A un passo da te

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  1. _ste_17
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    No, dico, c'è sicuramente qualcosa che non va: chi si è portata via il mio Booth lo rimetta subito a posto!!
    Ho passato anch'io una notte devastatante con la febbre alta ed ero sicura che Booth ci fosse: stamattina quando mi sono svegliata era sparito: restituitemelo subito!!

    A parte gli scherzi, carina l'idea della varicella: aspetto di leggere cosa succederà dopo.

     
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  2. vale2875
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    Ecco a voi un altro capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensata.
    CAPITOLO QUARTO

    “Non è possibile, Booth”, esclamò sorpresa.
    “Bones, credimi, mi ricordo benissimo… Parker l’ha presa quando aveva due anni. Devi solo rimanere in casa per una settimana, contagiare il minor numero di persone possibile ed evitare assolutamente di grattarti”, le disse Booth seguendola in bagno.
    Non era possibile.
    Non era così che doveva andare, pensò Brennan toccandosi il viso e guardandosi allo specchio.
    Era un mostro… E pensare che solo poche ore prima stava cercando di trovare un modo per convincere Booth a fare sesso con lei… Adesso probabilmente sarebbe scappato e non lo avrebbe rivisto per una settimana.
    Il secondo pensiero fu per il lavoro: le ci sarebbe voluto un mese per rimettersi in pari.
    “Bones, smetti di fissarti in quel modo, non puoi farci niente. Devi lasciare andare le cose come vogliono andare”, le disse Booth prendendola per le spalle e voltandola verso di lui.
    “Tu l’hai già presa?”, gli domandò lei allontanandosi un po’ da lui.
    “No, Bones. Quando sono andato a trovare Parker non era più contagioso, era solo pieno zeppo di crosticine su tutto il corpo”, le rispose lui sorridendole e avvicinandosi ancora.
    Bones alzo lo sguardo e constatò: “Potrei averti già contagiato…”.
    Booth non le lasciò terminare la frase e si chinò a baciarla.
    Fu un bacio dolce. Booth chiuse gli occhi e si appoggiò a lei, assaporando le sue dolci labbra. Bones non si ritrasse né tentò di allontanarlo. Rimase immobile, come se non riuscisse a decidersi se rispondere o meno.
    Se c’era una cosa che Booth aveva imparato di Bones, era che con lei bisognava essere pazienti. Per questo motivo non le mise fretta, si limitò a muovere le labbra sulle sue fino a quando non le sentì ammorbidirsi e dischiudersi per accoglierlo.
    Quando lei rispose al suo bacio, Booth fu percorso da un’ondata di desiderio.
    Voleva fare l’amore con lei, voleva prenderla lì, subito, trascinarla nella sua stanza e trascorrere tutta la settimana con lei.
    Booth, calmati, si disse mentre cambiava l’angolazione delle labbra per rendere il bacio ancora più profondo.
    Bones affondò le mani nei suoi capelli e prese a baciarlo con entusiasmo. Lo desiderava con tutte le sue forze. Fece scivolare la mano sull’addome di Booth, risalendo poi fino a raggiungere il suo viso.
    Lentamente riuscì a staccarsi da lui.
    “Bones,io….”.
    “Toccami”, disse lei con un filo di voce.
    Booth non se lo fece ripetere due volte. Allungando la mano, trovò il suo seno.
    Al suo tocco, Bones si lasciò sfuggire un sospiro.
    Booth seguì le curve morbide sopra la sua maglietta, stuzzicandole dolcemente i capezzoli con le dita. Si appoggiò a lei e quando riuscì a levarle la maglietta e sganciarle il reggiseno poté finalmente sentire i suoi seni sotto il palmo delle sue mani.
    Le mani di Bones, intanto, erano impegnate a sfilargli la camicia dai pantaloni. Dopo avergli accarezzato il torace e l’addome, attaccarono la cintura e la cerniera dei pantaloni.
    “Bones, dobbiamo parlare, prima.” Le disse staccandosi da lei.
    “Booth. Per cinque anni non abbiamo fatto altro, che parlare. Al museo stavi per baciarmi. Credevo..si insomma, pensavo che anche tu volessi passare alla fase successiva. Non mi vuoi.” Gli disse mordendosi il labbro inferiore.
    Le mani di Booth le presero il viso “ Io ti voglio Bones. Tanto. Però mi conosci, sai che io voglio tutto.”
    “La tua bocca” e lentamente scese a baciarle le labbra.
    “Il tuo cervello” disse baciandole la fronte.
    Poi continuando a baciarle la pelle, scese lungo il collo e quando arrivò al seno sinistro, si fermò. Alzò lo sguardo e sorridendo le disse “Ma soprattutto Bones, voglio il tuo cuore”
    Le labbra circondarono il suo seno mentre con i denti mordeva e stuzzicava il capezzolo, ormai turgido.
    Ecco. Ora le aveva detto tutto e non aveva intenzione di rimangiarsi niente. Beh, a dire il vero anche quando le aveva detto TI AMO non aveva in mente di rimangiarselo. Ma quando aveva visto l’espressione di lei le parole “come colleghi..”erano uscite dalla sua bocca più veloci della luce.
    Forse era per questo che adesso aveva paura di alzare la testa e di guardarla negli occhi.
    Sentì le mani di lei accarezzargli dolcemente i capelli.
    Non voleva perderla, adesso che l’aveva assaggiata, sapeva che non avrebbe potuto più farne a meno.
    “Booth. Ascoltami” gli disse tirandolo dolcemente verso di lei “ anche io voglio il tuo corpo:”
    A quelle parole il cuore di Booth perse un colpo e il pensiero di perderla riaffiorò nella sua testa.
    “Booth, ti chiedo solo di fare un passo alla volta. Vediamo come va?” Si avvicinò a lui e lo baciò, facendo aderire i suoi fianchi a quelli di lui. E le sue abili mani dopo avergli accarezzato il torace e l’addome, attaccarono la cintura e la cerniera dei pantaloni.Anche le mani di Booth iniziarono a muoversi su di lei e dopo aver accarezzato i seni, raggiunsero le mutandine di seta.
    Bones respirò profondamente mentre lui la accarezzava, godendo del suo calore.
    Troppo eccitato per dimostrarsi delicato, Booth fece scivolare la sua mano all’interno degli slip… aveva bisogno di sentirla, morbida, umida, pronta per lui.
    “Bones, ti fidi di me?”, le disse.
    “Si”, rispose lei in un soffio.
    Abbracciati, si lasciarono cadere sul pavimento, ricoperto da un tappeto morbido e caldo, e si liberarono degli ultimi indumenti.
    Bones lo baciò di nuovo e si posizionò a cavalcioni sopra di lui. Aveva bisogno di avere la situazione sotto controllo e lui provò a concederglielo.
    “Sei bellissima”, le disse Booth, mangiandola con gli occhi.
    “Non muoverti”, lo invitò lei, raggiungendo il comodino dove sapeva di trovare dei preservativi. Booth la seguì con lo sguardo, facendo un rapido ripasso di tutte le parti del suo corpo che fino a quel momento aveva solo potuto immaginare, sotto i vestiti: le natiche rotonde, la linea della schiena, la struttura delicata delle spalle, il seno, l’addome, i fianchi. Tutto di lei era bello.
    Bones tornò con un paio di bustine e fece indossare il contenuto di una a Booth, prendendosi il tempo necessario anche per accarezzarlo.
    Booth rimase dov’era, sdraiato sulla schiena con il morbido tappeto che gli solleticava la pelle.
    Bones si riposizionò a cavalcioni sopra di lui e lui la osservò mentre lo guidava verso il dolce accesso al suo corpo. Quando poi si chinò lentamente sopra di lui, guidandolo dentro di lei, Booth si accorse di stare trattenendo il respiro. Afferrandola per la vita, la fece girare e sdraiandosi sopra affondò completamente in lei, assaporando quel primo momento di unione completa.
    Sentiva il suo calore morbido e bagnato, un’unione perfetta che trascendeva il livello fisico, proprio come aveva cercato di spiegarle tempo prima.
    I loro sguardi si catturarono e in quel momento Bones vide un lampo di vulnerabilità nei suoi occhi. Qualcosa si mosse dentro di lei mentre si rendeva conto di non essersi mai sentita in comunione così completa con qualcuno. Chiuse gli occhi e un fremito la percorse.
    “Sei stupenda” le disse, continuando ad accarezzarla intimamente, fino a quando non la vide gettare indietro la testa con un gemito, seguendola poi in quell’isola di puro piacere, il piacere più intenso che avesse sperimentato in tutta la sua vita.

    Bones rimase distesa sopra di lui, percependo il battito del suo cuore sotto il seno. Era in uno stato di beatitudine fisica e psicologica. Booth le accarezzava la schiena, comunicandole una sensazione di rilassamento che si propagò in tutto il suo corpo. Riaprì gli occhi, lo fissò e l’unica cosa che riuscì a dire fu: “Beh, se non ti ho contagiato prima, credo di averlo fatto sicuramente adesso”.

     
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    Io la varicella l'ho presa un paio d'anni fa e posso assicurare che non ero decisamente al massimo del mio fulgore estetico ( :woot: )... Booth è inequivocabilmente innamorato perso se ha certi pensieri su Bones anche se è in queste condizioni... poi non vorrei fare battute sul prurito... no, meglio di no...
    Parliamo invece di questo bel capitolo in cui regna sicuramente sovrana la scena d'amore, che trovo scritta bene, molto dolce e appassionata
    Mi sembra che tu abbia aggiunto dei pezzi rispetto alla versione che avevo letto qualche giorno fa, sbaglio?
    Spero di leggere presto il modo in cui lei riuscirà ad accettare l'amore che Booth ha per lei e che lei ha per Booth.

     
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  4. ~ dany.grey
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    Ok credo di essere morta durante la lettura di questa meraviglia.. E' davvero stupenda!!! Bravissima, è un piacere leggerti.. Non vedo l'ora del prossimo capitolo!!
     
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  5. vale2875
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    CITAZIONE (Kew08 @ 29/11/2009, 12:50)
    Mi sembra che tu abbia aggiunto dei pezzi rispetto alla versione che avevo letto qualche giorno fa, sbaglio?
    Spero di leggere presto il modo in cui lei riuscirà ad accettare l'amore che Booth ha per lei e che lei ha per Booth.

    Si, ho modificato alcune cose...che mi serviranno per i prossimi capitoli.
    Grazie per il commento e ci sentiamo presto.

    CITAZIONE (~ dany.grey @ 29/11/2009, 13:43)
    Ok credo di essere morta durante la lettura di questa meraviglia.. E' davvero stupenda!!! Bravissima, è un piacere leggerti.. Non vedo l'ora del prossimo capitolo!!

    :blush: Grazie mille
     
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  6. misato85
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    mi è piaciuto un sacco questo nuovo capitolo... bravissima, mi è piaciuta la scena d'amore speriamo solo che bones abbia capito finalmente che booth hai bisogno di sentirsi amato non solo con il corpo ma anche con il cuore... e credo che nel profondo questo lo voglia anche lei... bravissima continua presto ok? brava
     
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  7. vale2875
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    Ciao a tutte, prima delle vacanze volevo postare il quinto capitolo....
    Ho fatto le corse e eccolo qui...mi raccomando però commentate....
    UN GRANDE GRAZIE A KEW SENZA DI LEI NON CI SAREI RIUSCITA, NON MI HA FATTO SOLO DA BETA E' UN CAPITOLO SCRITTO A QUATTRO MANI. GRAZIE ANCORA :wub:
    QUINTO CAPITOLO

    Sorrisero entrambi.
    Booth era felice: finalmente avevano fatto il grande passo. Il suo più grande desiderio era che progredissero insieme in quella direzione. Fino ad allora le aveva lasciato condurre il gioco… ma l’amava e non poteva più fare finta di niente.
    Adesso che l’aveva presa, doveva fare di tutto per non lasciarsela scappare, pensò abbracciandola.
    “Booth, se mi stringi così non riesco a respirare”, si lamentò lei, sorridendo.
    “Scusa” le disse lui, rispondendo al suo sorriso. “Facciamo colazione?”, le chiese alzandosi e porgendole la mano.
    “Comincia ad andare, io ti raggiungo tra un attimo”, rispose Bones. Quando Booth uscì dalla camera da letto, Si alzò, entrò in bagno e si osservò allo specchio, ripensando alla notte appena passata. Booth le aveva lasciato il controllo… forse si era reso conto anche lui che quello che mancava al loro rapporto era proprio del buon sesso.
    Si sentiva strana, solitamente dopo un rapporto era appagata, mentre adesso la voglia di Booth era aumentata, voleva toccarlo ancora, sentire di nuovo il sapore delle sue labbra e quella sensazione di pace quando lui l’abbracciava e la teneva stretta.
    “Bones, tutto bene?”, si sentì chiedere.
    “Si arrivo”, rispose, preparandosi ad uscire dal bagno.
    Poco dopo si misero entrambi a tavola e iniziarono a mangiare.
    “Pensavo di fare un salto nel mio appartamento”, esordì Booth. “Poi passo al supermercato a fare un po’ di spesa, visto che il tuo frigo è praticamente vuoto e per dieci giorni dovrai rimanere chiusa in casa. Ti serve altro?”
    Bones rifletté un momento. “Ho lasciato dei fascicoli sulla mia scrivania, potresti passare a prendermeli? E… se vuoi, potresti portare qualche cambio da lasciare qui… Sai, per essere più comodo…” Bones sorrise, chiaramente a disagio.
    Booth le rivolse un sorriso luminoso e malizioso.“Bones, mi stai forse invitando a passare i prossimi giorni insieme a te?”
    Non le diede il tempo di ribattere, chinandosi subito a baciarla.
    Bones sentì lunghi brividi percorrerle tutto il corpo. Le labbra di Booth si muovevano contro le sue, le loro lingue si fusero insieme.
    Bones portò le braccia in avanti e fece scorrere le mani sulla schiena di lui, approfondì ancora di più il bacio e quando Booth le morse leggermente il labbro inferiore non riuscì a trattenere un gemito.
    Booth si spostò dalla sua bocca al collo, lasciandole una scia di baci e poi spostandosi sorridendo vicino al suo orecchio, sussurrando: “Sono felice che tu me l’abbia chiesto”.


    Booth fece la spesa, prese i vestiti di ricambio a casa sua e passò al Jeffersonian per prendere i documenti che Bones gli aveva chiesto. Adesso non rimaneva che tornare da lei.
    Si sentiva come un bambino il giorno di Natale. Era troppo bello per essere vero e non riusciva a togliersi quel sorriso dalla faccia.
    Arrivato a casa di Bones, bussò leggermente e aspettò.
    Non sentiva rumori provenire dall’interno, prese la sua chiave ed entrò.
    Lei stava dormendo sulla poltrona ed era bellissima, nonostante le bolle che andavano aumentando.
    Booth appoggiò i pacchi sul pavimento e si chinò verso Bones per baciarla, svegliandola.
    “Ciao… devo essermi addormentata…”, osservò con ovvietà.
    “Sembra che la febbre sia andata via”, notò lui, accarezzandole la fronte.
    “In effetti sto meglio… ma comincio ad avere un fastidioso e persistente prurito…”, disse lei massaggiandosi la pancia.
    “Bones, no! Non devi assolutamente grattarti! Ti ho portato del talco mentolato, con Parker faceva miracoli”.
    Lei sorrise. “Non ne ho bisogno Booth, sono una persona adulta, riesco a trattenermi” gli sorrise
    “Bones, non protestare e sdraiati”. Con sguardo soddisfatto la vide obbedire alle sue disposizioni, si versò del talco nelle mani e le si avvicinò per passarglielo delicatamente sulla pelle.
    Le sue dita si spostarono lungo il collo fino all’attaccatura dei capelli, poi le sollevò la maglietta per passare il talco ai lati della colonna vertebrale.
    Bones si sentì sciogliere sotto quel tocco. Lo sentì muoversi dietro di lei e appoggiarsi al bordo della poltrona, mentre le sue mani continuavano a massaggiarla, scendendo dalle spalle ai gomiti.
    La circondò da dietro con le braccia, facendole avvertire la propria eccitazione.
    “Se vuoi smetto”, la stuzzicò. “Basta dirlo”.
    Ora le stava massaggiando le mani, premendo i pollici sui palmi.
    Bones aprì la bocca per dirgli che poteva bastare ma dalle sue labbra non uscì alcun suono.
    Lui fece scivolare su le mani, verso i gomiti di Bones, poi le spostò sulla pelle esposta all’altezza della vita, sfiorando l’addome e salendo lentamente fino al seno.
    “Mi devo fermare?”, le chiese lui.
    Bones si lasciò sfuggire un gemito. “No”, rispose, inarcandosi verso le mani di lui, in modo che i seni gli riempissero i palmi.
    Con i pollici Booth le accarezzò attraverso la seta del reggiseno i capezzoli già turgidi.
    Bones era talmente eccitata da temere di perdere il controllo da un momento all’altro. Voleva solo che lui continuasse a toccarla in quel modo.
    Come se fosse stato in grado di leggerle nel pensiero, Booth fece scivolare una mano verso il basso con una lentezza esasperante.
    Lei premette le natiche contro la sua eccitazione e questa volta fu lui a lasciarsi sfuggire un gemito, appoggiandosi contro di lei con forza e insinuando la mano all’interno delle mutandine di lei, che gemette per il piacere.
    Portandole una mano al collo, Booth la invitò a voltarsi verso di lui, così da poterla baciare.
    Un bacio al quale Bones rispose con passione, mentre lui continuava ad accarezzarla intimamente, cercando il suo punto più sensibile e offrendole la sensazione più eccitante che avesse mai provato.
    “Se non ti fermi subito, esploderò”, mormorò Bones con un filo di voce.
    “Bene…”, commentò lui mordicchiandole la pelle sensibile tra la spalla e il collo e aumentando la pressione delle sue carezze.
    Quando tornò a baciarla, Bones si lasciò andare alle lunghe ondate di piacere che percorrevano il suo corpo.
    Booth aspettò che il tremore cessasse, poi le cinse la vita con entrambe le braccia e appoggiandole il viso contro il collo, le sussurrò: “Vederti e poterti rendere felice è la cosa più importante per me”.
    Gli occhi le si riempirono di lacrime. Nessuno le aveva mai detto quelle parole.


    fatemi sapere!!!!!!!!!!!
     
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    Mi piace molto questo capitolo, perché c'è sempre questa foret attrazione e questa sensualità che caratterizza la tua storia, ma ci sono anche bellissimi passi avanti dal punto di vista dei sentimenti e della loro accettazione, davvero dolce come lei, a piccoli passi e perlopiù inconsapevolmente, si avvicini sempre di più a lui e all'idea di loro come coppia.
     
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  9. Chemistry
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    Vale, quanto mi piace questa varicella... o meglio questa convalescenza :shifty:
    Mi piace molto come descrivi le scene d'amore tra loro, le trovo sensualissime. E lei praticamente si sta sciogliendo come neve al sole e si sta aprendo a questo sentimento!
    Posta presto :)
     
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  10. misato85
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    molto molto bella davvero mozzafiato
    mi ci voleva proprio... bravissima, con questa giornata niente di meglio di un ff ben scritta... brava...
     
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    Squintern

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    Uhm...very hot, baby.
    Continua e non ti fermare ;)
     
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  12. ,giuls
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    Te la dovevo commentare, cioè è possibile che mi sia commossa? ò.ò
    Scrivi benissimo, e sarò davvero onorata di poter rendere grafica questa opera meravigliosa *____________*
     
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  13. vale2875
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    grazie mille giuls.....non vedo l'ora di vedereti all'opera...
    grazie
     
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  14. ,giuls
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    Inizio ad abbozzare qualcosa, poi ti mando tutto tramite MP ^^
     
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  15. vale2875
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    CITAZIONE (,giuls @ 8/1/2010, 17:08)
    Inizio ad abbozzare qualcosa, poi ti mando tutto tramite MP ^^

    Ciao Giuls, dopo un lunghissimo periodo di letargo mi sono decisa :
    oggi posto l'ultimo capitolo..( dovevano essere altri due..ma proprio non ci riesco) Non so come funziona l'inserimento delle tue immagini.
    Io la posto, poi tu aggiungi i disegni.

    Ciao Vale

    Eccoci ragazze con l'ultimo capitolo .... è stata una bellissima esperienza per me, nonostante l'ultimo capitolo che è stato un parto moltoooo difficile (e io di parti me ne intendo :D

    Un ringraziamento particolare va alla mia amica ( scusa ma beta adesso mi sembra riduttivo) Kew, per l'aiuto, il sostegno che mi ha dato. Anzi se sapessi come fare modificherei l'autore perchè non è Vale 2875 ma Vale & Kew....ma come ben sapete NON SO COME SI FA :wacko:
    Buona lettura e attendo commenti


    CAPITOLO SESTO

    Erano stesi insieme sul divano e la mano di Booth le accarezzava dolcemente la schiena.
    “Booth, non so cosa mi stia succedendo, non ho mai provato questo genere di… io…”
    “Bones, parlami… dimmi cosa senti” , le chiese lui abbracciandola più strettamente.
    “Io… Beh, ero consapevole dell’attrazione fisica che c’era tra di noi, l’ho sempre avvertita e la trovavo naturale. Sono contenta di aver superato quella linea, ne avevo bisogno e non potevamo certo continuare così…”. Si fermò, guardandolo per un attimo in silenzio, poi gli domandò: “Non dici niente?”
    “Vai avanti Bones, fino a qui sono d’accordo con te”, le concesse lui con un sorriso.
    “Solitamente dopo un rapporto mi sento appagata, soddisfatta…”, considerò lei con tono pensieroso.
    “Con me non lo sei?”, le chiese lui, stupito e preoccupato.
    “Si Booth”, precisò lei. “Lo sono, ampiamente direi, però…”, si mordicchiò le labbra, imbarazzata da quello che stava per dire. “E’come se tu fossi una droga, la mia droga preferita e più ne ho e più ne vorrei… In qualsiasi altra occasione me ne sarei già andata e invece adesso non solo non voglio andarmene ma ho voglia di abbracciarti, di stare con te… Ho paura di avere bisogno di te”, gli rivelò esitante, senza però riuscire a resistere all’impulso di avvicinarsi alle sue labbra e di baciarlo.
    “Bones”, le disse poi lui, “forse adesso puoi immaginare quanto difficile sia stato per me starti vicino e non poterti toccare, aspettarti… e adesso finalmente posso averti. Io ti amo Bones”, le disse tutto d’un fiato”.
    “Lo so Booth, lo sentivo…” gli sussurrò lei all’orecchio.
    “Davvero?”, le chiese Booth guardandola negli occhi.
    “Si”.
    “E la cosa ti spaventa?”
    “No, non mi spaventa Booth. Sono anni che cerchi di spiegarmi che cosa sia l’amore, cosa voglia dire amare una persona, il fatto che esistano persone con le quali non puoi fare solo sesso… e mi hai anche promesso che un giorno tutto questo sarebbe successo anche a me…”, si fermò, momentaneamente incapace di andare avanti. Lo abbracciò.
    “E a che conclusioni sei arrivata Bones?”, le chiese, ansioso di sentire le parole che sarebbero venute.
    Bones prese un respiro e ricominciò a parlare. “Io sono un’antropologa e so che le cose cambiano, che tutto si evolve e che noi non possiamo fare niente per impedire che questo accada. Io in questo momento ti voglio con me, sono due giorni che sei qui e… non voglio che tu vada via. Voglio stare con te e fare l’amore con te”.
    I loro volti erano vicinissimi, gli occhi fissi in quelli dell’altro, i respiri chei si fondevano in uno solo.
    Booth si appoggiò sui gomiti, lasciando che il suo corpo coprisse quello di lei. La sua eccitazione premette contro la pancia di Bones, che accolse quel contatto con emozione.
    “Ti amo Booth”, ammise finalmente, e lo baciò con tutta la passione di cui era capace.
    Booth perse un battito. “Non credevo che saresti arrivata a dirmelo così presto…”.
    “Lo sai che la mia curva di apprendimento è… “, cominciò lei, senza arrivare a finire la frase, rimanendo senza fiato mentre Booth la prendeva in modo lento e dolce.
    THE END

     
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50 replies since 10/11/2009, 10:52   5838 views
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