Perfer et Obdura

NC17, spoiler season 5

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  1. Diletta93
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    bellissimo questop capitolo...ce lo vedo proprio Booth **
    complimenti è molto IC sei davvero bravissima.... attendo con ansia i prossimi aggiornamenti :)
     
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  2. Rob 89
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    Bravo Booth, capiamo che anche tu hai certe...esigenze, ma è importante ristabilire le priorità, e nel tuo caso la priorità è Bones!!!

    Bel capitolo!!! :clap:
     
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  3. PenelopePepe
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    CITAZIONE (abby93 @ 2/5/2010, 11:05)
    Eeeeh scaricala!!! :lol: Bellissimo capitolo anche questo of course!
    Faccio senza dirti che sei bravissima perché te l'ho scritto millemila volte :superlol:
    Non vedo l'ora di leggere il terzo capitolooo!

    :D

    CITAZIONE (Diletta93 @ 2/5/2010, 11:11)
    bellissimo questop capitolo...ce lo vedo proprio Booth **
    complimenti è molto IC sei davvero bravissima.... attendo con ansia i prossimi aggiornamenti :)

    Sempre mille grazie...

    CITAZIONE (Rob 89 @ 2/5/2010, 15:01)
    Bravo Booth, capiamo che anche tu hai certe...esigenze, ma è importante ristabilire le priorità, e nel tuo caso la priorità è Bones!!!

    Bel capitolo!!! :clap:

    La vita è tutta scandita da priorità, ma bisogna che le priorità collaborino... :rolleyes:
     
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  4. eli_tara
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    Ho appena finito di leggere entrambi i capitoli e devo dire che mi hanno appassionato subito!! Mi piace proprio questo inizio e non vedo l'ora arrivi stasera per continuare la lettura!!
    Una sola critica: puoi scrivere i capitoli un po più lunghi?? ;) Sono troppo brevi e me li divoro in un batter d'occhio!!
    :clap: :clap:
     
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  5. PenelopePepe
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    Buonasera lettori!
    Questo capitolo è il più tosto e controverso dopo il primo, armatevi di pazienza e cercate di seguire i ragionamenti dei nostri eroi.

    (@eli_tara ecco il capitolo lungo che aspettavi ma non abituartici!)

    Here we go, buona lettura

    III

    Si era spinto controvoglia fino in camera da letto, evitando accuratamente di fissare lo sguardo sul divano su cui la notte prima si era concesso di abbandonarsi al bisogno fisico e mentale di conforto e soddisfazione.

    Se però il divano era difficile da guardare lo spettacolo del letto era a dir poco impossibile. Le lenzuola aggrovigliate, i cuscini sparsi a terra, la trapunta arruffata casualmente contro il fondo del letto, contribuivano in maniera nauseante a ricordagli quello che aveva fatto.

    Raccolse tutto con entrambe le braccia e si diresse a passo sicuro verso la lavanderia; doveva sbarazzarsi dell’odore e del ricordo di quella donna, di quella debolezza. Novanta gradi e candeggina potevano fare al caso suo, peccato solo che non fossero indicati per la sua pelle. Dopo quaranta minuti sotto il getto bollente della doccia, la pelle urticata dai ripetuti colpi di spugna con cui cercava di redimersi dall’aver toccato un’altra, si era finalmente deciso ad uscire dal bagno, spinto più dall’esaurirsi della scorta d’acqua calda che da una reale volontà.

    In una sequenza di gesti quasi automatica si era asciugato, strofinandosi un altro po’ per sicurezza, aveva rifatto il letto e si era precipitato fuori di casa, finalmente acquietato dall’aver fatto tutto il possibile per cancellare la notte precedente.

    Appena uscito si era accorto che faceva meno freddo di quel che sentiva dentro. In netto ritardo per la messa chiese perdono a Nostro Signore e decise di fare un giro in macchina prima di incontrare Bones al Diner. Il cielo limpido di quella domenica mattina, illuminata da un sole tiepido, non riusciva a confortarlo né a migliorare il suo umore grigiastro. Era conscio di dover prendere una decisione, di dover fare una scelta, ma molto spesso le decisioni facili sono quelle sbagliate, e si finisce per andare a ritroso piuttosto che avanti…

    Dopo aver guidato per un po’ senza meta parcheggiò ad un paio di isolati dal luogo dell’appuntamento, sperando di non arrivare troppo in anticipo.

    Mezz’ora prima dell’orario stabilito Brennan era già seduta al loro tavolo, vagamente consapevole degli sguardi curiosi della cameriera che di solito li serviva a pranzo quando andavano a mangiare li durante la settimana. Non si accorse dell’arrivo di Booth se non quando si sedette dinanzi a lei, con la faccia più triste e appesa che gli avesse visto negli ultimi anni.

    Booth si sedette in modo rigido sulla sedia di fronte a lei, cercando di sorridere appena per non fare trapelare neanche un’ombra del suo cattivo umore. “hey Bones!” - allegro, stai allegro ti prego altrimenti non ci arrivi alla fine del pranzo – si ripeteva Booth già da qualche minuto, già da quando aveva cominciato a fissarla dall’altra parte della strada, attraverso il vetro del locale, seduta al loro tavolo, con i gomiti appoggiati ad angolo retto e il mento tra le mani.

    Brennan lo fissò rapita per qualche secondo, dopo aver mormorato un buongiorno a fior di labbra. Le era sembrato stanco, molto molto stanco e preoccupato in queste settimane ma mai come quel giorno. Forse c’era qualcosa che non andava a lavoro, dopotutto non lavoravano insieme a tutti i casi e quindi non poteva sapere se aveva qualche pensiero in più per la testa. O forse qualche grana con Parker o con Rebecca; si sarebbe informata. Ma non ora, voleva godere un po’ della sua compagnia, come non accadeva da tempo, come sognava di fare da qualche notte a questa parte. Non era una donna espansiva, non indugiava volentieri nella sfera dei sentimenti perché non li capiva e non li sapeva definire, perché sfuggivano al suo controllo rigido e preciso basato su dati certi e verifiche scrupolose. Ma doveva ammettere che forse per una volta avrebbe potuto dare retta all’istinto, quell’istinto che Booth aveva contribuito a risvegliare e sviluppare in tutti quegli anni.

    Avrebbe potuto dire a Booth come stavano le cose: che era soddisfatta della loro attuale situazione ma non perché non provasse nulla nei suoi confronti, anzi, semplicemente perché considerava i pro e i contro da un punto di vista razionale ed opportunistico per la loro intesa professionale. Certo lo avrebbe ferito ancora di più, dicendogli che provava dei sentimenti ma che preferiva ignorarli, in nome di una causa più elevata quale poteva essere la loro relazione lavorativa, ma era giusto che lui sapesse.

    Il coraggio avrebbe potuto guidare le sue parole.

    L’unico dubbio era se sarebbe riuscita a sostenere lo sguardo tristissimo di Booth che continuava a perseguitarla ancora dopo mesi. Uno sguardo avrebbe potuto cambiare tutto, sarebbe bastato un solo sguardo per farla scivolare e cadere nella rete in cui temeva di restare prigioniera. Se solo Booth l’avesse guardata con lo stesso strazio negli occhi di quella notte sarebbe capitolata, e gli avrebbe promesso cento anni d’amore insieme, una promessa irrazionale e non sostenuta da prove adeguate sulla sua capacità di rimanervi fedele.

    Sentiva che la ragione doveva mettere a tacere il coraggio; che il vecchio schema reiterato per anni nella sua storia affettiva doveva puntellare le sue azioni per salvaguardare il benessere di Booth.

    Doveva resistere, stringere i denti e resistere. Nonostante desiderasse con tutta se stessa pensare di poter avere una seconda occasione doveva essere giusta con lui, e dirgli che desiderava la sua felicità più di ogni altra cosa; non voleva che lui rischi assedi non essere felice a causa di un istinto che non le apparteneva e che non sapeva controllare.

    Parlarono del più e del meno per un po’, consumando i loro piatti usuali con la semplicità e la spontaneità di sempre, ma mancava qualcosa e Brennan lo sentiva distintamente; per una volta era in grado di percepire un cambiamento nella loro dinamica pur senza farvi troppo affidamento e senza considerarlo importante. Ma il fastidio persisteva, ed il sospetto che potesse avere a che fare con il suo rifiuto alla proposta di Booth di stare insieme cominciava a farsi strada nella sua testa con sorprendente insistenza. Forse era arrivato il momento che temeva di più: Booth l’avrebbe guardata negli occhi e le avrebbe detto che non se la sentiva più di lavorare con lei. Il mondo, il suo microcosmo accuratamente ancorato a quest’uomo, poteva disintegrarsi davanti ai suoi occhi e lei doveva fare qualcosa.

    Forse allora il coraggio poteva davvero essere la via, forse tutti quegli anni vicino al cuore generoso di Booth potevano avere un senso, potevano aver determinato un cambiamento nei suoi schemi iper razionali.

    Doveva prevenire, concedersi il beneficio del dubbio, azzardare, per evitare che l’entropia prendesse il sopravvento sul loro sistema. Doveva combattere il caos con le parole, e trovare la via per i sentimenti.
    Lo squillo del cellulare di Booth la distolse da quei pensieri insidiosi. Amava sentirlo parlare, anche se non era rivolto a lei. La sua voce aveva un che di carezzevole e rassicurante, tipico del maschio alpha progettato per difendere e consolare la propria compagna…. Quante cose potevano cambiare per caso durante un pranzo? Come poteva il minimo cambiamento nell’atteggiamento di quell’uomo destare in lei tutti questi dubbi e innescare tutte queste prese di coscienza?

    Brennan dedusse che doveva essere una chiamata personale; Booth parlava piano, appoggiato contro lo schienale della sedia, vigile, con gli occhi sul tavolo ed il mento leggermente incassato contro il petto. Forse era solo la sua immaginazione ma lei sapeva, spinta da un inconsapevole intuito, che all’altro capo del telefono c’era una donna.
    Non una volta l’aveva fissata negli occhi da quando era arrivato al Diner e il suo sguardo caldo e rassicurante non le era mai mancato tanto. Non era da Booth non guardarla negli occhi; tutto il loro rapporto si basava sul potere dello sguardo e sull’energia del non detto che scorreva costante tra i loro occhi incatenati.

    Temperance Brennan non era una donna insicura, ma l’istinto può fare brutti scherzi ed emergere prepotente nei momenti meno opportuni e più inattesi. Se Booth non la guardava e parlava con un’altra forse lei aveva smesso di essere al centro del suo mondo… Disappunto, sciocco ed insensato disappunto fu la sensazione che si insediò sul suo volto; immotivata quanto vera, ingiustificata ed ingiustificabile… cosa le importava se parlava con un’altra? Cosa le importava che dedicasse ad un’altra una conversazione telefonica di tre minuti mentre pranzava con lei? Apparentemente nulla, ma forse il suo istinto la sapeva più lunga… doveva combattere l’entropia, doveva opporsi alla disintegrazione di tutto ciò che avevano costruito e se questo le fosse costato la ragione l’avrebbe volentieri messa sul tavolo per lui, per loro.

    Terminata la conversazione Booth rimise il telefono nella tasca della giacca sportiva e tornò ad appoggiare i gomiti sul tavolo, guardando Bones negli occhi per la prima volta: doveva dirglielo. L’aveva capito dallo sguardo di lei che lo fissava durante la breve conversazione telefonica di poco prima. Era la dottoressa Bryar al telefono, che si informava sull’opportunità di programmare la cena di quella sera insieme, per “riprendere da dove siamo stati interrotti stamattina” come aveva affermato testualmente. Aveva tentennato inizialmente sulla possibilità di accettare, sia per lo sguardo di Bones su di lui che per l’assurdità di quella situazione. Ma forse doveva davvero darsi un’occasione per andare avanti. Catherine poteva essere il chiodo con cui schiacciare il ricordo di Bones, l’occasione per strapparsi di dosso la maschera che indossava dal giorno in cui le aveva confessato i suoi sentimenti ricevendo in cambio un rifiuto.

    “Booth, credo che dovremmo parlare, io…” ecco ce la stava facendo, stava intavolando l’argomento di sua spontanea volontà. Erano due adulti coscienti della loro reciproca posizione e non c’era niente di sbagliato nel cercare di chiarire, nel cercare di cogliere un barlume di speranza.

    “Bones io… io non ce la faccio più a tenere duro per entrambi, a resistere… fa troppo male, sono… devo dirti che… sono andato a letto con un’altra”

    L’istinto e il coraggio che fino a pochi secondi prima avevano reclamato un posto nella scala di priorità di Brennan presero fuoco e si spensero in un battito di ciglia.

    TBC
     
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  6. jessica.to
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    woahh... ogni capitolo è un emozione!!! povero stello Boothy!! ora Bones vedi di svegliarti e fai qualcosa!!!
    aspetto con ansia il prossimo capitolo...
     
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  7. Ciccia-B
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    Ma dico io proprio quel momento doveva trovare per telefonare a Botth quella cavolo di dottoresa coso!!!!!!! :skull: :skull: :skull: :skull: :skull: Se solo avesse ritardato di 10 minuti Bones avrebbe parlato e allora tutto sarebbe andato bene!!!
    E poi dico io Booth prima ti ustioni per lavare via un profumo, lavi la trapunta e tutto il resto in acqua calda e candeggina (non oso immagginare come sia venuta la trapunta :superlol: ) e poi vuoi riprovarci?? Non va bene figliolo così finirai col farti male davvero per non parlare dei danni che causeresti alla tua biancheria!!! :woot: :woot:
    Ma come già so mi sa che dovremmo soffrire ancora prima di poter gioire!!!
    Complimenti però bel capitolo!! A domani per il seguito!!! :woot:
     
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  8. MartyRXD
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    oddio oddio oddio!

    :D

    Bellissima FF!!

    La botta alla fine del primo capitolo mi ha provocato dei gravissimi danni all'apparato respiratorio... Ho fatto lo stesso verso che ho fatto quando ho visto il primo bacio B&B nel 100 episodio, quindi ho la gola distrutta! :D

    Questa frase
    CITAZIONE
    Quando desideri con tutto il cuore che qualcuno ti ami, dentro ti si radica una follia che toglie ogni senso alle tue azioni che non riguardino quella persona

    mi piace tantissimo! :wub:

    CITAZIONE
    L’istinto e il coraggio che fino a pochi secondi prima avevano reclamato un posto nella scala di priorità di Brennan presero fuoco e si spensero in un battito di ciglia

    uh maria... poveri istinto e coraggio!

    ps: dottoressa coso? image ti ci infilo dentro!!
     
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  9. Ciccia-B
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    Marty posso aiutarti a cucinare per benino la dottoressa coso???
    Giuro che poi i suoi resti li seppellisco io!!! :skull: :skull:
     
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  10. Diletta93
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    che mazzata la nostra Bren... :cry: cucciola!!!!!
    Booth non arrenderti, combatti ancora per la tua Bones... insisti!!!!

    complimenti questo capitolo è davvero bellissimo...non vedo l'ora di leggere i prossimi... :wub:
     
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  11. MartyRXD
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    CITAZIONE (Ciccia-B @ 2/5/2010, 21:37)
    Marty posso aiutarti a cucinare per benino la dottoressa coso???
    Giuro che poi i suoi resti li seppellisco io!!! :skull: :skull:

    ma certo che puoi!
    ho trovato una interessante ricetta per il pesce su un vecchio libro di mia nonna...

    ma i resti non li dobbiamo per forza seppellire sai? possiamo semplicemente darli ai cani!
    o ficcarli nel limbo, li almeno per 15 anni starebbero nascosti...
     
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  12. Ciccia-B
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    CITAZIONE
    ho trovato una interessante ricetta per il pesce su un vecchio libro di mia nonna...

    ma i resti non li dobbiamo per forza seppellire sai? possiamo semplicemente darli ai cani!
    o ficcarli nel limbo, li almeno per 15 anni starebbero nascosti...

    Si si mettiamoli nel limbo così sai che soddisfazione per Bones esaminarli tra anni e dire tho guarda chi si rivede quella insignificate dottoressa coso che voleva portarmi via Booth!!!! :skull: :skull: :skull:
     
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  13. MartyRXD
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    CITAZIONE (Ciccia-B @ 2/5/2010, 22:01)
    CITAZIONE
    ho trovato una interessante ricetta per il pesce su un vecchio libro di mia nonna...

    ma i resti non li dobbiamo per forza seppellire sai? possiamo semplicemente darli ai cani!
    o ficcarli nel limbo, li almeno per 15 anni starebbero nascosti...

    Si si mettiamoli nel limbo così sai che soddisfazione per Bones esaminarli tra anni e dire tho guarda chi si rivede quella insignificate dottoressa coso che voleva portarmi via Booth!!!! :skull: :skull: :skull:

    :shifty:
    non so perchè l'ho messa, ma mi immagino la faccia di Bones che scopre chi è e fa questa faccia! ahahah....
    o in alternativa :fiu: .. chi sarà mai stato a farla fuori?
     
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  14. laraffa
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    Come sai io adoro il tuo Booth ma questa volta anche Bones mi ha molto colpita!!
    Nonostante tutto anche lei è un'anima in pena,combattuta tra il desiderio di stare con l'uomo che ama e la paura di ferirlo....me la vedo lanciata in queste elugubrazioni mentali..molto IC!(infatti il tormento di Bones mi sembra che sia molto evidente e crescente negli ultimi ep)!!e poi appena realizza che forse è il caso di muoversi e darsi una svegliata(bellissima tutta la parte della telefonata...Bones che capisce e ha paura di nn essere piu il suo centro del mondo e Booth che nn riesce a sostenere lo sguardo di Bones ma si impone almeno di provare ad andare avanti!!!) le arriva una bella batosta!!!...quasi quasi stasera Bones mi fa piu tenerezza di Booth...il che è molto raro!!
    :clap: :clap: bravissimissima come sempre!!!
    YEAH x l'entropia!!! :)
     
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  15. Anna86
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    My poor heart.
     
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254 replies since 30/4/2010, 22:29   27523 views
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