A un passo da te

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    Squintern

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    Devo dire k c'è qualcosa k mi lascia perplessa ma nn domandarmi cosa xke ankora nn l'ho capito nemmeno io e solo una sensazione...cmq devo dire k mi intriga e sono curiosa di saxe cm hanno detto le altre come farai a convincere bones...però porello booth credo k se un tir gli passasse sopra nn se ne accorgerebbe neppure...
    continua presto...so k ami la suspance
     
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  2. ~ dany.grey
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    Molto bella, ma povero Booth, non ci voleva!
    Ma sono sicura che riuscirai a tirar fuori il lato "romantico" della nostra Bones! :)
    Continua presto!
     
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  3. Cris.Tag
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    Sono molto curiosa di sapere come faranno a resistere ancora, soprattutto ora che si sono assaggiati.
    Brava vale!
     
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  4. vale2875
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    Ciao ragazze
    grazie a tutte voi.
    Preparatevi perchè sarà una lungaaaa lungaaaaa storia...e i colpi di scena non mancheranno.

    ciao
     
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  5. vale2875
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    TERZO CAPITOLO


    Rimasto solo, Booth si chiese cosa avrebbe fatto lunedì.
    L’unica cosa certa era che non avrebbe mollato. Sapeva che lei lo voleva, doveva solo farle capire cosa si stesse perdendo.

    Temperance entrò in casa e si diresse subito in bagno. Aveva bisogno di una doccia fredda.
    Booth era così ostinato… L’attrazione tra di loro era così ovvia, evidente… perché non gli bastava?
    Ripensò al bacio che si erano scambiati in macchina… un bacio che l’aveva fatta eccitare come nessuno aveva mai fatto prima…
    Lei non era mai stata innamorata… ma forse neanche lui aveva mai avuto una relazione basata solo sul sesso, sulla passione, sul puro istinto animale.
    Lei era brava e lo sapeva. Se solo Booth avesse provato…
    Ecco, forse questa era la soluzione.
    Lo avrebbe provocato a tal punto da farlo cedere e fargli capire che cosa si stava perdendo.

    Dopo un’ora uscì dal bagno. Non si sentiva molto bene, preparò una tazza di the, prese il termometro e si sdraiò sul divano. Si svegliò dopo un’ora con i brividi. Si sentiva bruciare dentro, ma il suo corpo era ghiacciato. Guardò il termometro, segnava 38.5°. Dopo poco misurò nuovamente la temperatura: 39.2°. Indolenzita si mise il pigiama e si infilò nel letto.
    La sveglia suonò come ogni mattina alle 6.30 e Brennan si allungò verso il comodino per spegnerla. Stava malissimo, la testa le scoppiava. Difficilmente si ammalava, ma quando le capitava stava davvero male per almeno un paio di giorni. Ingoiò due pastiglie di tachipirina e tornò a dormire.

    Il lunedì mattina, Brennan arrivò per prima al Jeffersonian, come al solito. Incominciò a sistemare i fascicoli che erano rimasti sulla sua scrivania.
    Alle 10.00 Booth non era ancora arrivato, probabilmente non c’era nessun caso che richiedesse il suo intervento… La cosa la irritò: voleva vederlo, aveva un’incredibile voglia di parlargli… o, meglio, di toccarlo.
    Venerdì sera avevano acceso la miccia e lei non aveva nessuna intenzione di spegnerla. Al contrario, per lei era diventata una sfida. Lo avrebbe convinto.
    Tra di loro si era accumulata una carica sessuale così forte che dovevano lasciarla sfogare in qualche modo o il loro lavoro ne avrebbe risentito.
    Prese il telefono e lo chiamò.
    “Ciao Booth. Avrei bisogno di parlarti. Se per te va bene passo a casa tua questa sera verso le 20:00. Se ci sono problemi richiamami”.
    Alle otto di sera in punto, Brennan era davanti alla porta di casa di Booth. Suonò il campanello e attese qualche minuto prima che lui aprisse la porta.
    Era scalzo, con i capelli bagnati e un minuscolo asciugamano legato in vita.
    “Scusa, sono in terribile ritardo”, le disse. “Sono stato al parco con Parker e abbiamo fatto tardi. Accomodati, dammi solo cinque minuti e sono pronto”.
    Brennan si avvicinò, appoggiò le mani al suo torace.
    “No, sono stufa di aspettarti”, disse, e lo baciò.
    Come erano morbide le sue labbra… Brennan non riusciva a smettere di baciarlo e toccarlo. Le sue mani continuavano a sfiorargli il torace, aveva sempre ammirato i suoi muscoli trapezoidali.
    Lentamente, le sue labbra scesero sul suo collo, poi sul petto, seguite dalle mani che gli tolsero l’asciugamano facendolo finire a terra.
    “Bones! Aspetta un attimo…”.
    “No, Booth, io ti voglio, adesso, subito e non c’è niente che tu possa fare per fermarmi”. La sua mano scese a sfiorargli l’inguine.
    TOC… TOC… TOC…
    Ci mise un attimo ad aprire gli occhi. La testa le scoppiava, i brividi erano aumentati e sicuramente anche la febbre.
    Che sogno… aveva ancora l’immagine di Booth nudo chiarissima nella mente.
    TOC… TOC… Di nuovo quel bussare…
    “Bones, sono io. Apri”.
    Brennan si alzò e andò con passo lento ad aprire la porta. Passando davanti allo specchio si spaventò: era pallida, aveva gli occhi lucidi e un cespuglio al posto dei capelli.
    “Booth, non mi sento bene”, gli disse, attraverso la porta. “Ho preso l’influenza, è meglio se non ti faccio entrare”.
    “Bones o mi apri o sfondo la porta. Non trovare scuse, non puoi scappare. Io e te dobbiamo parlare di quello che è successo ieri”.
    Non stava scappando. Stava veramente male. Sentiva il suo cuore che accelerava i battiti, il sudore scenderle dal collo… la stanza incominciò a girarle intorno… Riuscì ad aprire la porta prima di svenire.
    “Bones!”.
    Booth riuscì ad afferrarla prima che cadesse, la prese in braccio e la portò in camera facendola sdraiare piano sul letto.
    Corse in bagno, prese un asciugamano, lo bagnò e lo passò delicatamente sulla fronte di lei.
    “Bones, mi senti?”.
    Sembrava una bambina, aveva gli occhi chiusi e il respiro affannato, era tutta sudata e infreddolita.
    Booth non perse tempo, aprì il primo cassetto dell’armadio, trovò una maglia e riavvicinandosi al letto le disse: “Bones, aiutami, devi cambiarti”.
    Con delicatezza la mise a sedere e iniziò a slacciarle i primi bottoni del pigiama.
    La sua pelle era così morbida… si vergognò dei pensieri che gli passavano per la testa.
    “Booth, non mi sento tanto bene”, gli disse lei con voce debole.
    “Lo so, piccola”.
    La spogliò velocemente e le infilò la maglia pulita, le diede da bere un po’ di the caldo e la rimise sotto le coperte.
    “Booth… Ho freddo”.
    Si sdraiò vicino a lei e la avvolse nel suo abbraccio.
    Sembrava così indifesa…
    Bones indifesa… sorrise a quel pensiero e la strinse più forte a sé, accarezzandole la fronte.
    “Booth, rimani con me”.
    “Si, piccola. Non ti lascio sola”.

    Brennan aprì gli occhi. La stanza era buia.
    Si sentiva strana ma almeno il mal di testa era sparito.
    Si allungò per accendere la luce ma la sua mano toccò qualcosa… o meglio qualcuno.
    Svelta, scese dal letto e accese la lampada sul comodino.
    Booth…. nel suo letto… Ma come ci era finito?
    Iniziò a ripensare alla sera prima… Cosa era successo?
    Lei era andata a casa sua… lui le aveva aperto con solo un asciugamano addosso… lei lo aveva baciato…
    No! Quello era stato un sogno!
    Si sentì arrossire al pensiero e ricordò quello che era veramente successo.
    Lei gli aveva chiesto di rimanere e lui l’aveva fatto.
    Come sempre. Booth non aveva mai detto di no a nessuna delle sue richieste.
    Beh, pistola a parte.
    Si mise a sedere sul letto e lo guardò. Era bellissimo.
    Stava dormendo profondamente e il suo viso era completamente rilassato. Quella ruga di espressione che aveva sempre quando la guardava, non c’era più.
    Senza rendersene conto, allungò una mano per sfiorargli la fronte. Era una carezza leggera, ma lui aprì gli occhi.
    “Ciao. Come stai?”, le chiese
    “Penso di avere ancora la febbre, ma va meglio. Sono solo stanca”, gli rispose, appoggiando la testa al cuscino.
    Booth prese altre due pastiglie e le passò un bicchiere d’acqua.
    “Grazie”, disse Brennan ingoiando le medicine.
    “Vieni, riposiamo ancora un po’”, la invitò Booth battendo piano la mano sul suo cuscino.
    Si… era stanca… ma più di ogni altra cosa aveva voglia di sentirsi stringere ancora fra le sue braccia.
    Si sdraiò vicino a lui e, sistemandosi con la schiena sul suo torace, si lasciò abbracciare.
    Booth la strinse forte, appoggiò le labbra sul suo collo, la baciò e si addormentarono insieme.

    Fu svegliata dal profumo di torta, si alzò e seguì quel buon odore fino in cucina.
    Booth era in piedi davanti al fornello e stava preparando dei pancakes.
    “Buon giorno”, lo salutò.
    Lui si girò e la vide. Era appoggiata alla porta, la maglietta arrivava a coprirle a malapena la parte alta delle cosce. Non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Per di più, lei si stava grattando la pancia, sollevando ancora di più la maglietta.
    “La colazione è pronta, ho anche preparato del the, se ne vuoi. Vieni, siediti”.
    Solo quando lei si avvicinò Booth si accorse che c’era qualcosa di strano.
    “Bones, hai un brufolo gigantesco vicino al mento e uno qui sul collo”, le disse, sfiorandole il collo con la mano. “Alzati la maglia”.
    “Booth, ma che dici?”.
    “Per una volta, puoi fare quello che ti chiedo?”, le disse e, senza lasciarle il tempo di rispondere, le alzò la maglia fino a scoprirle la pancia.
    “Bones!! Hai la varicella!!”, esclamò ridendo.
     
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  6. misato85
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    fantastico... troppo carino e troppo divertente alla fine complimenti... davvero... continua presto...
     
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  7. Chemistry
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    Ho letto solo ora tutti e tre i capitoli e posso affermare di essere curiosissima del seguito!
    Bella questa storia, mi intriga molto sapere come convincerai la nostra bella Bones!
     
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  8. Cris.Tag
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    La varicella!
    Niente di più ... bello e originale per metterli in quarantena, perchè anche lui la prenderà, vero?
    Brava Vale!
     
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    3 PhDs Squint

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    La stai un pò maltrattando questa Bones... prima il sogno destabilizzante, poi la varicella... urge una cura coccolosa per tutto questo... c'è bisogno che dica a chi mi riferisco? :D
     
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  10. vale2875
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    Grazie mille ragazze!!
    Sono contenta di varvi ridere, anche perchè mentre scrivo io mi diverto un sacco.
    Il quarto capitolo è in alto mare....ma ho già infilato costume e paperella; quindi per fine settimana prossima spero di postare (Kew preparati sarà molto eccitante..)

    ciao a tutte
     
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  11. dr.fran
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    Davvero carinissima...complimenti!!!!

    Però io quando ho avuto la varicella stavo a casa da sola...perché??? Mica è giusto eh!
     
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    molto molto dolce e divertente però porella pure la varicella mò...credo k il sogno k ha fatto bones qui l'abbiamo fatto tutte...
    continua presto
    P.S dr.fran la vita non è giusta...:D
     
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    Squintern

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    Ma sai che mi stavo perdendo il capitolo? Perchè non lo segnali all'inizio del Forum? Così sappiamo sempre se ci sono aggiornamenti.
    Bello comunque, l'idea della varicella è divertente. :doh:

    Edited by allanon9 - 18/11/2009, 14:53
     
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  14. ~Mars.
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    Ahahah, oddio come ho fatto a perdermi questa ff? L'ho letta tutta ora, è stupenda! Povera Bones, la varicella! :D E chissà come mai sento che la prenderà anche Booth xD Comunque continua presto, mi piace davevro tanto..è un piacere enorme leggerti!
     
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  15. vale2875
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    CITAZIONE (allanon9 @ 17/11/2009, 15:58)
    Ma sai che mi stavo perdendo il capitolo? Perchè non lo segnali all'inizio del Forum? Così sappiamo sempre se ci sono aggiornamenti.
    Bello comunque, l'idea della varicella è divertente. :doh:

    Ho visto adesso come si fa :rolleyes: adesso aggiornerò sempre

    Grazie
    Ciao

    CITAZIONE (~Mars. @ 17/11/2009, 22:33)
    Ahahah, oddio come ho fatto a perdermi questa ff? L'ho letta tutta ora, è stupenda! Povera Bones, la varicella! :D E chissà come mai sento che la prenderà anche Booth xD Comunque continua presto, mi piace davevro tanto..è un piacere enorme leggerti!

    :wub: :wub: grazie per i complimenti e spero di sorprenderti presto.

    ciao Vale
     
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50 replies since 10/11/2009, 10:52   5838 views
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