7x02 The Hot Dog in the Competition
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7x02 The Hot Dog in the Competition

10/11/2011 discussione versione originale

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  1. sella
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    (Seguito)
    I mangioni. Sono l’altra faccia della medaglia dello spaccato di realtà che l’episodio ci presenta e su cui ci fa riflettere. Per antitesi sono speculari a Finn e a tutto quello che rappresenta: il ragazzo, a un certo punto, ha scelto la vita, queste persone hanno scelto la morte, spinte dalle motivazioni più varie, in quanto la violenza contro se stessi e contro gli altri è diventata l’unico comun denominatore. La gara cui assistiamo è una manifestazione di violenza, quell’ingozzarsi fino al punto di sentirsi male o addirittura di rischiare la vita, tutti protesi a catturare sempre nuovo cibo, nella solitudine estrema di essere insieme ad altri e, al tempo stesso, ignorandoli ed essendo ignorati, la folla degli spettatori presa dallo spettacolo che incita e urla, quasi fosse ad una rappresentazione dei giochi che si svolgevano nell’antica Roma negli anfiteatri (il Colosseo, tanto per intenderci). Inoltre, violenza a diversi livelli manifestano il marito della vittima e i due organizzatori, accecati dalla possibilità del guadagno ad ogni costo, tutti proiettati allo sfruttamento della particolarità anatomica della vittima. È uno spettacolo desolante, perché tutte queste persone, accecate dal miraggio di un successo e di un notevole guadagno rinunciano alla loro dignità e regrediscono alla pura e semplice animalità (con tutto il rispetto per gli animali). Non vedono altro e non sentono altro, ecco la scena dell’allenamento, ecco l’omicidio originato dal rifiuto che la vittima si volesse distaccare dal baraccone e morta così banalmente e stupidamente per una spinta, ma offesa anche in quel momento, perché lasciata in balia di animali che se ne sarebbero sicuramente cibati. Vera e propria nemesi.
    Un’ultima considerazione: il cibo è ciò che ci consente di sopravvivere e il rapporto con esso è fondamentale per la qualità della nostra vita, ma accanto all’aspetto materiale, come sempre, ne esiste un altro che non so definire altrimenti che spirituale. Da sempre, gli uomini hanno fatto festa, mangiando insieme. Questo semplice dato antropologico ha un significato profondissimo e per me molto bello, mangiare insieme, mettere insieme le risorse, tante o poche, che si hanno a disposizione è condividere la vita, celebrarla, esaltarla in tutti i suoi aspetti e momenti, perché stare insieme è la nostra condizione naturale, la solitudine ci fa star male (ne sanno qualcosa le persone che ne soffrono). E poiché, per dirla con il padre Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”, a buon intenditor poche parole (D. Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto XXVI, vv.119-20).
    Francamente, non so se gli autori nel rappresentarci tutto questo, abbiano voluto denunciare in qualche modo gli esiti negativi di una società che si caratterizza per una spettacolarizzazione sempre più estrema, come già avvenuto altre volte in Bones, ad esempio, in 2x07, e che così perde i valori del rispetto e del riserbo, ma anche se casualmente ci hanno offerto materiale su cui riflettere e per questo ben venga.

    P.S.: lo so, è un commento un po' troppo professorale. Vi chiedo scusa, forse andrà meglio le prossime volte.
     
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50 replies since 22/7/2011, 01:36   3460 views
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