della casa era rassicurante, l’unico rumore che percepiva proveniva dalla stanza da letto ed era il respiro pesante di Bones, era raffreddata, per questo russava un po’, ma era piacevole da ascoltare. Per un momento ripensò a quando tutto quello che adesso aveva gli era sembrato un sogno irraggiungibile e sorrise tra sé, scuotendo la testa.
    Si scostò dalla finestra e lo sguardo gli cadde sulle sedie blu dello Stadio delle World Series. Ripensò alla lettera di suo padre, a quando Pops gli aveva letto la parte che lo riguardava. Al tumulto di emozioni che aveva sentito dentro di sè. Sospirò, accarezzando leggermente gli schienali freddi sotto le sue mani. Era troppo tardi per rimediare a tutti quegli errori. Così tanti e così tanto tempo perduto. Pops aveva avuto ragione, come sempre. Aveva capito quello che lui avrebbe voluto. "So che desideravi che alcune cose venissero risolte. La chiamano conclusione. Ma la vita lascia molte questioni in sospeso". Quello che poteva fare era cercare di essere migliore di quell’uomo che aveva così segnato la sua vita. Sperava solamente di esserne capace.
    Si riscosse e, istintivamente, tornò verso la camera da letto. Verso quello che era il suo punto di riferimento. Si fermò sulla soglia e fissò Bones. Dormiva sul fianco destro, il viso rivolto verso di lui.
    Booth entrò e si sedette sul letto, cercando di non svegliarla. Posò delicatamente una mano sul suo ventre gonfio e, a quel tocco leggero, la bambina si mosse, come se si fosse accorta della sua presenza. Bones aprì gli occhi e coprì la mano di lui con la sua.
    Hey…” mormorò assonnata.
    Ciao Bones… l’ho sentita muoversi…” le disse Booth visibilmente emozionato.
    Lo so, mi ha svegliato – rispose Bones sorridendo – fa sempre così quando sei nelle vicinanze, è come se si accorgesse della tua presenza. Se non fosse un’assurdità direi che sembra felice di sentire la tua mano che l’accarezza…
    Non è un’assurdità, è decisamente così! ” protestò.
    Booth, è impossibile che sappia che sei tu che mi accarezzi la pancia…
    E invece lo sa…” rispose lui cocciuto e si chinò a baciare il punto preciso dove aveva sentito sua figlia muoversi.
    Bones scosse la testa e decise di lasciar perdere, se questo faceva felice Booth, per lei andava bene. Si, perché si era resa conto che, se lui era felice, anche lei lo era.
    Sei felice Booth? ” gli chiese improvvisamente.
    Lui la guardò intensamente e, per un momento, non disse nulla. Poi le si avvicinò, si infilò sotto le coperte al suo fianco e prese il suo viso tra le mani. La baciò lievemente sulle labbra.
    Si Bones, sono felice. E tu?
    Si Booth. Anch’io” rispose e incollò le labbra a quelle di lui, baciandolo avidamente.
    Booth iniziò ad accarezzarla e a massaggiarla nei punti che sapeva più sensibili e, ben presto, si ritrovarono persi uno nell’altra. Fare l’amore era, ogni volta, come la prima volta. Era riscoprirsi nuovamente. Era ritrovarsi in un territorio conosciuto. Era riunirsi e fondersi in un unico essere. Adesso ancora più di prima.
    Restarono abbracciati, senza fiato per parlare. Dopo un po’ Booth si girò verso di lei e le posò un bacio sulla fronte.
    Sei pronta per stasera?” le chiese.
    Certo, perché non dovrei?” rispose sollevando un sopraciglio.
    Sarà una serata faticosa per te…
    Booth, guarda che sono incinta, mica malata…
    Allora credo che dovremo alzarci, e iniziare a prepararci, gli altri arriveranno verso le sette e mezza, mancano ancora un sacco di cose da fare… anzi, adesso mi vesto e vado a prendere Parker. Non sai quanto sono contento che Rebecca oggi parta per i Caraibi…
    Così dicendo scostò le coperte e si alzò. Stava per andare in bagno quando, improvvisamente, si voltò e tornò verso il letto.
    A proposito… - appoggiò un ginocchio e si chinò verso di lei – Buona Vigilia di Natale Bones” le disse baciandola.
    Buona Vigilia di Natale Booth” rispose lei sorridendo.


    Per lotus in dream1927
    Washington DC, 25-12-2012.
    E’ appena l’alba quando mi sveglio stretta tra le braccia dell’uomo che amo. Dalla finestra della nostra nuova casa intravedo i tetti ricoperti dai primi fiocchi di neve della stagione e addobbi colorati dappertutto.
    Oggi è Natale, il mio primo vero Natale con la mia famiglia. Non avevo mai dato tanto peso alle festività natalizie, ho sempre lavorato, ma negli ultimi anni ho capito quanto sia bello passare le feste con le persone a cui tieni, specialmente quest’anno. Perché non passerò questo giorno solo con i miei amici e colleghi di lavoro e mio padre, ma anche con il mio partner e compagno Seeley Booth, e la mia splendida bambina di otto mesi, Christine.
    Da quando c’è lei la mia vita si è completamente ribaltata. Se prima la mia priorità era il lavoro, oggi non lo è più perché conto ogni ora che passa per poterla riabbracciare. Non lo ammetterò mai ad alta voce altrimenti Booth non la finirebbe più di prendermi in giro, ma alle volte anche io sono iperprotettiva nei suoi confronti, anche se adesso riesco a tenermi di più sotto controllo.
    Lentamente sento che Booth si muove, ed è segno che si sta svegliando.
    “Buongiorno” – sussurra baciandomi lievemente sulle labbra ancora visibilmente assonnato – “Che ci fai già sveglia a quest’ora? Non sono nemmeno le sette” – farfuglia nascondendo il viso nell’incavo del mio collo.
    “Buongiorno” – rispondo accarezzandogli dolcemente la testa – “approfitta per dormire un altro po’ perché tra poco tua figlia si sveglierà pretendendo le sue attenzioni quotidiane e addio sonno”
    “Ah adesso sarebbe MIA figlia?” – afferma sghignazzando.
    “In un certo senso hai contribuito anche tu alla sua nascita…”
    “Effettivamente…” – puntualizza sorridendo – “ma invece di dormire io avrei in mente altro”
    Inizia a baciarmi il collo per poi salire fino al lobo dell’orecchio mordicchiandolo leggermente per poi poggiarsi delicatamente sulle mie labbra, impegnandosi in un bacio mozzafiato.
    Continuiamo quella piacevole tortura per qualche minuto finché non veniamo interrotti dalle urla disperate della bambina che reclama la sua colazione.
    “Mmh, ma proprio ora doveva svegliarsi” – afferma Booth infastidito – “ha un tempismo perfetto, è proprio TUA figlia!” – continua scherzando.
    “Stai forse insinuando qualcosa!?” - ribatto provocandolo.
    “No.. niente” – e con un bacio veloce si alza e va dalla bambina.
    “NON FINISCE QUI!” – gli urlo scherzando, ma so che non mi ha sentita.
    Lo guardo prendere in braccio nostra figlia dal baby monitor, lo sento sussurrarle paroline dolci per calmarla e non posso far altro che sorridere. E’ davvero un papà straordinario, non so come faccia ma la piccola si è già calmata. Ha come una specie di potere su di lei e vederli insieme è la cosa più bella del mondo. Sono stata proprio fortunata, Booth è straordinario sotto ogni aspetto.
    Ogni giorno battibecchiamo per qualsiasi cosa, delle volte mi fa impazzire con le sue attenzioni, ma nonostante tutto riusciamo a completarci. Ormai non riuscirei più ad immaginare la mia vita senza di lui.
    Nel giro di un anno sono cambiate tante cose, non credevo di poter provare tante emozioni tutte insieme, non credevo nemmeno che alcuni tipi di emozioni esistessero, ma grazie a Booth ho imparato tante cose, e quella più importante è che finalmente so cosa significhi amare ed essere amati.
    Non mi sono accorta che nel frattempo Booth è tornato in camera con Christine ed è proprio la manina della piccola che si poggia sulla mia a riportarmi alla realtà.
    “A cosa stavi pensando?” – mi chiede Booth notando il mio sguardo perso nel vuoto.
    “Alle cose che sono cambiate quest’anno.. voglio dire, guardaci. Io e te, con una bambina”
    “E’ stato un gran bel cambiamento” – afferma facendo smorfie alla bimba che sorride divertita.
    “Già.. grazie a te. Hai avuto pazienza e mi hai aspettata finché non fossi pronta ad ammettere a me stessa i miei sentimenti per te. Quando ci siamo conosciuti non credevo fosse possibile provare tutto questo..”
    Resta in silenzio qualche secondo stringendo forte le nostre mani visibilmente emozionato.
    “Lo sapevo fin dall’inizio ricordi? Era scritto nel destino che saremmo finiti insieme”
    “Lo sai che non credo nel destino” – puntualizzo.
    “Beh, fino a qualche tempo fa non credevi nemmeno nell’amore e guarda ora”
    Sorrido baciandolo dolcemente per poi dedicarmi alla piccolina che si divertiva a sgambettare e sbattere le manine sulle nostre per attirare l’attenzione.
    “Ehi tesoro vieni dalla mamma” – dico allargando le braccia e subito la bimba si sporge verso di me.
    La sistemo sulle mie ginocchia e inizio a cullarla e coccolarla.
    “Sai Bones, credo che abbia fame. Prima l’ho cambiata ma credo che se non provvediamo subito a darle da mangiare inizierà un pianto disperato”
    “Si hai ragione, diamoci da fare!” – faccio per alzarmi dal letto ma Booth mi trattiene per un braccio.
    “Ehi Bones, aspetta!”
    “Cosa c’è?” – chiedo confusa.
    “Buon Natale” – sussurra baciandomi dolcemente.
    “Buon Natale anche a te” – affermo ricambiando il suo bacio.
    La nostra giornata inizia e comincia a prendere ritmo. Mentre io do da mangiare alla bambina e riordino un po’ casa che – dall’arrivo di Christine – è in un disordine pazzesco, Booth va a prendere Parker da Rebecca.
    Ci rivediamo due ore dopo al parco e tutti insieme facciamo una passeggiata per le strade innevate della città perdendoci ad ammirare le luci e le decorazioni. L’atmosfera è magica e anche Christine è molto felice infatti sorride e sgambetta nel passeggino, osservando attentamente tutto quello che le sta intorno.
    Torniamo a casa verso l’una, pranziamo tranquilli e nel pomeriggio, mentre io mi accingo a preparare la cena, Booth, Parker e la bambina sono sul divano a vedere il baseball.
    Li sento urlare e lamentarsi e rimango sempre più perplessa nel vedere quanto gli uomini si arrabbino se una partita non va come loro vorrebbero. Non capisco come queste continue lamentele possano in effetti cambiare qualcosa. Ma, ormai, ho rinunciato a capirli.
    Intanto alla fine della gara Booth si accorge che Christine si è addormentata e mentre va a metterla nel suo lettino in camera, Parker mi raggiunge in cucina.
    “Hai bisogno di una mano Bones?” – mi chiede sorridente.
    “Non preoccuparti Parker, torna pure a giocare, me la cavo bene qui”
    “No, mi fa piacere e poi sono grande per andare a giocare”
    “E’ vero hai ragione”
    Ed entrambi scoppiamo a ridere.
    “Allora aiutami a girare questa salsa mentre io finisco di tagliare le verdure”
    “Ok”
    Fa come gli dico e rimaniamo in silenzio per un po’. È strano, di solito Parker è un gran chiacchierone, anche prima che io e Booth fossimo una coppia mi raccontava della scuola, dello sport, dei suoi amichetti… ora invece nulla. Che sia geloso di Christine? Forse è proprio quello. Ho letto diversi libri sulla gelosia dei bambini nei confronti del nuovo fratellino, e anche se adesso a 12 anni non può considerarsi un bambino ma un pre-adolescente, mi chiedo se questo nuovo arrivo possa averlo turbato in qualche modo.
    “Ehi va tutto bene?” – gli chiedo avvicinandomi.
    “Si, tutto bene. Perché?”
    “Sei molto silenzioso.. c’è qualcosa che non va?”
    “E’ una cosa stupida..”
    “Cosa? Insomma.. sai che puoi dirmi tutto”
    “Ho paura di deludervi”
    “Non capisco”
    “Nel senso.. cosa succederebbe se non fossi un bravo fratello maggiore per Christine? Forse non mi vorreste più bene”
    “Ehi, guardami ok? Sarai un fratello maggiore perfetto. Lei ti adora, me ne accorgo da come ti guarda. E poi qualsiasi cosa succeda ti vorremo sempre bene, non è cambiato né cambierà nulla. L’arrivo di Christine non ha diminuito l’amore che tuo padre prova per te. E anche io.. insomma.. non abbiamo legami di sangue ma sai che tengo molto a te”
    “Grazie Bones” – dice abbracciandomi – “Lo so che mi vorrete sempre bene, l’avevo detto che era una cosa stupida” – continua ridendo.
    Sorrido anche io e alzando lo sguardo mi accorgo che Booth ha assistito a tutta la scena e non smette di guardarmi e sorridermi visibilmente emozionato.
    Mentre noi torniamo ai nostri compiti Booth entra in cucina, facendo finta di essere appena arrivato.
    “Allora cosa posso fare per aiutarvi?” – afferma abbracciandomi e sussurrandomi un “grazie” nell’orecchio. “Beh puoi iniziare a preparare il tacchino”
    “Va bene”
    Il resto del pomeriggio trascorre tranquillo tra giochi e risate tra i fornelli fino a quando non arriva l’ora di andare a prepararci per accogliere i nostri ospiti.
    Non vedendo tornare Parker, io e Booth andiamo a vedere come mai ci mettesse così tanto per cambiarsi.
    Lo sentiamo parlare in camera di Christine – che intanto si era svegliata – e rimanendo sull’uscio della porta ascoltiamo ciò che le sta dicendo.
    “…sai forse io non starò qui molto spesso, ma cercherò sempre di proteggerti. Sono il tuo fratello maggiore e ti voglio bene, quindi ricordati che anche se non sarò presente fisicamente ti penserò sempre e farò in modo che non ti accada nulla di male”
    A quelle parole io e Booth ci emozioniamo. Parker è davvero un ragazzino meraviglioso e Christine è davvero fortunata ad averlo come fratello maggiore.
    Dopo poche ore cominciano ad arrivare gli ospiti. Il primo è mio padre, con un enorme pacco regalo in mano, che non resiste e prende subito in braccio la sua nipotina.
    Subito dopo arrivano Angela e Jack con il piccolo Michael che ormai ha 18 mesi ed ha appena iniziato a camminare, Cam e Paul con Michelle, Sweets e Daisy e a sorpresa arriva anche Hank, rendendoci tutti particolarmente felici della sua presenza.
    La cena trascorre tranquilla, i bambini dopo mangiato aprono i regali e sono tutti molto contenti di ciò che hanno ricevuto, specie Michael che è entusiasta della sua nuova chitarra giocattolo tanto che inizia subito a suonarla. Anche Parker è molto felice dell’aeroplano telecomandato ricevuto da suo padre ed anche Christine, che subito prova la sua nuova palla musicale.
    Si è fatto tardi, così dopo aver riempito di baci i piccoli, gli ospiti ci salutano e vanno via.
    Anche noi siamo stanchi, è stata una lunga giornata così mentre Booth porta i bambini a letto, io sparecchio la tavola e carico la lavastoviglie per poi ritrovarci, come ogni sera, sotto le coperte abbracciati.
    “E’ stato un meraviglioso Natale, Bones”
    “Già.. è stato il primo Natale di Christine. Si è divertita molto, era entusiasta di tutti quei regali”
    “Si.. e sono certo che da domani li proverà tutti”
    “Non ho dubbi” – affermo sorridendo.
    “Adesso dormiamo, domani ci aspetta un’altra lunga giornata”
    “Buonanotte Booth”
    “Buonanotte Bones”
    “Ehi Booth?”
    “Si?”
    “Ti amo”
    “Ti amo anch’io”
    E con un leggero bacio ci abbandoniamo tra le braccia di Morfeo.


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    La magia del Natale

    C’era una strana atmosfera in casa quella sera quando rientrò dal lavoro, pensò per un attimo che Bones non fosse ancora rientrata, forse bloccata al Jeffersonian dalla neve. Tutte le luci erano spente ma un fioco bagliore proveniva dal tavolino antistante al divano, solo un paio di candele erano accese e diffondevano un profumo speziato nella stanza.
    Trovò la donna che amava addormentata sul divano, un libro aperto che svettava sulla sua pancia. Booth si avvicinò lentamente a lei quando la bambina scalciò, facendolo scivolare per terra. Con una rapida mossa lo afferrò prima che potesse cadere, non voleva che Bones si svegliasse.
    Sorrise al pensiero che forse la sua piccola, non ancora nata, gli aveva appena fatto un cenno di saluto, felice che fosse tornato a casa. Accarezzò la pancia con gli occhi e poi sistemò meglio la coperta che Bones aveva scelto per tenersi al caldo.
    La rimirò ancora per qualche istante, beatamente felice di avere accanto a sé una donna meravigliosa che amava e che lo amava di rimando. Quel Natale non avrebbe potuto essere più felice.
    Con il libro ancora in mano se ne andò in cucina per mangiare qualcosa, aprì il frigorifero e afferrò la prima cosa che gli parve commestibile, non gli importava molto che quello che a tutti gli effetti sembrava un hamburger fosse fatto di tofu o di altro, lo avrebbe mangiato ugualmente, dato che la sua torta preferita era stata finita da Bones.
    Accese le luci della cappa e si accomodò sul suo sgabello, solo allora si accorse dei colori sgargianti sulla copertina del libro. All’inizio rimase stupito dal fatto che Bones non stesse leggendo qualcosa di scientifico ma riconobbe subito il libro che aveva comprato anni addietro per Parker proprio in occasione del Natale.
    Lo aprì con un moto di orgoglio nel cuore, ripensando a tutte le volte che lo aveva letto per il figlio, prima che lui imparasse a leggere, e a quando poi avevano iniziato a leggerlo insieme. Scorse lentamente ogni pagina fino ad arrivare al punto in cui si era interrotta Bones.
    Si alzò silenziosamente stringendo ancora il libro fra le mani ed andò a sedersi accanto alla sua donna, ancora addormentata, deciso a continuare quella lettura per sua figlia.
    C’erano alcuni Magi, uomini ricchi e studiosi, che erano partiti dalle loro terre lontane per dirigersi verso Gerusalemme.
    “Salute a voi, fratelli, mi chiamo Baldassarre e vengo dalla terra lontana di Saba, ho seguito una grande stella che un giorno è apparsa in cielo e che mi ha condotto fino a qui. Sono certo che quella stella voglia dirci che è accaduto qualcosa di straordinario. E voi di quali terre siete?”
    “Mi chiamo Gaspare e vengo dalla terra di Damasco, anche io ho visto una luce bellissima ed intensa nel cielo. Sono partito lasciando il mio palazzo, il mio popolo e le mie terre perché mi sembrava che la stella mi chiamasse.”
    “Mi chiamo Melchiorre e vengo dalla terra di Samarcanda. Ho viaggiato a lungo attraverso montagne e deserti, mi sembrava persino di essermi perso ma ho ritrovato la strada grazie alla stella.”

    Fu in quel momento, quando Booth interruppe la lettura e alzò lo sguardo, che si accorse che Bones lo stava osservando.
    “Ti ho forse svegliata Bones?”
    “No, non sei stato tu” rispose assonnata accarezzandosi la pancia, gesto che a Booth apparve come il più bello del mondo. Le mostrò il libro e poi disse “lo leggevo sempre a Parker quando era piccolo, mi stupisce davvero che tu lo abbia trovato.”
    “Ho trovato una scatola nel ripostiglio con la scritta “Natale” e l’ho tirata fuori per dargli un’occhiata. Poi la bambina ha iniziato a scalciare, ho provato a leggerle un articolo appena pubblicato sulla rivista scientifica degli Antropologi ma sembrava non gradire. Si è calmata solo quando ho iniziato a sfogliare il libro di Parker e non capisco perché, dato che è pieno di inesattezze storiche.”
    “Probabilmente perché sente la magia del Natale, non dimenticare che ha la metà dei miei geni” le rispose Booth, fiero come non mai di sua figlia. “Ti va una tazza di cioccolata calda Bones? Possiamo metterci dentro i marshmallow se vuoi”.
    “Direi di sì” disse lei cercando di alzarsi dal divano.
    “Resta lì Bones, ci penso io. Fa’ attenzione agli occhi, accendo la lampada”.
    Spinse l’interruttore e tutta la stanza venne invasa dalla luce. E solo allora, voltandosi nuovamente verso di lei, se ne accorse.
    “Bones?!”
    “Che c’è Booth? Non … non ti piace la sorpresa?” chiese lei titubante.
    Un albero di Natale, pieno di decorazioni luminose e fiocchi rossi, era stato addobbato proprio accanto alle poltroncine da stadio di Booth. Sotto di esso Brennan aveva già sistemato alcuni pacchetti di diverse dimensioni.
    Preoccupata dal fatto che l’uomo di fronte a sé non aveva ancora proferito parola, Temperance si avvicinò a lui per guardarlo meglio negli occhi. “Ho pensato che fosse una buona idea, dato che tu ami il Natale. E per quanto riguarda i regali, so che la tradizione vuole che vengano sistemati sotto l’albero proprio la sera della Vigilia, ma …”
    Booth non la fece continuare e la baciò all’improvviso. Non era il caso che lei rivangasse nei ricordi della scomparsa dei suoi genitori a pochi giorni dal Natale e la delusione nel trovare i pacchetti sotto l’albero ma non loro. No, non era proprio necessario. La strinse forte a sé e approfondì il bacio, cercando di trasmetterle tutto l’amore che sentiva dentro di sé in quel momento.
    “Ti amo Bones. E amo anche la mia sorpresa.”
    Le mani di Temperance stavano giocando già con i bottoni della sua camicia quando lei gli chiese se fosse stanco.
    Prima di chiudere dietro di sé la porta della loro camera da letto, Booth si voltò per un istante ancora a guardare l’albero. No, non sarebbe mai stato troppo stanco per la magia del Natale e per tutte le sorprese che gli avrebbe dato in dono.


    Per Romi10
    ON OUR WAY FOR BETHLEHEM…
    Natale è alle porte.
    Il grande albero davanti a Capitol Hill è già illuminato, le strade sono piene di luminarie e pullulano di gente che si appresta freneticamente a fare compere natalizie.
    Dopo una lunga giornata di lavoro, sto guidando verso casa con la radio accesa a tenermi compagnia e non vedo l’ora di giungere a destinazione.
    Posteggio l’auto nel nostro vialetto e rimango sorpreso quando, stranamente, non vedo fuoriuscire correndo la mia principessa dalla porta di casa.
    Entro in casa e non c’è traccia di lei, forse è da Angela.
    “Hey!”
    “Hey!” mi risponde Bones dalla cucina.
    “Ciao!”, la saluto appendendo il cappotto all’ingresso.
    La trovo intenta a preparare la cena e le do un bacio sulle labbra che lei ricambia senza esitazioni.
    “Com’è andata oggi?”, mi chiede.
    “Mh…la sostanza oleosa che Hodgins ha trovato sui vestiti della vittima è la stessa che è stata rinvenuta sul molo dove il marito tiene ormeggiata la barca.”
    “Sì, ero ancora in laboratorio quando ha avuto il risultato. Volevo sapere se c’erano stati sviluppi. Avete interrogato di nuovo Barkin?”
    “Non è l’unico ad avere una barca ormeggiata lì, Bones. Al momento Hodgins ci ha fornito un elenco di modelli di imbarcazioni che utilizzano quel tipo di carburante e Shaw sta controllando quanti ce ne sono registrati nel porto. Cerchiamo di restringere il campo e vediamo cosa esce fuori. Ma… Chrissie dov’è?”
    “In camera sua, a giocare.”
    Attraversando la sala, mi cade lo sguardo sul presepe che abbiamo allestito ieri sera.
    E mi si gela il sangue.
    Tra la folla di abitanti di Betlemme, sono comparsi anche Puffo Quattrocchi con l’indice alzato all’ingresso della mangiatoia, il maialino Jasper tra il bue e l’asinello, un brontosauro e un triceratopo sopra la montagna, Prince Charmington, Barbie e l’intera collezione di Principesse Disney sdraiati ai bordi del laghetto, Timon e Pumbaa nel deserto e Winnie Pooh in compagnia di svariati cuccioli “Cercamici” sparsi tra le casette!
    Oddio.
    Respiro.
    Un altro respiro.
    Non faccio in tempo a riprendermi dallo shock che mi rendo conto che la cosa più sconvolgente, in realtà, è la scomparsa dei tre personaggi principali!
    Salgo le scale e mentre mi avvicino alla cameretta di Christine, mi si delinea già la scena che troverò quando metterò piede nella stanza.
    Busso alla porta.
    “Chi è?”
    “Ciao Principessa!”
    “Papàà!”, esclama correndomi incontro per poi tuffarsi tra le mie braccia.
    “Giochi con me?” mi chiede implorante con i suoi occhioni nocciola.
    “Uhm…a cosa stai giocando?” domando sospettoso nel vedere le statuine di Giuseppe e Maria accompagnati dall’asinello di plastica che fa parte della sua fattoria degli animali.
    “Maria e Giuseppe stanno andando a Betlemme per il censimento!”, mi spiega mentre continua a far muovere i personaggi.
    “Capisco. È per questo quindi che non sono più al loro posto nel presepe?”
    “Certo! Oggi è il 23 dicembre! Loro non sono mica arrivati ancora!”.
    Logica impeccabile.
    “E arriveranno…quando?”, domando sospettoso.
    “Domani, direi più o meno nel tardo pomeriggio. Stasera li faccio fermare a dormire nella cesta in cima alle scale. Mi aiuti?”
    “OK.”
    “Tieni, tu fai Giuseppe!”
    “Agli ordini!”
    Comincia così il nostro viaggio verso ‘Betlemme’…
    “Chrissie, perché non sistemiamo Maria a sedere sull’asinello?”
    “Papà!”, mi intima sottovoce “Ricordati che sei Giuseppe! Non puoi farmi le domande! Chiedi a ‘Maria’!”
    “Ah…ok”, dopo un attimo di esitazione, mi schiarisco la voce e ripeto la domanda all’interessata.
    “Maria…perché non sali sul nostro asinello? Così eviterai di affaticarti…e arriveremo prima?”
    “Non essere iperprotettivo, Giuseppe! Sono incinta, non sono malata!”, mi risponde Chrissie imitando perfettamente sua madre.
    Durante la traversata della giungla tenebrosa, narrato in esclusiva nella versione apocrifa della natività creata dalla mia piccola e fantasiosa principessa, veniamo interrotti da Bones che ci annuncia che a breve sarà pronto in tavola.
    “Mamma! Giochi anche tu con noi?”
    Vedo lo sguardo perplesso di Bones, decido però di dare manforte alla piccola…questa cosa potrebbe rivelarsi decisamente divertente!
    “Dai Bones! Prima arriviamo alla cesta e prima possiamo andare a cena!”
    Sebbene con riluttanza, sceglie di cedere alla nostra richiesta e ci raggiunge.
    “OK! Che cosa devo fare?”
    “Papà fa Giuseppe…quindi tu sarai Maria!”
    Ci guardiamo, ci sfugge un sorriso, ma la domanda che ci sorge spontanea è:
    “E tu che ruolo avrai?”
    “Io faccio Gesù, ma ancora non è nato quindi per adesso vi dico quello che dovete fare!”
    “Ah! Quindi sarai la regista!”
    “Eh…sì!”
    Il viaggio prosegue, dopo i primi attimi d’imbarazzo da parte nostra, riusciamo a entrare nella parte alla perfezione tanto che conveniamo sul fatto che la cena può certamente aspettare e dare la precedenza a questo momento così unicamente nostro.
    Stabilisco che questa immagine merita di entrare di diritto nell’album dei ricordi della nostra famiglia.
    Click.
    “Booth! Per favore! Non ricominciare con queste foto!”
    “…non sono Booth! Sono Giuseppe…”
    “A maggior ragione! Dovresti sapere che al tempo non esistevano dispositivi fotografici, di nessun tipo.”
    “Dai Bones, è per avere un ricordo di questo momento!”
    “Non sono Bones…sono Maria!” mi risponde lei sarcasticamente.
    Click.
    “Finiscila Booth!”
    “Mamma!”
    “Perché? È divertente!”
    “Papààààà!”
    “Non è divertente!”
    “Un po’ lo è…ammettilo”
    “MAMMAAA!”
    “Non lo farò!”
    “Lo sai che in fondo ti piace! Ti ho beccata più di una volta a guardare le foto del mio album…”
    “PAPAAAAA’!!!!”
    “CHE C’E’?!” rispondiamo contemporaneamente.

    “Henry si è svegliato!”


    Per lucy120581
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    Per ~ Shinigami;
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    Per clare
    Have a merry little Christmas
    L’appartamento era illuminato dalla fioca luce delle candele rosse, in perfetto stile natalizio, che si trovavano sul ripiano dell’isola della cucina.
    Temperance Brennan era sdraiata sul divano dell’appartamento di Booth con un plaid a coprirle le gambe e il pancione all’ottavo mese di gravidanza. Aveva la testa appoggiata sul bracciolo e gli occhi socchiusi, godendosi finalmente un momento di pace.
    In quell’attimo di pace non poté fare a meno di pensare a quanto fosse cambiata la sua vita dal giorno in cui Booth era entrato nell’aula dove stava tenendo una lezione. Si chiedeva dove sarebbe stata in quel momento se non avesse deciso di mettersi in gioco, di trovare finalmente la felicità.
    Se sette anni prima le avessero detto che non solo avrebbe organizzato una cena di Natale a casa sua, ma pur di rendere felice suo padre mentre era in carcere, avrebbe chiesto una roulotte per gli incontri famigliari non ci avrebbe mai creduto, in fondo Temperance non aveva più festeggiato un Natale dopo quello tragico dei suoi quindici anni…
    In quegli anni era cambiata tanto, aveva abbassato le barriere che per anni le avevano impedito di relazionarsi con gli altri e per farlo aveva dovuto superare ostacoli impervi, grazie al cielo a sorreggerla e a guidarla c’era sempre stato Booth.
    Booth, il suo partner, il suo amico, il suo amore… ne avevano passate tante insieme: litigate, partenze, fidanzati/e, tumori e chi più ne ha più ne metta… ma erano lì, insieme e ora aspettavano anche una bimba…
    Già, la bimba, sette anni prima non avrebbe mai neppure pensato di avere figli, ora invece non vedeva l’ora che la piccola nascesse, la voglia di stringerla tra le braccia era sempre più forte.
    Aprì gli occhi e rivolse lo sguardo alla stanza dove si trovava: decorazioni natalizie appese alla scala in legno e sul muro d’ingresso, l’albero di Natale in un angolo insieme a tutti i regali impacchettati e i ramoscelli di vischio appesi alle porte; l’appartamento di Booth sembrava un negozio di addobbi, l’agente aveva insistito e per una volta lei non aveva potuto fare a meno di arrendersi…
    I Natali prima di Booth erano stati piatti e monotoni, spesi a scavare nelle rovine di chissà quale civiltà, immersa fino alle ginocchia nel fango e nelle ossa vecchi di millenni; ma da quando lui era entrato a far parte della sua vita anche il Natale aveva assunto un nuovo significato.
    Il primo Natale che avevano trascorso assieme era stato il più difficile da gestire - non per il fatto che fossero rimasti chiusi in laboratorio a causa di quel fungo - almeno non per lei, ma perché vedere le persone che la circondavano soffrire perché non potevano stare con i propri cari a Natale le aveva risvegliato sentimenti da tempo assopiti, si era anche resa conto di quanto in realtà fosse sola: tutti quella sera avevano ricevuto visite dai loro cari, lei era l’unica che aveva solo osservato.
    Aveva visto Zack unire la propria mano a quella dei suoi parenti poggiandola sopra il vetro, Angela parlare con suo padre, Hodgins con la ragazza che frequentava all’epoca, Goodman con la moglie e le figlie… ma soprattutto aveva visto per la prima volta Booth con Parker, il bimbo di cui non conosceva neanche l’esistenza; aveva capito il desiderio di Booth di essere dall’altra parte del vetro, di stringere suo figlio, e lo aveva fatto istintivamente.
    Lei non aveva famiglia, figli o fidanzati, per non parlare di zii, cugini e parenti di vario genere con cui trascorrere le Feste, però conosceva bene la sensazione di malinconia data dalla solitudine a Natale e vedere i suoi amici soffrire in quel modo l’aveva portata a confidarsi con Angela, a raccontarle di quel Natale terrificante di quando era solo una ragazzina, si era aperta con qualcuno per la prima volta.
    In quell’occasione riuscì persino a trovare un po’ di spirito natalizio, ad aprire i regali dei suoi genitori, quelli che si era portata dietro famiglia adottiva dopo famiglia adottiva, viaggio dopo viaggio fino a quella sera in cui davanti all’albero olografico di Angela decise di scartarli, di aprire la porta al passato e ai ricordi dolce-amari della sua infanzia.
    Ma quel Natale da reclusi fu solo l’inizio, in seguito si ritrovò ad organizzare feste vere e proprie sempre più elaborate: da quella nella roulotte che Max aveva voluto tanto, alla cena a casa sua con tutti gli amici e i famigliari, fino ad arrivare al Natale appena trascorso…
    Aveva passato la serata con tutta la famiglia: suo fratello e la sua famiglia, suo padre, Parker, Angela e Jack con il piccolo Michael al suo primo Natale, Cam, Sweets e gli Squintern.
    La cena era trascorsa piacevolmente: c’era stato un brindisi molto sentito durante il quale lei aveva bevuto un succo di banana, Max si era vestito da Babbo Natale per Parker e le figlie di Amy e lei e Booth avevano ricevuto tantissimi regali per la loro bimba in arrivo.
    Si accomodò meglio sul divano, e appoggiò una mano sul pancione accarezzandolo piano, chissà l’anno dopo con la piccola presente cosa sarebbe successo, sorrise pensando a Max e Booth a contendersi le attenzioni della bimba. Era curiosa di sapere cosa avrebbe preferito: gli elefanti viola o quelli del colore giusto? Chissà cosa il suo papà avrebbe comprato per lei, o suo fratello maggiore ora impaziente quanto lei di conoscere la sorellina…
    I suoi pensieri furono interrotti dal rumore della chiave che girava nella toppa, la porta si aprì e Booth entrò con il cappotto completamente ricoperto di neve e visibilmente infreddolito.
    -Sei ancora sveglia?- Le chiese piano vedendola sdraiata sul divano nella penombra.
    -Sì, ti stavo aspettando e stavo pensando- gli rispose girando la testa verso di lui.
    Booth si tolse le scarpe e il cappotto fradicio, lo appese vicino alla porta e si avvicinò al divano andando a sedersi ai piedi di Temperance.
    -Parker non ha fatto altro che parlare di Hayley per tutto il viaggio di ritorno, penso che abbia una cotta per lei- le raccontò sorridendo –il mio bimbo sta crescendo- disse poi sospirando.
    -E’ naturale che cresca Booth, prima o poi dovrà comunque sviluppare una vita affettiva e iniziare a rapportarsi con persone dell’altro sesso- gli rispose lei –tra poco entrerà nel periodo dell’adolescenza, ci sei passato anche tu.
    -Lo so, ma è il mio bambino, per certi versi non vorrei che crescesse mai- sorrise e allungò una mano fino a posarla sul pancione di lei –anche se presto avrò la mia principessa di cui occuparmi- aggiunse accarezzandole il ventre sotto la maglia.
    -Hai le mani gelate!- Temperance schizzò a sedere, per quanto una donna incinta all’ottavo mese possa reagire velocemente –scaldale con la coperta- disse passandogli il plaid.
    -Scusa, è che non so resistere, non vedo l’ora di poterla tenere in braccio- le disse lui –e poi tu sei molto più calda della coperta!
    Temperance sospirò appena e scosse leggermente la testa –sei incorreggibile- gli disse e fece per sdraiarsi di nuovo ma lui l’attirò a se e fece in modo di sedersi con la sua schiena appoggiata al petto.
    Rimasero così per qualche minuto con lui che le accarezzava piano i capelli, entrambi persi in quel momento di tenerezza.
    -A proposito- disse lui ad un certo punto –ancora buon Natale, Bones!
    -Buon Natale anche a te Booth- gli rispose lei girandosi appena in modo da poter sfiorare le sue labbra in un tenero bacio.
    Quello era stato senza dubbio un buon Natale.

    Per Chemistry
    Regali di Natale

    Il Natale si stava avvicinando e sia Bones che Booth erano alle prese con la ricerca del regalo giusto, volevano qualcosa di speciale, visto che era il primo Natale che trascorrevano insieme come coppia, ma non era un’impresa semplice.
    Una mattina, una decina di giorni prima di Natale, Bones entrò nell’ufficio di Angela, non sapeva bene come iniziare il discorso, non era sua abitudine aver bisogno dell’aiuto degli altri , ma in questo caso sapeva che le serviva la collaborazione di un’esperta:

    - Angela ti disturbo?
    - No tesoro, dimmi pure tutto bene?
    - Si sto bene è che avrei bisogno del tuo aiuto, ma devi assicurarmi che non parlerai con nessuno, neppure con Hodgins.
    - Si certo!Ma mi devo preoccupare?Sicura che vada tutto bene?
    - Certo si tratta del regalo che ho pensato di fare a Booth per Natale.
    A queste parole gli occhi di Angela si illuminarono, la donna fece il giro della sua scrivania e si andò a sedere vicino all’amica:
    - Ok sono tutta orecchie!
    - Angela nessuna persona è formata da un solo organo, comunque immagino che sia un modo dire…stavo dicendo… visto che Booth tiene molto a questa ricorrenza ho pensato di organizzare per lui una festa, ma vorrei che fosse una sorpresa.
    - Mi sembra un’ottima idea, sono certa che Booth sarà contentissimo. Non abbiamo molto tempo ma vedrai che riusciremo a fare un ottimo lavoro.
    Bones insistette per fare una lista delle cose che dovevano fare, voleva essere certa di non tralasciare alcun particolare.

    Quasi contemporaneamente alcuni uffici più in là squillava un cellulare:
    -Hodgins
    - Ciao Jack, sono Booth sei occupato?
    - Non più del solito, sto analizzato dei particolati ritrovati all’interno di un’urna probabilmente Etrusca, dimmi pure amico!
    - Credo di aver trovato il regalo per Bones, ma avrei bisogno di una mano; soprattutto ho bisogno della tua discrezione, non devi dire niente a nessuno, soprattutto ad Angela.
    - Ok ho capito, discrezione. Potremmo vederci per pranzo cosa ne dici?
    -Per me va bene, ci vediamo tra un’ora al Diner?
    - Si amico, ma non possiamo andare al Diner rischieremmo di essere scoperti, ad un isolato dal tuo ufficio c’è un nuovo bar è ancora poco conosciuto vediamoci lì.
    - Jack dobbiamo accordarci per fare una sorpresa mica un colpo di stato!
    - La prudenza non è mai troppa a dopo.

    Per Angela e Temperance fu facile spiegare ai propri compagni che avrebbero pranzato insieme, era una cosa assolutamente usuale e non destò alcun tipo di sospetto. Mentre mangiavano Angela notò che la sua amica aveva un’espressione molto seria , sembrava che qualcosa la preoccupasse:
    - Bren, tesoro tutto bene?Lo so che non abbiamo molti giorni a nostra disposizione, ma sono sicura che riusciremo ad organizzare ogni cosa, io sono un’esperta di feste!
    - Sono conscia delle tue capacità Ange, per questa ragione ho chiesto la tua collaborazione. Non è questo che mi preoccupa. Mi sono documentata e per fare le sorprese è necessario mentire, personalmente non mi sembra una buona idea. Non mi va di mentire a Booth, senza contare che sono anni che mi ripetete che non sono in grado di dire bugie
    - Non ti devi preoccupare, non sarà necessario che tu menta. Oggi non gli hai mentito, stiamo pranzando insieme, giusto?Nei prossimi giorni dovrai solo evitare di parlare con Booth del suo regalo e dell’argomento “feste”; direi che sarebbe opportuno che tu trovassi del tempo in più da trascorrere con me.
    In realtà Angela avrebbe voluto dire”dovrai inventare delle scuse” ma sapeva che in questo modo avrebbe solo fatto crescere i dubbi di Bones. Superata questa perplessità le due amiche iniziarono a pensare alle priorità: Brennan voleva essere sicura della presenza di Parker, senza di lui la festa non avrebbe avuto senso, partendo di lì fecero la lista degli invitati e decisero che il pomeriggio seguente sarebbero andate a fare le prime spese. Il passo più importate rimaneva comunque quello di individuare il luogo della festa: gli appartamenti di Booth e Bones erano troppo piccoli, prendere in prestito il Jeffersonian era decisamene eccessivo, restava quindi un unico posto possibile…

    Quella sera sul divano Brennan decise di mettere in atto la strategia che avevano pensato, e in realtà provato, con Angela quel pomeriggio:

    - Sai Booth oggi mentre pranzavo con Ange ho avuto la conferma che ci sono molte cose che non so sui bambini.
    - Andiamo Bones non ti devi preoccupare, andrà tutto bene.
    - Per te è diverso, tu hai già avuto le tue esperienze con Parker. Ho pensato che potrei fare un po’ di pratica osservando l’interazione tra Michael e Angela, Malinowski ha ideato quella che viene definita osservazione partecipante si tratta di una tecnica di ricerca etnografica…
    - Ok,ok Bones ho capito cioè non so chi sia questo Malowisky e sinceramente non credo che tu ne abbia bisogno ma se questo ti fa stare più tranquilla fai pure.
    - Si chiama Malinowski ed è un antropologo polacco, comunque non si tratta di agitazione, voglio semplicemente essere preparata.
    Booth sapeva che era inutile continuare a discutere, perciò decise di assecondare la sua Bones; senza contare che questo gli avrebbe concesso un po’ di tempo libero per organizzare la sua sorpresa di Natale.

    I giorni passavano velocemente Bones e Booth aiutati dai rispettivi amici avevano fatto l’elenco degli invitati, individuato il luogo delle feste, pensato agli addobbi e alla cena. In realtà la festa di Angela e Bren era decisamente più strutturata, Seely e Jack avevano deciso chi invitare e dove fare la festa, ma non avevano ancora deciso come organizzare la cena e dovevano cercare gli addobbi giusti.

    Jack si era preso qualche ora di permesso dal lavoro, ufficialmente per andare a comprare il regalo di Angela, e si stava dirigendo verso la sua vecchia casa alla ricerca di addobbi ed ispirazione. Nonostante il maniero fosse disabitato da prima della nascita di Michael, Hodgins decise di entrare dal secondo cancello, parcheggiare la macchina sul retro ed entrare dalla porta di servizio.
    Angela si trovava nel salone centrale del piano terra e stava cercando di pensare alla disposizione dei tavoli e degli addobbi in particolare del grande albero di Natale. Era ancora immersa nei suoi calcoli quando sentì un rumore, pensò che potesse essere un topo. Dopo pochi secondi un altro rumore sordo: questa cosa iniziava a preoccuparla.
    Jack aprì la porta che dava sulla dispensa, per prima cosa doveva andare a cercare il quadro generale per dare corrente, mentre proseguiva a tentoni verso la cucina inciampò in uno scatolone, stava quasi per aprire la porta quando vide la luce che filtrava da sotto di essa.
    Visto che i rumori provenivano dalla cucina Angela era entrata e trovandola vuota si era tranquillizzata, ma poi un nuovo piccolo rumore era arrivato dalla dispensa. Si era guardata velocemente intorno, se fosse stato un topo il sistema migliore per cacciarlo sarebbe stato usando una scopa, che però era nella dispensa; se invece fosse stato un intruso sarebbe stato tutto più complicato, lei non era certo Temperance , non conosceva le arti marziali!Non ebbe il tempo per riflettere oltre perché la porta della dispensa si aprì e Angela si trovò di fronte a suo marito che brandiva una scopa.
    Guardandosi scoppiarono a ridere: - Che cosa ci fai qui? Fu la domanda che si scambiarono contemporaneamente. Nessuno dei due si era preparato una scusa dal momento che erano convinti di non doversi giustificare, Angela si riprese velocemente e disse:- Stavo cercando qualcosa per gli addobbi di Natale.
    - In cucina?Con un metro in mano?
    - E tu cosa ci facevi in dispensa?
    Angela forse non era riuscita ad inventare una buona scusa, ma quando vide lo sguardo fiero di Jack spegnersi, si sentì davvero brava a fare domande. Poi Jack si fece serio:
    - Non posso dirtelo, ho promesso. Tu piuttosto perché sei qui?
    - Anche io ho promesso di non dire niente.
    - Visto che io non posso parlare della mia missione, e tu non puoi parlare della tua potremmo cercare di indovinare come mai l’altro è qui, in questo modo non violeremmo le promesse fatte.
    - Ok, comincio io…sei venuto a prendere il mio regalo di natale.
    - Sbagliato…se hai fatto una promessa vuol dire che stai aiutando qualcuno…
    - Esatto e la stessa cosa si può dire per te.
    - Giusto, tu stai aiuto la dottoressa B.
    - Già e direi che tu stai aiutando Booth.
    Il sorriso di Jack era più che sufficiente come risposta, dopo pochi minuti i due si trovarono seduti sul pavimento del salotto a cercare di capire come fare per non rovinare le due sorprese. Non fu un’impresa facile ma alla fine riuscirono a trovare una soluzione: non avrebbero detto niente a Brennan e a Seely ma invece di organizzare due feste ne avrebbero preparato una con una doppia sorpresa.

    Rimanevano solo 48 ore prima della festa, Angela e Jack si trovarono con molto più lavoro del previsto, ma ciò era necessario: risentire tutti gli invitati dando indicazioni precise, preparare il salone delle feste, prendere gli ultimi accordi con il catering, lasciando fuori il più possibile i due diretti interessati in modo che la sorpresa fosse salva.
    La sera della vigilia casa Hodgins era perfettamente addobbata e preparata, Brennan era all’entrata in teoria per aspettare suo padre, quando si aprì la porta della casa in realtà si trovò davanti a Booth in smoking i due rimasero senza parole poi si sentì gridare: -Sorpresa!
    Gli amici e i parenti erano comparsi sulla scalinata di casa Hodgins, Bones e Booth erano senza parole Angela e Jack andarono loro incontro ridendo:- Ragazzi scusateci ma avete avuto la stessa idea e noi non volevamo rovinarla, quindi abbiamo deciso di riunire le due feste in una unica!
    - Questo significa che qualcuno ha parlato…
    - Bren non mi guardare così ci siamo incontrati qui per caso e abbiamo capito, non potevamo rovinare i vostri regali di Natale.
    - E poi abbiamo dovuto fare un doppio lavoro!
    Non ci fu tempo per aggiungere altre giustificazioni perché Parker, Max, Russel, Cam e tanti altri erano arrivati a portata di abbraccio e reclamavano gli auguri.
    La festa fu davvero bella, ogni volta che Bones e Booth rimanevano da soli si poteva sentirli dire:
    - Ti è piaciuta la tua festa a sorpresa?
    - Questa è la mia festa a sorpresa per te, non il contrario!
    - Non è possibile, quando hai iniziato ad organizzarla?
    Questa discussione non si sarebbe certo esaurita con la festa, ma sarebbe andata avanti per molto, molto tempo!


    Per monia1972


    Per eli_tara


    Per reihino83


    Per jessica.to
    th_secretsanta2011jessicato click per ingrandire


    Edited by omelette73 - 23/12/2011, 09:23
     
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  7. LadyBones
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    Prima di partire per le vacanze sono passata di qui per farvi un salutino e ho fatto appena in tempo a vedere tutti questi bei regali!!
    Ringrazio il mio Secret Santa e se magari volesse svelarsi mi farebbe piacere...un bacione a tutti!!! Buone feste!!
     
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  8. donata69
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    che meraviglia! sono uno più bello dell'altro! ringrazio tantissimo il mio Secret Santa: se vuoi dirmi chi sei, mi farebbe piacere... :wub:
     
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  9. Chris.Tag
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    I love my gift, Secret Santa!
    Inutile dire che mi sono commossa perciò, se volessi palesarti, potrei almeno condividere con te tutti i fazzolettini che mi hai fatto riempire di lacrime di felicità.

    Grazie a tutte coloro che hanno partecipato a questa meravigiosa iniziativa.
    Che sia un Natale sereno e meraviglioso anche per voi!
     
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    3 PhDs Squint

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    Ci sono dei regali stupendi anche quest'anno *.* Grazie davvero al mio Secret Santa... dimmi chi sei, sono curiosa :lol:
     
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  11. jessica.to
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    woot_jump OH MY GOD!!!!!!!! grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee *____________________________* ma è troppo belloooooooooooo Eleeeee!! abbraccioconcuori8fn
    Sono tutti bellissimi... complimentii!! :D Buon natale a tutte!!!! kersticoontjesani432%2520(34)
     
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  12. flamy
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    Questi regali sono bellissimi
    veramente tutti stupendi grazie mille al mio secret santa e se vuoi dirmi chi sei sono curiosa
     
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    Squintern

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    Grazie mille Secret Santa! Se vuoi palesarti... Eccomi qui xD
     
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  14. Ciccia-B
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    Grazie mille al mio meraviglioso Secret Santa se vuoi palesarti mi farebbe molto piacere!!!
    Complimentissimi a tutti avete fatto dei regali strepitosi!!! :wub: AUGURIIIII a tutti voi!! ^_^

     
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  15. ~Mars.
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    Wow, quanti bei regalini *_____________________________*
    Innanzitutto grazie al mio Secret Santa, adoro il mio regalo e lo userò immediatamente :wub: Se vuoi dirmi chi sei mi farebbe piacere ^_^
    Ma davvero ci tenevo a fare i complimenti a tutti quanti, grazie per rendere possibile quest'iniziativa bellissima tutti gli anni :wub:
    Complimenti alle scrittrici di ff in particolare, sono una più fantastica dell'altra.. Mi sono fatta una scorpacciata di puccio, stamattina!
    Buon Natale a voi e alle vostre famiglie.. Io considero ognuno di voi parte della mia ormai :') :ibones:
     
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62 replies since 27/11/2011, 17:10   1907 views
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