|
|
Ho visto l'episodio soltanto ieri sera, sabato avevo un impegno di famiglia e nei giorni successivi la mia dolce metà si è appropriata del piccolo schermo per vedere, in successione, la partita e Beppe Fiorello. Mi è davvero difficile commentare perché sono arcisicura che qualcuno mi ha preceduto usando le mie stesse parole, vedendo ciò che ho visto io, ma tant’è… non sarà scopiazzatura, ma affinità elettiva!
Proprio in questa puntata dove, tramite il personaggio della giornalista giapponese, si prende amabilmente in giro l'importanza del caso da risolvere nei libri di Brennan (o nei telefilm di Bones, la similitudine è trasparente!!!), ho trovato il plot più debole che in altre occasioni, ma c'era tutto un mondo dietro su cui mettere l'accento.
In primis, il dramma interiore vissuto dal giovane Sweets, che si conclude con la sua dolcissima richiesta a Daisy di sposarlo, offrendole un anello "modesto, che rappresenta solo 60 anni d'amore". Ma tutta la puntata si gioca su questo: la consapevolezza di quanto la vita sia fragile e di quanto amare siano talvolta le sue beffe - il giovane morto in metropolitana, lo scrittore che rischia di perdere la vista e viene ucciso quando sta per recuperarla... due esseri che toccano con mano l'inferno in terra, lottano per liberarsene, ma vedono soffocato il loro anelito nel momento in cui stanno per vincere – e quanto gli individui siano persi in un eterno gioco delle parti che li porta ad anelare a ciò che non potranno mai raggiungere, a disprezzare ciò che hanno sotto gli occhi. Gli unici ad interrompere questa danza delle velleità sono Eddie, il compagno dell’agente assassina, e Sweets, che vivono entrambi un’esperienza sconvolgente, da cui il loro amore esce rafforzato e pronto a concretizzarsi giorno dopo giorno.
E Bones e Booth? Sono sempre più vicini, ormai non c’è che un passo fra l’una e l’altro. L’invito ormai è esplicito, sembra quasi che Booth voglia averne una conferma da Angela, l’amica e confidente di Brennan. La schermaglia, propiziata dall’ormai celeberrima pag. 187, dai dinieghi che la solerte, ironica intervistatrice trascrive probabilmente a modo suo, forse sta per sfociare in una conclusione ovvia, sofferta, cercata. Non ci può essere più dubbio. Io ti cerco nel cuore della notte per parlarti d’amore, del mio amore, parole appena velate; tu non obietti, non ti nascondi, replichi parlando d’amore. Chissà che non abbiano finalmente capito qual è la vita che vogliono vivere.
Invece sappiamo che prossimamente, molto prossimamente, ci aspetta un colpo di scena, che Bones rifiuterà l’amore di Booth e l’armonia del loro rapporto umano e professionale andrà in frantumi, nonostante tutti gli spunti di riflessione che le sono stati posti davanti agli occhi. Anche Daisy, di fronte ad un’opportunità di affermarsi come antropologa, cancellerà molto in fretta il suo timore di essere abbandonata e le forti emozioni della richiesta di matrimonio del suo Lance. Non si impara mai abbastanza, neanche dalle esperienze vissute sulla propria pelle… Ma, per il momento, illudiamoci che non sia così.
Edited by CatWoman - 7/10/2010, 14:27
|
|