BST 2010 - Fanfiction

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  1. -Julia-
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    Ecco qui la mia prima one-shot. Elaborata questa notte durante l’insonnia notturna ( ecco perché poi la notte mi sogno B&B ) . Spero vi piaccia. Grazie alla mia beta Flo, che ha betato in tempi record!


    Autore: Julia
    Titolo: Eroe silenzioso
    Raiting: Per tutti
    Pairing: Indovinate un po’? B&B
    Frase simbolica: Anche tu pensi che io sia un codardo?
    Note: Episodio 4x09 -Con man in the meth lab. Nella storia troverete una battuta di un episodio della 5 stagione ( quello di Natale se non mi sbaglio ). Nel caso qualcuno non lo abbia ancora visto ( ma non credo! ) siete avvisati.

    “ Anche tu pensi che io sia un codardo?”
    Quella frase continuava a rimbalzare nella mente di Temperance come fa una pallina su tavolo da Ping Pong.
    Come aveva potuto dubitare di Booth? Come aveva potuto permettere a Jared di insinuarle, così subdolamente, dubbi su di lui?
    Temperance, però, doveva ammettere che non era arrabbiata con Jared. No. Lei era arrabbiata con se stessa, perché lei era riuscita a dubitare del Booth che conosceva da quattro anni. Che in più di un’occasione le aveva dimostrato il suo coraggio.
    Si sentiva profondamente in colpa per questo. Capiva che, nonostante la vergogna, come la gelosia, fosse un sentimento del tutto irrazionale, in quel momento era l’unico in grado di definire cosa stesse provando.
    Tutti erano andati a casa. Anche lei decise di lasciare il Jeffersonian. Salì in macchina e iniziò a guidare senza riuscire a smettere di tormentarsi per come si era comportata.
    Parcheggiò la macchina a poca distanza da casa sua. Decise che avrebbe continuato a piedi. Aveva bisogno di fare una passeggiata per schiarirsi le idee.
    Ad un certo punto fu attratta dal bagliore luminoso proveniente dalla vetrina di un negozio.
    Vi era esposto un simpatico portachiavi con due spade incrociate in cui c’era scritto ROME, che in greco significa “Forza”.
    Pensò subito a Booth. Non riuscì a fare a meno di entrare nel negozio, comprare il portachiavi e farsi fare un bel pacchetto regalo.
    Ritornò allora verso la macchina, la mise in moto e si avviò verso casa di Booth.
    Salì le scale a piedi. Stranamente il suo cuore batteva più veloce del normale. Pensò che era colpa dello sforzo fatto nel salire le scale.
    Suonò il campanello.
    “ Chi è? “, chiese la calda voce di Booth dall’altra parte della porta.
    “ Sono io Booth” rispose Temperance convita che lui l’avrebbe riconosciuta subito.
    Ed infatti l’aveva riconosciuta. Aprì la porta.
    “ Ciao Bones…è successo qualcosa? Come mai sei qui? “, le chiese Seeley stupito di vederla lì. Brennan entrò senza neanche rispondergli e si mise a sedere sul divano.
    “ Sono qui per scusarmi Booth. Mi dispiace di aver dubitato di te a causa di Jared. Mi dispiace di aver pensato, anche solo per un attimo, che non sei TU il vero Booth. Perché invece lo sei. TU sei il vero Booth, mentre Jared è solo uno pseudo Booth. Perdonami. Ti ho preso questo per scusarmi”, disse Temperance porgendo al suo collega il pacchetto regalo che gli aveva comprato.
    Booth rimase visibilmente sorpreso dalle parole di Bones e soprattutto da quel suo ultimo gesto. Non sapeva che dire. Allora Temperance approfittò del momentaneo silenzio per continuare.
    “ Ho capito che non conta essere appariscenti ed imporsi sul grande palco della vita. Tu sei un eroe Booth. Sei un eroe silenzioso. E per questo io ti ammiro ancora di più. Quello è un portachiavi e la scritta che vedi è in greco, significa Forza. Per questo mi ha fatto pensare a te”.
    A quelle parole Seeley rimase davvero sconvolto ed intanto aveva aperto il pacchetto e si ritrovò tra le mani il portachiavi, dondolante, con soprascritto ROME.
    Si avvicinò a Temperance, la ringraziò e la abbracciò.
    Lei ricambiò l’abbraccio. Adesso sì che si sentiva meglio.
    “ Sai Bones. A volte penso che il tuo muscolo cardiaco sia più grande del normale”, le disse Booth cingendola con le braccia.
    Temperance comprese quello che voleva dirle Seeley con quella frase. Ne fu contenta. Decise di rimanere in silenzio per assaporare a pieno quell’abbraccio.
    Dopo essersi staccati si guardarono intensamente negli occhi. Poi contemporaneamente l’uno disse grazie all’altra.
    Risero e poi continuarono ad abbracciarsi.
     
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140 replies since 11/7/2010, 10:44   6221 views
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