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Chris.Tag.
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Magistrato sotto processo
The boy with the answer
IL TEAM LAVORA PER FAR CONDANNARE IL BECCHINO NEL NUOVO EPISODIO DI BONES
Ryan O’Neal Guest-Star
Il processo del Becchino colpisce da vicino i membri del team e tutti al Jeffersonian devono fare gli straordinari per trovare le prove forensi non ancora scoperte per ottenere una condanna nel nuovo episodio di Bones “Magistrato sotto processo”.
Cast: Emily Deschanel nella parte della Dottoressa Temperance Brennan; David Boreanaz nella parte dell’agente speciale dell’FBI Seeley Booth; TJ Thyne nella parte del dottor Jack Hodgins; Michaela Conlin nella parte di Angela Montenegro; Tamara Taylor nella parte della dottoressa Camille “Cam” Saroyan; John Francis Daley nella parte del dottor Lance Sweets.
Guest Cast: Ryan O’Neal nel ruolo di Max Keenan; Patricia Belcher nel ruolo di Caroline Julian; H. Richard Greene nel ruolo del Giudice Dufrey; Dave Allen Clark nel ruolo di un telecronista; Deirdre Lovejoy nel ruolo di Heather Taffet.
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Ciccia-B.
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Non ci sono parole per descrivere questo episodio, se ci penso ancora piango!!
Emily è da emmy per la scena dell'incubo, e anche per come si è comportata in tribunale!! Max non si smentisce mai e tutto il team è stato strepitoso, soprattutto Caroline!!
Un episodio che vale la serie secondo me!!!
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boothie.
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Che episodio triste... e che pena Booth alla fine, quando cerca di non far andare via Bones chiedendole di non prendere decisioni sul suo futuro... quando sale su quel taxi penso che lui si sia reso conto di averla persa 
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-Saretta-.
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Questo episodio è indubbiamente uno dei miei preferiti.
Dall'inizio alla fine c'è un grande senso di angoscia e di tensione che, purtoppo, non si scioglie nemmeno nella scena finale. E può essere considerato un po' come il 5x16 bis per le conseguenze che avrà per Booth e Bones.
Tra l'altro è stato doppiato molto bene!. -
~Mars..
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Infatti.. Ho notato anche io il doppiaggio..Era meglio del solito.. Sono molto contenta.. Era praticamente fedelissimo, a parte la battuta di Max "Tempe could die" che è stata ignorata e tradotta con "Non l'avrei mancata" 
Ma è davvero da maniaci, perchè il resto stava benissimo, quindi non dirò niente!!! Magari traducessero sempre così!
Parlando dell'episodio in sè, posso solo dire che è davvero bellissimo ed è quindi uno dei miei preferiti. E' interpretato in maniera superlativa da tutto il cast, ognuno riesce a darti emozioni diverse..Ma intense. L'ho rivisto proprio volentieri!. -
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Episodio rivisto con vero piacere, tra i miei preferiti: denso di emozioni e suspence, ottimamente recitato (un plauso alla bravura del cast è da fare 
) per non parlare poi dei momenti B&B, belli e tristi insieme.
ahahah ero un pò in apprensione quando è iniziato l'episodio
mi aspettavo che massacrassero i dialoghi "importanti", ma mi son dovuta ricredere e, come voi, son rimasta piacevolmente stupita dal fatto che la traduzione sia stata molto più fedele del solito 
fosse davvero sempre così!!! 
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TaTTofonista.
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Mi è piaciuto proprio, dalla sequenza onirica iniziale (ennesimo omaggio alla saga di "Nightmare"?) alle fasi cruciali del processo...la maledetta l'hanno proprio resa insopportabile, ho finito per detestarla anch'io! Che strani effetti che mi fa questo serial... 
Mi fa anche piacere sapere che l'adattamento sia stato migliore del solito, è assai gratificante per chi non segue la serie in originale.. -
CatWoman.
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Nella mia posizione un po’ anomala di “spoilerata sì, ma entro limiti” sapevo bene che ci sarebbe stato un punto di svolta nella tormentata relazione fra Brennan e Booth, dove del resto, da 5x16 in poi, la tensione era andata in crescendo fino ad essere quasi palpabile. Essendomi trattenuta dall’approfondire il tema, immaginavo che l’inevitabile esplosione sarebbe stata originata da una frizione personale, da un’insofferenza di Bones, da un suo travisare, vivendole come pressioni, le costanti attenzioni di Booth… Non ho abbastanza fantasia da raffigurarmi come gli autori avrebbero potuto sviluppare una situazione simile, però non ho dubbi: la soluzione scelta è stata magistrale.
La scena dell’incubo, l’ouverture vorrei dire, ci dà la cifra stilistica di tutto l’episodio, incentrato sullo scontro tra la psicopatica Taffet da un lato e l’intero staff del Jeffersonian dall’altro. Colpo su colpo, con la stessa inumana freddezza utilizzata per portare a termine i suoi delitti, la donna smonta le prove addotte dagli esperti, li mette in ridicolo senza peritarsi di usare allusioni, mezze frasi che, sia pure immediatamente censurate dal giudice, seminano il dubbio nelle menti dei giurati.
La posta è altissima; sia Brennan che Hodgins e poi Booth hanno lasciato cadere le accuse per i loro propri rapimenti e tentati omicidi, pur di perseguire la Taffet per lo scellerato infanticidio la cui evidenza è stata fornita da lei stessa. E’ una partita a scacchi ardita, dove la razionalità è solo un velo superficiale. Il desiderio di fare giustizia è la molla principale, eppure la scelta non è facile, sentiamo anche noi spettatori la sofferenza, il senso d’impotenza di Hodgins che è lo stesso di tutto il team. Giustamente è stato osservato che nel dibattimento non c’è spazio per gli squints, ma non ce n’è per nessun altro, a parte Max; il team fa quadrato, solidale, come una sola persona. Sweets lo spalleggia – ne è parte integrante ormai – ma non offre a Cam una risposta consolante, non può offrirgliela.
L’angoscia si attenua per un attimo quando, in una pausa del processo, Angela e Hodgins rivelano di essersi sposati e sottolineano che è stato solo per amore, quella stessa forza che li ha sorretti e uniti dall’inizio del dibattimento (la prima prova forte che affrontano insieme). Lo sguardo di Booth spezza il cuore, sembra chiedere perché a lui questa possibilità è stata negata, eppure è con lui che Bones si apre, confessando i suoi incubi, la sua vulnerabilità. Lui le è vicino come sempre, non la lascia sola, ha un motivo in più per combattere la guerra che, comunque finisca, è la guerra di tutti.
Ma non c’è tempo per ripiegarsi su se stessi e sui propri rimpianti, perché siamo già alla stretta finale. Come nella migliore tradizione del genere, la giuria riconosce la colpevolezza della Taffet, “Bones” però non può lasciarci con un finale falsamente rassicurante e la scena finale tra i due protagonisti è un colpo basso che mozza il fiato. Booth ha creduto, oppure ha voluto credere, che l’epilogo di questo caso sarebbe stato come tutti gli altri, che ancora una volta si sarebbe ristabilito l’equilibrio, che avrebbero ricominciato la vita di prima. Per Brennan non è così. Il suo mondo emotivo ormai è fuori controllo, il vaso di Pandora è scoperchiato, non basterà una semplice pausa a pacificarla. Ancora una volta parla d’amore secondo un codice, amore nascosto sotto le specie della loro partnership lavorativa… ed è proprio questa che fa capire di voler infrangere. Se ne va, trascinandosi dietro una stanchezza terribile, l’accorato bisogno di ritrovare la sicurezza perduta, cercandola in un mondo morto, asettico, quello in cui le era possibile essere unicamente una scienziata, un essere solo razionale.
Eppure si volta verso l’uomo che ha lasciato, solo, sul marciapiede. E’ il loro primo vero addio e ne sentiamo il freddo che attanaglia il cuore.
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boothie.
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Brava Luciana. Hai condensato il significato dell'episodio in poche righe.
E' davvero il finale più triste che si potesse immaginare: un vero e proprio addio.
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