Il ritorno

B&B, PG, SPOILER 6x01

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  1. donata69
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    AUTRE: Donata
    TITOLO: Il ritorno
    TIMELINE: 6x01
    PAIRING: B&B
    RAITING: PG13
    SPOILERS: nessuno
    PROMPT: 6x01 The mastdom in the room - B&B. Cosa sarebbe successo se Booth e Brennan fossero tornati dal loro viaggio dopo un anno esatto dalla partenza, e senza Hannah al seguito? (Romi 10)
    DISCLAIMERS: I personaggi citati in questa fanfiction non mi appartengono, ho solo preso liberamente spunto dalla serie "Bones" di proprietà della FOX.

    Eccomi qui con una piccola one shot; lo so è corta, ma mi è venuta così, spero che vi piaccia lo stesso. Buona lettura.


    IL RITORNO

    L’aereo era in orario, avrei avuto giusto il tempo di passare da casa per una doccia ed andare all’appuntamento. Lo aspettavo da un anno. Adesso eravamo tornati. L’avrei rivista, finalmente. Non ci eravamo mai parlati durante tutto questo periodo. Non l’avevo mai chiamata e nemmeno lei l’aveva fatto, io non avevo voluto, lei non lo so. Avrei potuto ma non l’avevo fatto. Ripensandoci mi sembrava un comportamento sciocco, ma ero ancora ferito. Le avevo aperto il mio cuore e lei mi aveva respinto. Eravamo andati avanti, per lo meno ci avevamo provato. Ma le cose erano cambiate ed era stato un bene partire entrambi. Mettere della distanza tra noi. Dovevo pensare senza averla costantemente davanti agli occhi. Era l’unico modo per non impazzire.

    Ero pronto, giubbotto, chiavi di casa, chiavi della macchina. Mi guardai le mani e mi accorsi che mi tremavano. Credevo di essere guarito, chissà…

    °-°-°

    Ero seduta sul letto e guardavo l’armadio. Non riuscivo a decidermi su cosa indossare. Ad un certo punto pensai di essere impazzita, cos’era tutto quel nervosismo? Accidenti, dovevo incontrare Booth, il mio partner, mica il presidente degli Stati Uniti! Alla fine optai per un paio di jeans e una camicia sportiva e andai in bagno per truccarmi un po’: il viaggio era stato lungo e faticoso, le occhiaie si vedevano. Mi guardai allo specchio e quello che vidi non mi piacque. Ero dimagrita e stanca, chissà cosa avrebbe pensato Booth rivedendomi…
    Con la mente ritornai a tutte le mie notti solitarie in Indonesia, quando fantasticavo su noi due. Noi due. Insieme. Se gli avessi detto di si allora, ora dove saremmo? Probabilmente non avemmo sprecato un anno…

    Ero pronta, impermeabile, chiavi di casa, chiavi della macchina. Mi guardai le mani e mi accorsi che mi tremavano, chissà perché…

    °-°-°

    Arrivarono all’appuntamento praticamente in contemporanea: si guardarono da lontano. Lentamente si avvicinarono e si fermarono ad un metro di distanza l’uno dall’altra. Senza parole, fissandosi negli occhi. Come se il tempo non fosse mai trascorso.

    Booth allungò la mano e prese quella di lei. Iniziarono a camminare lungo lo specchio d’acqua senza parlare. Nessuno dei due aveva il coraggio di interrompere quel fluire silenzioso di pensieri che li attraversava. Era ancora così tra loro. Era passato un anno ma potevano ancora parlarsi solo con gli sguardi. Tacitamente si fermarono alla loro panchina e si sedettero vicini. Sfiorandosi. Bones appoggiò la testa alla spalla di lui e Booth continuò a stringere la mano di lei tra le sue. Restarono così, silenziosi, finchè Bones sollevò la testa e lo guardò dritto negli occhi:

    “ Dimmi cosa pensi” gli chiese.

    Lui non rispose subito e si piegò in avanti, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. Quando parlò, senza guardarla, la sua voce un po’ tremava:

    “ Quando ero in Afghanistan il tempo sembrava non passare mai. Le notti, soprattutto, erano lunghissime. Nonostante la tensione del giorno, le bombe, gli attentati, la guerriglia, non riuscivo a dormire. Il più delle volte me ne stavo sveglio a guardare le stelle. In quel deserto di pietre non c’era inquinamento, le stelle erano brillanti, come diamanti, il cielo ne era pieno. Allora mi tornavano in mente un sacco di cose. Soprattutto mi tornavi in mente tu, i tuoi occhi, la tua pelle, il tuo profumo, così non dormivo più del tutto” lei taceva e lui continuò.

    “E’ passato un anno Bones, ma per me non è cambiato niente. Sei dentro di me, in ogni fibra del mio corpo, è inutile lottare contro tutto questo. L’ho capito appena ti ho vista scendere dall’auto. Se anche per te non è cambiato niente non importa, in qualche modo me ne farò una ragione, non sono un ragazzino” concluse e si riappoggiò alla panchina, stringendo nuovamente la mano di lei tra le sue.

    Lei restò in silenzio e lo fissò. Vide l’uomo che aveva sognato nelle sue notti solitarie. L’uomo che aveva desiderato sentire al suo fianco, la prima cosa che voleva vedere al mattino svegliandosi e, d’impulso gli prese il viso tra le mani e lo baciò.

    Lui dapprima non reagì, spiazzato. Ma ben presto lo fece il suo corpo e allora la strinse a sé, contraccambiandola. Quando si staccarono per respirare, la fissò:

    “Che significa Bones? Che stiamo facendo?”

    “E’ cambiato qualcosa per me. Anzi, è cambiato tutto. Finalmente ho capito, so quello che voglio, ci è voluto un po’ ma ora lo so: voglio te. Voglio noi. Insieme.”

    Si alzarono in piedi continuando fissarsi, come se niente altro al mondo esistesse e si abbracciarono, incuranti degli sguardi della gente che passava.

    Poi, appoggiandosi l’uno all’altra, si avviarono verso casa.
     
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27 replies since 29/12/2010, 19:25   706 views
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