7x06 The Crack in the Code
  • Poll choices
    Statistics
    Votes
  • 10
    78.95%
    15
  • 9
    15.79%
    3
  • 7
    5.26%
    1
  • 8
    0.00%
    0
  • 6
    0.00%
    0
  • 5
    0.00%
    0
  • 4
    0.00%
    0
  • 3
    0.00%
    0
  • 2
    0.00%
    0
  • 1
    0.00%
    0
Guests cannot vote (Voters: 19)

7x06 The Crack in the Code

15/12/2011 discussione versione originale

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. omelette73
        Like  
     
    .

    User deleted


    Devo ammettere che lo scambio tra Serenella e Michela mi ha altamente incuriosita ed, unito al fatto che tutte noi ci siamo coralmente dimostrate "entusiaste" all'idea di questo nuovo cattivo, mi ha scatenato una serie di riflessioni... lo so, probabilmente ho guardato troppe volte Criminal Minds!

    Però dovete ammettere che è interessante assistere al fascino che la crudeltà umana riesce a scatenare.
    Mi sono chiesta quale fosse la differenza tra il crimine che viene investigato e risolto in ogni "normale" puntata di Bones e l'introduzione di un serial killer e ho pensato che la differenza sta nelle vittime.
    Un "normale" caso investigato in Bones, vede protagonista un criminale che compie l'efferato atto nei confronti di una singola persona, spinto da un movente: denaro, passione o qualunque esso sia ed è proprio questo movente che crea la connessione tra la vittima ed il carnefice.
    La vittima in un certo senso conta, assolve il suo compito. L'assassino in questione compie il crimine spinto da qualcosa che la vittima ha fatto o che l'assassino pensi gli/le abbia fatto.

    Nel caso di un serial killer le cose cambiano.
    Oltre all'evidente fatto che i soggetti in questione non si limitano ad uccidere una sola persona, la vittima in se stessa cambia ruolo e diventa il mezzo con cui far arrivare il messaggio, il serial killer non ha "conti in sospeso" con la sua vittima, la sua follia non è rivolta contro il singolo individuo, quindi è come se il suo atto venisse spersonalizzato, in questo caso comprendo Serenella quando parla di Pellant come di qualcuno e cito, "asetticamente deprivato (almeno per adesso) di ogni motivazione umana."
    Non penso che lei si riferisse all'assenza di motivazione, ma al fatto che nel caso di un serial killer, si spezza quel legame che sussiste fra vittima e carnefice, costituito dal movente, rendendo di fatto il cattivo della situazione di una freddezza umana raccapricciante, perché uccide, priva più uomini della vita, con l'unico scopo di lanciare il suo folle messaggio. Esattamente come per Pellant non contava la povera turista o come non contavano le vittime per il Gravedigger o Gormagon, se non per il fatto che rispondevano alle loro necessità criminali.

    Ovviamente ci sono anche persone che commettono un singolo crimine con estrema freddezza, eppure il fatto che questo crimine, anche se asetticamente programmato, sia praticamente sempre spinto da una particolare motivazione, lo rende - in un certo senso - meno agghiacciante di ciò che invece compie un serial killer.
    Va beh... spero di non essermi capita da sola! :P
    Ora penso che tornerò nella mia grotta a tacere, ora però voi non cominciate a pensare che io sia pazza, mi raccomando!
     
    .
50 replies since 20/9/2011, 19:04   3166 views
  Share  
.