Pazza idea [Completa]

Dramedy/romance, PG-13, B&B, no spoiler

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  1. lotus in dream1927
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    CITAZIONE
    Bones stava inequivocabilmente assaporando la sconcertante sensazione di rimanere senza parole.

    lol :D

    CITAZIONE
    Booth, dopo qualche altro tentativo, perse la pazienza: “Ok, mi sembra il caso di aprire la porta a modo mio”.
    Bones: “Posso?”
    Booth rispose con un secco: “No” e allontanandosi di qualche passo, sparò alla serratura.

    lol 2 :P :D

    evviva l'influenza cmq!!eehhe

    unico appunto:Cam che chiama Bren Bones..non lo fa mai nel telefilm..lei è sempre la dr Brennan..in fondo solo Booth la può chiamare in quel modo,no? :wub:
     
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    é vero... non me ne sono accorta, :fiu: adesso correggo! grazie per avermelo fatto notare e per averla letta :wub:
     
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    7.
    Il corpo di Joseph venne sistemato nella stessa stanza in cui si trovava quello di Monica. Vicini. Fratello e sorella. Vittima e assassino, con tutta probabilità. L’avrebbero scoperto presto. Non quel giorno, però. Era ormai sera e la giornata di lavoro al Jeffersonian era terminata. Una giornata fruttuosa, dopotutto. Avevano già scoperto il probabile assassino ed era stato abbastanza semplice. E adesso? Adesso doveva assolutamente fare qualcosa per quella gola che bruciava come un girone dell’inferno, pensò Bones, e quella bottiglia di vino faceva al caso suo. Se solo fosse riuscita ad aprirla, impresa che stava tentando da circa un quarto d’ora, senza successo. Ma dove cavolo era il cavatappi? Era sicura di averlo, da qualche parte. Sforzandosi ancora più intensamente e cercando di far ruotare il tappo su stesso per svitarlo almeno un po’, riuscì infine a stappare la bottiglia dalla quale, per il contraccolpo, si versarono alcune gocce sul tavolo.
    Diede un’occhiata all’etichetta. Ottima annata. Forse non era il vino adatto per quello che aveva in mente ma aveva solo quello in casa. Mentre era immersa in questi profondi pensieri, sentì suonare il campanello e, con la bottiglia aperta ancora in mano, andò ad aprire la porta.
    Sarebbe stato più corretto salutare la padrona di casa prima di chiedere: “Bones ma cosa stai facendo con quella bottiglia di vino in mano?”, ma, in effetti, la piccola scortesia di Booth poteva essere giustificata. Bones aveva le guance rosse per lo sforzo nell’aprire la bottiglia e, d’altro canto, aveva il “corpo del reato” in mano. Colta in flagrante, insomma.
    Bones: “E tu che ci fai qui?”
    Booth: “Non è educato rispondere a una domanda con un’altra domanda”.
    Bones: “Se è per questo, non è educato neanche piombare qui e guardarmi come se fossi un alpinista avvinazzato”.
    Bones si appoggiò con la schiena al pannello della porta e fece entrare Booth in casa.
    Booth: “Hai mai visto un alpinista avvinazzato?”
    Bones: “No”.
    Booth: “Ecco, ti assicuro che nessuno potrebbe scambiarti per uno di loro”.
    Bones: “Ah, grazie. Mi sento sollevata. Ma che stai facendo? Dove stai andando?”
    Booth: “In cucina”.
    Bones chiuse la porta e lo seguì: “In cucina? Per fare cosa?”
    Booth: “Per posare la spesa”.
    Bones: “La spesa?!”
    Booth appoggiò due buste della spesa sul tavolo e si girò sorridendo verso Bones: “Sei sicura di non avere anche la febbre, oltre al mal di gola? Non mi sembri molto lucida”.
    Bones, punta sul vivo, replicò: “Io sono sempre lucidissima”. Poi si avvicinò al tavolo e cercò di sbirciare dentro le buste. Booth cominciò a svuotarle, elencando tutto quello che tirava fuori: “Latte… miele… arance… biscotti… cioccolata…”
    Poi si voltò verso Bones, che stava sorridendo osservando tutto quello che era stato allineato ordinatamente sul tavolo: “Latte e miele per la tua gola… arance per le tue difese immunitarie…” – sogghignò – “… e biscotti e cioccolata per rinfrancarti lo spirito… E non mi hai ancora detto cosa ci fai con quella bottiglia in mano. Bevi per dimenticare?”
    Bones: “Pessima battuta. Volevo fare il vin brulè”.
    Booth: “Il vin brulè?! Niente di più semplice, Bones?”
    Bones: “Tipo latte e miele?”
    Booth: “Tipo latte e miele, sì. E allora?”
    Bones: “E allora ci ho messo un quarto d’ora per aprire questa bottiglia! Voglio il mio vin brulè e l’avrò!”
    Booth: “Davvero?”
    Bones: “Davvero”.
    Booth: “E allora facciamo il vin brulè!”
    Booth guardò Bones, aspettando che facesse qualcosa. Dopo un po’ le chiese: “Bones, hai idea di come si faccia il vin brulè?”
    Bones, tentando di mascherare la propria ignoranza in tema di vin brulè, rispose: “Che ci vuole? Si bolle il vino e poi… basta”.
    Booth: “Non è così semplice, Bones. Da’ qua, per favore”. E le prese la bottiglia dalle mani, strabuzzando gli occhi quando lesse l’etichetta: “Ma hai un’idea di quanto costi questo vino?!”
    Bones: “No. Mi è stato regalato. E poi, qual è il problema? Vorrà dire che sarà un vin brulè da intenditori”.
    Booth: “Prendi una pentola Bones”.
    Bones gli porse la pentola e aspettò mentre ci versava dentro il vino.
    Booth: “Adesso servono le spezie”.
    Bones: “Le spezie?”
    Booth: “Sai… cannella, chiodi di garofano…”
    Bones: “Booth, sul serio… non avevo del latte in casa… pretendi che abbia cannella e chiodi di garofano?”
    Booth: “D’accordo. Ne faremo a meno. Prendimi un’arancia”.
    Bones: “Tieni. Cosa te ne fai?”
    Booth: “Uso la buccia per aromatizzare”. Sbucciò l’arancia e mise un po’ di buccia nella pentola insieme al vino. Poi divise l’arancia in due e ne mangiò uno spicchio: “Mmm… ne vuoi?”, le chiese, porgendole una metà dell’arancia, che lei prese ed assaggiò.
    Booth: “Hai dei limoni?”
    Bones: “No”.
    Booth: “Zucchero?”
    Bones aprì uno sportello e gli porse la zuccheriera.
    Bones: “Ehi, ma quanto ne metti?”
    Booth: “Ce ne vuole molto, lasciami fare, donna”.
    Con aria esperta, Booth accese il fuoco e cominciò a mescolare il tutto: “Adesso aspettiamo che cominci a bollire”.
    Bones: “L’odore è buono”.
    Booth, con fare tronfio: “Non te ne stupire, donna”.
    Bones: “Chiamami ancora donna con quel tono e mi adopererò perché tu smetta di essere uomo”.
    Booth rise, continuando a mescolare. Dopo un po’ esclamò: “Uh, bolle! Dammi un fiammifero”.
    Bones: “Un fiammifero? E perché?”
    Booth: “Devo accendere il vapore, per bruciare l’alcool”.
    Bones, con aria preoccupata: “Guarda che non voglio una cucina flambée!”
    Booth allungò una mano, impaziente, e Bones gli diede il fiammifero, guardandolo mentre spostava un po’ il pentolino dal fuoco e accendeva il vapore. Quando l’alcool bruciò, entrambi si misero a ridere.
    Booth spense il fuoco: “Ecco fatto. Aspettiamo qualche minuto e poi vediamo com’è venuto”.
    Poco dopo, lo portò sulla tavola e lo versò in due tazze.
    La prima a bere fu Bones. Storse un poco le labbra e disse: “Non mi piace”.
    Booth ne bevve un sorso: “Dai, non è poi così male”.
    Bones: “A me non piace”.
    Booth: “Su dai, non fare i capricci. Bevilo come se fosse una medicina”.
    Bones: “Ma non mi piace!”
    Booth: “Vedi cosa succede quando non mi ascolti?Te l’avevo detto io di preparare latte e miele ma tu no, volevi il vin brulè… ma l’avevi già assaggiato il vin brulè?”
    Bones: “No”. Si schermì un po’ all’espressione esasperata di Booth. “Prepariamo latte e miele?”
    Booth sorrise con una punta di finta disperazione e prese la bottiglia del latte.
    Bones: “Il pentolino sa di vino”.
    Booth: “Davvero? Molto strano…”
    Bones: “Dai, non scherzare. Non possiamo scaldare il latte in una pentola che sa di vino”.
    Booth: “Prendi un altro pentolino, no?”
    Bones: “Eh, vai a trovarlo…”
    Booth non sapeva se ridere o se piangere. Trovando un giusto compromesso, rise con le lacrime agli occhi.
    Dopo aver scandagliato la cucina e trovato un altro pentolino, scaldarono il latte e vi sciolsero il miele. Portarono tutto in salotto e si sedettero sul divano. Vicino ai cuscini, Bones aveva lasciato il suo portatile acceso.
    Booth: “Stavi scrivendo?”
    Bones aveva appena mandato giù un sorso di latte: “Questo mi piace di più”. Sorrise e poi rispose “Sì… o quantomeno dovrei. Mi sono un po’ bloccata e al mio editore sono venute le crisi”.
    Booth: “Perché ti sei bloccata?”
    Bones: “Ho una scena in mente, per grandi linee, ma non so come descriverla. Vorrei renderla molto movimentata”.
    Booth, maliziosamente, chiese: “Ehm… che tipo di scena?”
    Bones: “Non del tipo che pensi tu, Booth. Certo per una scena di quel tipo non chiederei consiglio a te”.
    Booth: “E perché no, sentiamo”.
    Bones: “Semplicemente perché non avrei bisogno di suggerimenti”.
    Booth tornò serio: “Secondo me ti sbagli. Tutti possiamo sempre imparare qualcosa. E spesso la parte più bella sta proprio nell’imparare”.
    Eccola un’altra volta – due volte nella stessa giornata – quella sensazione che la lasciava senza parole. Non era possibile. Lei non rimaneva mai senza parole. Aveva sempre una risposta e una spiegazione per tutto.
    Dopo alcuni secondi di assoluto silenzio, Bones riacquistò la facoltà di parlare e spiegò, con un tono che sembrò innaturale alle sue stesse orecchie: “E’ la scena della cattura dell’omicida. Vorrei renderla molto rocambolesca ma… non so come…”.
    Booth prese il pc in mano e se lo poggiò sulle gambe: “Beh, che problema c’è? Ci sono qua io, la tua principale fonte di ispirazione”.
    Bones fece un sorriso incerto, che si trasformò però in vera e propria risata quando Booth cominciò a scrivere parlando a voce alta: “Era una notte buia e tempestosa…”. Lei quasi si strozzò e, appoggiata la tazza di latte sul tavolino, cercò di afferrare il portatile: “Ma dammi qui!”
    Booth però non mollò la presa: “Scrivo io! Se vuoi la mia consulenza devi assecondarmi. Tu bevi il tuo latte… fa bene alle ossa, sai?”.
    Bones lasciò il pc e lo guardò: “Era forse una battuta?”
    Booth: “Beh… voleva esserlo”.
    Bones: “Non c’è riuscita”.
    Booth la fissò negli occhi e, di rimando, lei fece lo stesso. In qualche modo, con qualche battuta, erano riusciti a tornare all’atmosfera di sempre, ad accantonare quel momento sospeso tra quello che erano e quello che potevano essere. Ma ogni bugia, prima o poi, ti tradisce, rinnega la sua natura e si allea con la verità, ti smaschera, ti spoglia di tutto, ti lascia solo, con la tua pazza idea… e non c’è logica che tenga, con la pazzia, e non c’è forza più forte della verità. Arriva un momento in cui puoi solo arrenderti… capire che la sola, vera, pazza idea è quella di cercare di resistere.
    Bones riprese la sua tazza in mano distogliendo lo sguardo: “Allora, ti spiego. Andy e Kathy si sono appena resi conto che l’omicida sta scappando su un motoscafo…”

    Edited by Kew08 - 21/12/2008, 15:18
     
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    ahahah :lol: molto divertente!!booth ke dice a bones "donna" e trp divertente brava aspetto la proxima scena.... :D
     
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  5. applegreen.gio
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    Ma Booth sa cosa rischia a chiamare Bones "donna" con quel tono??!ehhhhh...questi sguardi dove si potrebbe dire di più e il disorientamento di Bones, per due volte nella stessa giornata,alle parole di Booth sono così dolci...aspetto sempre che facciano scattare quel qualcosa in più!Questo mal di gola mi piace sempre di più!
     
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    Ragazze come al solito grazie per i vostri commenti...
    quanto a Booth che chiama Bones "donna", col tono da "Wilma passami la clava", diciamo che secondo me a volte nel tf lui avrebbe la tentazione di dirle "donna, si fa come dico io!" :lol: ovviamente non lo fa perchè si prenderebbe una scarica di mazzate... ;) quindi, essendo io generosa, gli ho voluto concedere questa possibilità almeno in una ff...

    Chemistry, al termine del paragrafo ho cominciato a spiegare il titolo della ff, che ti incuriosiva un pò...
     
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    e molto divertente hai avuto una bella idea!!! :D
     
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  8. Chemistry
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    CITAZIONE
    Arriva un momento in cui puoi solo arrenderti.. capire che la sola, vera, pazza idea è quella di cercare di resistere.

    Siii arrendetevi...diamo inizio alle danze e facciamoli smettere di resistere :D
    Comunque bel capitolo, simpatico...(lui che si mette a scrivere :lol: ) e Booth così premuroso :wub:
    Brava brava continua così!
     
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    CITAZIONE (Chemistry @ 20/12/2008, 19:11)
    Siii arrendetevi...diamo inizio alle danze e facciamoli smettere di resistere :D

    Questo non devi dirlo a me ma a quegli autori benedetti… :lol:
    tu quindi pensi che sia finalmente giunto il momento di farli stare insieme?

    CITAZIONE (Chemistry @ 20/12/2008, 19:11)
    (lui che si mette a scrivere :lol: )

    “Era una notte buia e tempestosa”… era il modo in cui cominciavo i miei racconti “gialli” da piccola… :superlol: leggevo troppi Topolino!
     
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  10. Chemistry
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    CITAZIONE (Kew08 @ 20/12/2008, 19:26)
    CITAZIONE (Chemistry @ 20/12/2008, 19:11)
    Siii arrendetevi...diamo inizio alle danze e facciamoli smettere di resistere :D

    Questo non devi dirlo a me ma a quegli autori benedetti.. :lol:
    tu quindi pensi che sia finalmente giunto il momento di farli stare insieme

    Infatti stavo pensando di mandare un MP a Hart Hanson.. :D
    Beh non vedo l'ora, come tutte, che questo accada nel tf. Diciamo che penso che ormai i tempi siano maturi anche se ancora alcuni angoli di entrambi sono da smussare, ma questo non esclude che potrebbero farlo insieme come coppia.
    Ma fortuna che abbiamo le vostre ff che ci permettono di vivere momenti che probabilmente non riusciremo a vedere mai sullo schermo..
    parlando della tua ff invece...penso che abbiano bisogno ancora di un pochino di tempo..ma sembrano già sulla buona strada :wub: Qualche anticipazione???
     
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    CITAZIONE (Chemistry @ 20/12/2008, 19:43)
    Infatti stavo pensando di mandare un MP a Hart Hanson.. :D

    Ehi questa sì che è una buona idea, semplice da realizzare, e sicuramente HH ti darebbe ascolto in men che non si dica! :lol: ;)

    CITAZIONE (Chemistry @ 20/12/2008, 19:43)
    Beh non vedo l'ora, come tutte, che questo accada nel tf. Diciamo che penso che ormai i tempi siano maturi anche se ancora alcuni angoli di entrambi sono da smussare, ma questo non esclude che potrebbero farlo insieme come coppia.

    Io aspetto pazientemente, l’unica cosa che vorrei e che non ci si riducesse a vederli insieme magari solo all’ultimo momento… vorrei vederli insieme come coppia, vedere come vivrebbero la loro relazione due tipi così… anomali… è un aspetto che mi incuriosisce molto.

    CITAZIONE (Chemistry @ 20/12/2008, 19:43)
    parlando della tua ff invece...penso che abbiano bisogno ancora di un pochino di tempo..ma sembrano già sulla buona strada :wub: Qualche anticipazione???

    Allora, ti dirò che io sono una strenua sostenitrice del lieto fine… non ci posso proprio fare nulla e d’altronde sognare è così bello e finché possiamo farlo, cerchiamo di farlo alla grande… :P
    Per un’anticipazione un po’ più dettagliata, dico invece che, dopo che Booth si è mostrato così premuroso nei confronti di Bones, anche lei avrà un’occasione per prendersi cura di lui… non farà da infermiera a un Booth con l’influenza ma… qualcosa succederà e saranno vicini vicini… :wub: :rolleyes:
     
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  12. Chemistry
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    CITAZIONE
    Per un’anticipazione un po’ più dettagliata, dico invece che, dopo che Booth si è mostrato così premuroso nei confronti di Bones, anche lei avrà un’occasione per prendersi cura di lui..non farà da infermiera a un Booth con l’influenza ma..qualcosa succederà e saranno vicini vicini

    Moooolto interessante questo "spoiler" :rolleyes: non vedo l'ora..
     
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  13. Cris.Tag
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    Solo oggi riesco a leggere questa tua "pazza idea". E devo ammettere che hai delle idee veramente originali.
    Mi ha fatto ridere Booth che chiama Bones "donna"!

    Mi stona un pò solo il fatto che Booth usi la pistola per aprire la porta, Credo che debba giustificare ogni colpo sparato ai propri superiori, e per entrare in una casa in quel modo avrebbe dovuto almeno avere un mandato...
    Potreti chiarirmi questo punto?
    Grazie e ... aspetto il seguito! :)
     
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    CITAZIONE (Cris.Tag @ 21/12/2008, 13:53)
    E devo ammettere che hai delle idee veramente originali.

    :superlol: Spero “originali” in senso positivo!
    Ti riferisci alla scena a casa di Bones o a qualcos’ altro?

    CITAZIONE (Cris.Tag @ 21/12/2008, 13:53)
    Mi stona un pò solo il fatto che Booth usi la pistola per aprire la porta, Credo che debba giustificare ogni colpo sparato ai propri superiori, e per entrare in una casa in quel modo avrebbe dovuto almeno avere un mandato...
    Potreti chiarirmi questo punto?

    Certo! Allora, quando scrivo cerco di immaginarmi la scena e in questo caso Booth si trovava davanti la porta di un seminterrato… sai quelle porte basse che danno su una scaletta che porta all’interno… mi son detta, Booth deve aprire la porta, come può fare? Una spallata o un calcio mi sembrava fuori luogo, un po’ proprio per il fatto che la porta è bassa e Booth è molto alto, quindi logisticamente parlando sarebbe stato un po’ complicato, e poi perché le porte dei seminterrati, proprio perché danno direttamente sull’esterno, solitamente sono molto resistenti per cui spaccare la serratura con uno sparo mi sembrava l’unica…
    Però hai ragione, lui spara sempre con una certa reticenza... ricordo la scena in cui deve entrare in casa di quel fan pazzo di Bones, quando trova tutte quelle bambole impiccate.. Diciamo che ho pensato un po’ a quella scena, quindi vari tentativi di entrare “regolarmente” e poi l’irruzione… al mandato sinceramente non ci ho proprio pensato, mi sa che mi sono presa una piccola licenza giuridica… ma credo che non l’avesse neanche in quella scena del tf, forse mi sbaglio… a volte cerco di limitare le scene propriamente lavorative proprio per non incorrere in questi errori…
     
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  15. Romi10
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    Mi erano sfuggi un pò di capitoli ma ho recuperato, veramente molto divertente, brava!

    Piccola richiesta per evitare che mi perda capitoli per la strada, puoi segnalare nella tag quando posti qualche nuovo capitolo.
    Grazie
     
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91 replies since 17/12/2008, 16:18   6908 views
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