LA CAMERA DEL CUORE

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  1. Dreamhunter
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    LA CAMERA DEL CUORE

    VERSIONE COMPLETA PDF CON COPERTINA




    Autrice: Dreamhunter
    Timeline: circa un mese dopo il 6x13
    Genere: romance, drammatico (ma NON angst)
    Note: In origine questa ff avrebbe dovuto intitolarsi "In nomine patris", come da me preannunciato nel video "Coming soon". L'idea mi era infatti venuta già l'estate scorsa, ma il mio intento era inserirla nella storyline della sesta stagione, dopo l'uscita di Hannah. Perciò ho dovuto aspettare. Peraltro avevo immaginato un Booth in condizioni emotive simili a quelle attuali, per cui, pur essendo passati mesi dall'idea di partenza, non ho dovuto cambiare granché oltre al titolo.
    Per il resto non vi anticipo nulla, la ff conterrà un personaggio originale creato da me e non sarà particolarmente lunga. Capirete leggendo a che cosa alluda il titolo. Le frasi invece che danno i titoli ai capitoli e compaiono per intero sotto di essi sono tutte tratte da "L'ultima riga delle favole" di Massimo Gramellini.
    Disclaimer: Al solito nulla mi appartiene - a parte il personaggio originale - ed è di diritto di Hanson & C. Uso tutto senza scopro di lucro.

    Dedico questa storia a Seeley Joseph Booth. Perché lo amo ancora, sempre, più che mai.




    <p align="center">perff




    CAPITOLO UNO
    PER SAPERE SE UN SOGNO E' GIUSTO


    “Per sapere se un sogno è giusto bisogna prima rinnegarlo,
    affinché la vita te lo restituisca per sempre
    con una rivelazione improvvisa”



    Nell'ufficio di Temperance Brennan, al Jeffersonian Institute, regnava un attonito silenzio.
    Angela Montenegro si accarezzò d'istinto la pancia arrotondata dalla gravidanza, con le guance sbiancate dalla sorpresa per ciò che le era appena stato raccontato.
    “Santo cielo”, commentò.
    “Lo so...”, annuì mesta Temperance.
    “Vai da lui. Ha bisogno di te”, esclamò Angela, senza esitazione.
    “Non mi ha chiesto di andare”. Temperance scosse la testa, sospirando. “Mi ha solo chiamata per spiegarmi perché non può ancora tornare. E sai come stanno le cose. Preferisce che ci comportiamo da partner e risolviamo i casi insieme. E basta. Questa è una faccenda decisamente personale. Non è necessario il mio intervento come collega”.
    “E' necessario il tuo intervento come amica”. Angela la fissò intensamente. “Come donna che lo ama”.
    A questo Temperance non ribatté. In passato lo avrebbe fatto. Avrebbe negato. Adesso non voleva più negarlo, anche se spesso ancora le parole erano difficoltose da mettere insieme in un senso compiuto. Il sentimento che provava era qualcosa che aveva imparato ad accettare da poco e di cui non sapeva ancora parlare.
    “Non so se lui mi voglia accanto”, mormorò.
    “Stupidaggini”, sbuffò Angela. “Ti vuole eccome. Non importa quello che dice. E' solo un uomo che si sta leccando le ferite. Possono essere molto ostinati e ottusi, quando sono in quelle condizioni. Ma sarà felice quando ti vedrà, credimi”.
    “E' vulnerabile, in questo momento”. La voce di Temperance aveva una nota ansiosa. “In effetti non credo che sia un bene che affronti quel che sta accadendo da solo...”.
    “Esatto. Non ti manderà via, fidati. Perciò vai”. Angela le sorrise, incoraggiante. “Ci penseremo io, Jack e Cam a tenere il forte”.
    Si alzò e aggirò la scrivania per abbracciarla. Temperance sentì che anche le proprie labbra si distendevano in un sorriso.

    A Philadelphia pioveva.
    E seduta nel taxi, Temperance aveva il cuore in tumulto.
    Guardando il finestrino rigato dalle fitte gocce di pioggia, non poté fare a meno di ricordare due momenti fondamentali nel rapporto tra lei e l'uomo che era venuta a raggiungere. Seeley Booth. Il suo partner sul lavoro. Il suo migliore amico, nella vita.
    Ben più di questo, come giustamente le aveva rammentato Angela.
    Pioveva, la prima volta che l'aveva baciato. Una notte di quasi sette anni prima.
    Quando, ubriachi e ancora praticamente sconosciuti, avevano rischiato di finire a letto insieme.
    Pioveva anche una notte di meno di quattro mesi prima, quando lei gli aveva confessato di aver commesso uno sbaglio nel rifiutarlo e di desiderare una seconda chance. La notte in cui lui le aveva risposto che ormai stava con un'altra persona, una donna che amava e che non era un premio di consolazione.
    Spesso, nel ricordo, le due notti di pioggia si sovrapponevano e confondevano, come all'interno di un cerchio. Una l'aveva aperto, l'altra l'aveva chiuso e lungo il percorso c'erano stati altri momenti. Senza pioggia ma così simili tra loro. Baci mancati nella penombra di una sala museale, o rubati sotto il vischio per un ricatto, interrotti in preda alla paura. Sogni cancellati perché troppo belli e perfetti. Mani tese da cui scivolare via. Mani strette che si separavano. Tutto e di più, nel mezzo di quelle due notti di pioggia.
    E a volte, sola nel letto, nel grigio scuro del dormiveglia, le pareva che, sotto il diluvio, la Brennan fradicia e confusa della seconda notte incrociasse lo sguardo deluso e un po' fragile del Booth della prima notte, abbandonato davanti a un bar.
    Si guardavano in silenzio, con l'acqua che penetrava nelle ossa.
    E lei, che le ossa sapeva leggerle come pagine di libri, si domandava se le loro avrebbero recato i segni della pioggia, come le rocce dei fiumi. La pioggia dentro...
    Si riscosse. Un grosso sospiro le sorse dal petto.
    Non era triste. Lo era stata. Ma adesso non lo era più.
    Si sentiva nuova, diversa. Era fuggita per tanto tempo da Booth, dal legame pressoché istantaneo che aveva percepito nei suoi confronti. Dapprima detestandolo, poi ostinandosi a ritenerlo solo un partner e un amico, poi rifiutando il suo amore. E solo dopo l'ennesima fuga, solo dopo l'ennesima razionalizzazione di ciò che non poteva essere, solo vedendolo con un'altra donna, solo allora aveva capito.
    L'universo le aveva parlato. E Temperance Brennan aveva smesso di scappare.
    Straordinario. Proprio lei che ascoltava i segnali dell'universo... Eppure era stato così. Una rivelazione che l'aveva attraversata come un fulmine attraversa un albero. E non era fuggita. La vecchia Brennan lo avrebbe fatto. Anziché confessare a Booth i propri sentimenti, sarebbe saltata sul primo aereo che la potesse trasportare lontano, nello spazio e nel tempo. Invece era rimasta.
    Era rimasta e aveva affrontato Booth. E anche quando lui le aveva detto che era troppo tardi, era rimasta ancora. Triste ma consapevole.
    Continuava a restare. Anche adesso che la storia tra Booth e l'altra donna era finita. Adesso che lui, amareggiato e con il cuore spezzato, di amore non ne voleva sapere. Se intendeva essere la sua collega e amica bene, altrimenti le avrebbe trovato un altro partner.
    Di più per ora non le poteva dare.
    Non l'aveva ferita. Non se n'era andata. Rimaneva. Anzi, ora lo andava a cercare.
    Era tutto così nuovo che un po' le tremavano i polsi. Soltanto un po'.
    Ma sapeva di fare la cosa giusta. Quando si era trattato della sua famiglia, Booth le era sempre stato vicino. E adesso toccava a lei ricambiargli il favore.

    All'albergo, come del resto si aspettava, le dissero che Booth non c'era.
    Lei chiese di avere la camera accanto alla sua, poi prese un altro taxi e si fece portare all'ospedale. Al reparto di terapia intensiva le indicarono un lungo corridoio e Temperance finalmente lo vide, seduto tutto solo in una fila vuota di anonime poltroncine di plastica. Le si formò un groppo in gola. Booth aveva le braccia incrociate e il capo reclinato contro il muro, con gli occhi chiusi, come se li stesse riposando. Le sue guance erano ombreggiate da un velo di barba. Dovevano essere stati due giorni molto duri...
    “Booth...”.
    Lui spalancò gli occhi, con la fronte aggrottata, quasi che pensasse di essersi sognato la sua voce, poi sbattendo le palpebre, si girò. E la riconobbe.
    “Bones?”.
    Si alzò di scatto e la sorpresa e il sollievo si alternarono rapidi sul suo volto.
    “Bones, sei qui...”, mormorò flebilmente.
    Scegliendo di non pensarci sopra troppo, Temperance coprì in pochi istanti la distanza che li separava e lo abbracciò. Quello che potevano o non potevano permettersi, in quel momento, non era in discussione.
    Booth esitò solo un attimo e quindi la ricambiò, stringendola con forza un po' disperata.
    Si scostarono impacciati. Lei aveva una gran voglia di accarezzargli il volto, ma lo evitò.
    “Come va?”.
    “Non lo so, Bones. E' strano... Non so ancora di preciso cosa pensare”.
    Si fissarono. “Conosco la sensazione”, bisbigliò Temperance.
    “Già... E' vero”, annuì Booth. “E' allucinante...”.
    “Hai saputo qualcosa di più sulle dinamiche dell'incidente?”.
    “Sì... Non c'è niente di misterioso. E' stata una cosa banale. Pioveva, come oggi, e l'auto è slittata su una macchia d'olio. Lui è rimasto incastrato nelle lamiere e poi l'auto è esplosa”.
    “Non ci sono dubbi sull'identità?”.
    “No. Le cartelle odontoiatriche l'hanno comprovata”.
    “E lei... è ancora...”.
    “In coma, sì. Si è salvata perché è stata sbalzata fuori dall'abitacolo, ma ha un trauma cranico molto grave. Non sanno se si risveglierà...”.
    Temperance deglutì e sfiorò un braccio di Booth, in un lieve gesto di conforto.
    “Hai già informato tuo nonno? E Jared?”.
    “Solo Jared. A mio nonno... Preferiamo entrambi dirglielo di persona”.
    “Sì. Credo che sia meglio. E Jared? Cosa ne pensa?”.
    “E' sconvolto”. Booth scrollò il capo. “Arriverà domani. Vuole vederla...”. Un muscolo gli fremette nella guancia. “E tu, Bones?”, le domandò d'un tratto. “Tu vuoi vederla?”.
    “Io...”. Temperance sussultò, sorpresa. “Sì, se lo vuoi tu”.
    “Vieni”. Lui la prese per mano e la condusse in una piccola anticamera semibuia, con una parete di vetro che si affacciava su un'altra stanza, dove una figura giaceva inerte in un letto circondato dai macchinari della terapia intensiva. Sembrava piccola, infantile. Una statuina emaciata, sfigurata da lividi, bende e tubi.
    “Bones...”, sospirò Booth. Continuava a tenerle la mano. “Ti presento mia sorella”.

    (CONTINUA...) :ibones:

    Edited by Dreamhunter - 24/6/2011, 00:49
     
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  2. omelette73
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    Mmm una sorella eh?
    Con tutto il casino di famiglia che ha quest'uomo mi ci metti pure una sorella? :lol:
    Vediamo dove ci porti, anche se già mi verrebbe da contestarti il non angst visto che quella sta in coma in ospedale! LOL
    Scherzi a parte...sono molto curiosa e l'immagine è bellissima. Complimenti.

    Edited by omelette73 - 23/2/2011, 10:37
     
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  3. PenelopePepe
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    E' la prima, primissima volta che leggo un tuo lavoro dall'inizio e devo dire che ha un lato negativo a uno positivo: quello negativo è che non posso divorare le tue parole (ho letto solo tre tue fanfiction di Bones e me le sono sciroppate in una notte ciascuna...) ma la cosa positiva è che mi sento in divenire con questa storia e la cosa mi lascia un sentore frizzantino sotto pelle.
    Mi accomodo davanti allo schermo e ti aspetto.
     
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  4. -Saretta-
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    Wow! Quando ho letto che avevi inventato un personaggio, tutto mi sarei aspettata tranne la sorella di Booth!
    Mi ha intrigato moltissimo questo primo capitolo! Posta presto perchè sono davvero curiosa...
     
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  5. donata69
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    come ti ho già scritto, questa storia mi prende fin da subito e mi sa che ci sarà da soffrire, ma mi fido di te :ibones:
     
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  6. Suwya
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    mi accomodo anche io :D
    questa cosa della sorella mi incuriosisce parecchio, considerato che le figure femminili nelle vite dei nostri protagonisti scarseggiano.
    sì, sì, un inizio alquanto interessante!! ^_^
     
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  7. Ariel75
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    Una sorellina per Booth??? Davvero non ci avrei mai pensato! Sono molto curiosa di scoprire tutto su questo nuovo personaggio, quindi mi accomodo anch'io accanto alle altre e aspetto buona buona il nuovo capitolo!!!
     
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  8. -Julia-
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    Accidenti che inzio! Molto molto interessante, mi incuriosisce tanto il personaggio della sorella di Booth.....non so perché ma sento che avrà un ruolo determinante per il lieto fine dei nostri BB, sbaglio? :uhm: Che dirti, aspetto il seguito :D
     
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  9. Ciccia-B
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    Dunque dunque Booth ha una sorella!! Ma chi era quello che è morto nell'incidente d'auto? Non sarà mica suo padre e quella la sorellastra di Booth?
    Per il resto molto interessante come inizio, lei che vada lui per stargli accanto è dolcissima!! come le alre anche io mi metto davanti allo schermo e aspetto tranquilla!!! A presto!!^_^
     
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  10. DorisøBay
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    Una nuova storia!!Ma grazie!
    Sono molto felice riprenda direttamente dalla storyline del telefilm.. mi piacciono molto questo tipo di ff, e tu sei sempre bravissima a mantenere personaggi IC e scene realistiche..
    Questo primo capitolo è molto intenso. Mi è piaciuto molto come lui di scatto le chiede se vuole vedere la sorella.. cavolo una sorella!
    L'immagine è molto bella.. ma vedere David versione Angel con Emily versione Temperance mì fa sempre un pò effetto.. ^_^
     
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  11. cristiana67
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    Wow,una sorella,curiosa di sapere da dove vien fuori..,sei bravissima nel rendere Bones consapevole del sentimento che prova x Booth,di non negarlo..,di stargli vicino,anche se lui al momento non "puo' darle di piu'"..,lei sapra' aspettare..!!Al prossimo capitolo.
     
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  12. dr.fran
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    Complimenti Franca! (....non è una cosa nuova :doh:)

    Davvero mi hai rapita con questa storia...ho ritrovato tantissimo di quelle che sono state le mie sensazioni in questa sesta stagione, mi è piaciuta molto l'introspezione che hai fatto e la lettura dei personaggi alla luce degli eventi trascorsi.

    ...e vogliamo parlare della storia della sorella?????

    ME CURIOSISSIMA....

    E domanda: chi era il lui?

    ......

    ...........

    E..altra domanda: è solo un caso che questi due alloggeranno in due camere vicine? :fiu:
     
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    The Boss

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    Mi ha molto colpito questa frase e l'immagine che evoca
    CITAZIONE
    E a volte, sola nel letto, nel grigio scuro del dormiveglia, le pareva che, sotto il diluvio, la Brennan fradicia e confusa della seconda notte incrociasse lo sguardo deluso e un po' fragile del Booth della prima notte, abbandonato davanti a un bar.

    Per il resto non ho la più pallida idea di dove vuoi andare a parare con questa ff, però mi hai incuriosita ^_^
    :P
     
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  14. boothie
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    Bellissima storia (almeno nelle premesse, ma mi pare di poter afermare con sicurezza che non deluderà), e scritta in modo magistrale come al solito. Aspetto anche io il seguito, ma non troppo tranquilla: ti tengo d'occhio!!!! Prosegui prestissimo! :rolleyes:
     
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  15. misato85
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    Una sorella???
    si mi piace... mi piace molto come inizio!!!
    chissà il nome? ci condurrà da qualche parte solo il suo sentirlo pronunciare? boh ma la cosa mi piace!!!
    poi diciamocelo, potresti scrivere anche di portare fuori il cane a spasso e sarebbe un capolavoro lo stesso... hai una capacità fuori dal comune.. amo ogni tuo racconto... ogni singola riga... quindi continua ragazza!!!!! :superlol:
     
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114 replies since 22/2/2011, 16:45   6699 views
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