BUTTERFLY KISS

Angst, NC17, B&B - storyline: termine della 2' stagione

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  1. Cris.Tag
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    Errata Corrige

    Mi ha fatto notare la cara Faith che la citazione all'inizio del prologo non è tratta da Butterfly Wings degli HIM (suo gruppo preferito, ma ahimè, a me totalmente sconosciuto), ma più semplicemente da una poesia di Valerie Anderson.
    La cosa mi è sfuggita, avevo entrambi i riferimenti, ma li ho confusi.
    Ho corretto la citazione e me ne scuso con tutte voi, in particolar modo con l'autrice.

    Spero di far cosa gradita pubblicando il resto della sua composizione.

    Butterfly Wings


    Butterfly wings.
    Dancing, shimmering lights.
    They are the northern lights
    of the south during the day.

    Beautiful lime green.
    Flash and flutter.
    Dancing upon the walls.
    Making such a clutter.
    Those butterfly wings.

    A light periwinkle blue.
    As blue as the ocean.
    Mysterious as the moon.
    Reminds me of that sky, full of clouds.
    Those butterfly wings.

    A deep blood red.
    So vibrant and full of life.
    A deep, swirling crimson.
    So loyal and true.
    Those butterfly wings.

    A sparkling sunny yellow.
    So bright and cheerful.
    Almost like a lighter gold.
    So friendly and caring.
    Those butterfly wings.

    Those wings hold character.
    Opposites they hold as well as mystery.
    So dark but light and sure.
    Are those butterfly wings.


    Valerie Anderson


    http://www.poemhunter.com/poem/butterfly-wings/
     
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  2. lotus in dream1927
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    tutto questo bickering fa bene alla mia salute!
    capitolo delizioso,aspetto con ansia il seguito!
     
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  3. ga.riden
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    mii associo...e rubo la solita frase............:

    M E C U R I O S A A A A A A A A ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! :)
     
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  4. Cris.Tag
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    Sono in ginocchio sui ceci per chiedere perdono.
    Lo so, lo so, sono in ritardo!
    E come si dice in spagnolo ... LO SIENTO! (mi dispiace)

    Il nuovo capitolo è corto, ma non volevo lasciarvi troppo in sopeso ancora.
    Spero vi piaccia e ... come al solito attendo commenti!

    Questo capitolo è per Suwya, e lei sa perchè! ;)





    Capitolo 4 VENENUM



    Le luci del laboratorio erano rimaste accese tutta notte, ma Angela era riuscita ugualmente a dormire qualche ora sul divano del suo ufficio.
    Non appena aprì gli occhi, vide Jack accanto a lei, intento ad ammirarla in ogni suo centimetro del corpo.
    Era una sensazione strana, che la faceva stare bene ma che al contempo la metteva a disagio.
    Aveva deciso di sposarlo così, in fretta e furia, per non avere l’opportunità di cambiare idea o di doverci ripensare. Si trattava di una cosa seria, certo.
    Aveva bisogno di un’emozione forte nella sua vita e aveva deciso che Jack meritava questa emozione. Ce la stava mettendo tutta per mantenere la calma, ma una vocina nella sua testa continuava a gridarle di scappare. Non era quella la sua vita.
    Si alzò di colpo dal divano, avvolgendo Jack con un sorriso per ricacciare via le brutte sensazioni.

    “Novità sul caso? Brennan sta tornando?”
    “Buongiorno anche a te, baby … a volte dimentico quanto sei bella la mattina appena sveglia.”
    Jack, il solito. Quello che era capace di farla sentire in un’altra dimensione. Colui a cui aveva deciso di dedicare parte della sua vita. Un pezzo di strada insieme.
    Si era arresa, e aveva deciso di lasciare lui alla guida di quel sogno, per non doversi fermare mai a pensare. Fermarsi significava avere l'opportunità di scappare.



    Temperance riaprì gli occhi e si accorse di non aver sentito la sveglia. Aveva bisogno di dormire, il suo corpo e la sua mente ne avevano bisogno. Lentamente tornò ad essere reattiva, stiracchiandosi ogni singolo muscolo del suo corpo, riattivando la circolazione con piccoli movimenti circolari delle mani e dei piedi. Poi decise che era giunto il momento di uscire da quella coltre calda e troppo invitante.
    La porta della camera comunicante era aperta. E questo non le piacque.
    Si avvolse nella vestaglia grigia di seta ed entrò decisa nella stanza di Booth, intenzionata a non iniziare bene la giornata. Questa era una mancanza nei suoi confronti, una sua tipica attenzione che non sopportava.
    Il letto era sfatto e di lui non c’era nessuna traccia. C'era solo il suo odore a caratterizzare la stanza, qualcosa di familiare che le penetrò nelle narici. Bussò piano alla porta del bagno ma non ricevette risposta. Ricordando quanto accaduto la sera prima, decise che non era il caso di farsi trovare di nuovo da lui nella sua camera, e per di più in quelle condizioni. Sbadigliò e se ne andò, chiudendo la porta alle sue spalle. Una doccia era quello di cui aveva bisogno.

    Le sette e trenta del mattino, e lei era sveglia, completamente.
    La rabbia per il mancato ritorno di Booth stava crescendo piano piano. Sperava che non se ne fosse andato a seguire una traccia senza di lei.
    Sbirciò dalle tende della sua camera e vide l’enorme parco che circondava l’albergo. La sera prima non ci aveva nemmeno fatto caso.
    Forse perché era stanca, o forse perché stavano discutendo.

    E poi lo scorse più in là, vicino al laghetto artificiale, intento a correre. Notò la sua andatura decisa e fiera. Indossava una maglietta alonata di sudore e un paio di pantaloni corti, niente che mostrasse la sua appartenenza all’Fbi. La sua corsa incrociò quella di una ragazza di bell’aspetto, ma lui non fece una piega. La giovane atleta invece dimostrò di apprezzare molto il suo compagno di avventura, Brennan la notò mentre si girava per correre all’indietro, per ammirarlo.
    Si era fermata troppo alla finestra, e infatti vide il suo collega alzare la mano nella sua direzione per salutarla, con il suo solito sorriso disarmante, fatto certamente con l’intento di affascinarla. Lasciò la tenda stizzita, non voleva dargli la sensazione che lo stesse spiando, e lui era bravo a fare ipotesi emotive, non certo razionali. Non sarebbe bastata tutta la sua scienza per fargli cambiare idea.

    “Buongiorno Bones, dormito bene?” fu la prima cosa che disse non appena entrò nella camera della collega. Fermo sulla soglia, con la porta comunicante che cigolava nuovamente; le stava sorridendo come prima.
    “Booth!” Le scappò il suo nome, innervosita dal rumore.
    “Scusa, non ho bussato. Toc toc, posso entrare? Grazie. Dormito bene?”
    Di nuovo. L’aveva fatto di nuovo. L’aveva colta alla sprovvista e l’aveva fatta arrabbiare. Non le piaceva iniziare così le sue giornate.
    “Vado a fare colazione, Booth.” afferrò la sua borsa e si affrettò verso la porta.
    “No, non hai dormito bene. Io invece come un angioletto.” E riaccostò la porta dietro di sé.
    Questo era troppo per lei. Spalancò la porta comunicante ed entrò da lui. Non si aspettava di trovarlo a torso nudo, con il sudore che gli imperlava la pelle, definendo i suoi muscoli pettorali. Stava appallottolando la maglietta per buttarla nel sacco bianco della biancheria dell’albergo.

    “Booth, io …”
    Si sentì a disagio, un conto era vederlo indifeso in un letto d’ospedale a petto nudo, dopo che la porta del frigorifero di casa sua gli era esplosa addosso, un altro era piombare nella sua camera e trovarlo così … disponibile? Caldo? Accogliente? Il suo cervello si bloccò e non trovò altro con cui continuare.
    “Bones, non hai bussato.”
    Brennan uscì dalla porta della sua camera, sbattendo quella comunicante.
    Il sorriso di Booth si trasformò in risata leggera.

    L'agente speciale entrò nell’ampia sala dell’albergo e si premurò subito di cercare la sua collega. La scorse in un angolo, il tavolo vicino alla finestra e lo sguardo perso nel vuoto. La vide cercare all’improvviso qualcosa nella borsa e rispondere poco dopo al cellulare. Pensò che si trattava del caso, forse i ragazzi avevano scoperto qualcosa di importante. La raggiunse a passi lesti e si sedette di fronte a lei. Brennan inserì il vivavoce e appoggiò il telefono sul tavolo, in mezzo a loro.
    La voce di Jack usciva limpida dal microfono “Abbiamo ricavato quello che potevamo dai resti che ci hai inviato, dottoressa Brennan, e quello che abbiamo scoperto non so fino a che punto potrà esservi utile nelle indagini.”
    “Sputa il rospo, Jack.” Booth prese il suo blocco per gli appunti e poi si sistemò sulla sedia, pronto per scrivere.
    Buongiorno anche a te, Booth! come va’? sei pronto per il grande passo?"
    “Hodgins, possiamo parlare del caso?” Brennan voleva rimanere concentrata, e fulminò con lo sguardo Booth, pronto per rispondere a Jack.
    Come vuoi, Brennan, mi stavo solo assicurando che il mio testimone fosse ancora tutto intero, e pronto per …"
    “Jack!”
    Aconito."
    “Che vuol dire, Hodgins? Spiegati meglio.” Allungò la mano e bevve un sorso di caffè dalla tazza della sua collega.
    L’aconito è una pianta mortale, Booth. E’ un veleno estratto dalle radici di ranuncolacea, e a piccole dosi ha una buona efficacia come analgesico. A dosi maggiori genera torpore, tremori e vertigini, nausea e vomito, insensibilità e gonfiore alla lingua. Porta alla paralisi, rende il respiro sempre più lento e faticoso, il battito irregolare, fino a portare alla morte.
    “Quindi vuoi dire che le nostre vittime sono state avvelenate prima di essere ridotte in cenere?”
    Sì, Booth, avvelenate, ma la morte per avvelenamento da aconito è terribile, perché le tue funzioni vitali si fermano, ma tu rimani cosciente."
    "Grazie Hodgins." Brennan stava per chiudere la chiamata ma sentì la voce di Jack consigliarle di chiamare Angela.

    “Accidenti, Bones …”
    “Che c’è Booth?” Riprese la sua tazza e si concedette un nuovo sorso.
    “Le vittime erano coscienti quando sono state uccise.”
    “Già.”
    “Questo mi porta a pensare che l’assassina sia una donna.”
    “E perché?”
    “Perché per uccidere una persona hai bisogno di molta forza fisica, ma se la tua vittima non collabora, hai bisogno di qualcosa che le immobilizzi se vuoi portare a termine il lavoro.”
    “Questa è solo un’ipotesi, Booth.”
    “Il mio intuito di solito non fallisce. Chiamiamo Pearce, vediamo se ha scoperto qualcosa sulle nostre vittime.”







     
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  5. Chemistry
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    Sarà corto ma molto gradito :D
    CITAZIONE
    Non si aspettava di trovarlo a torso nudo, con il sudore che gli imperlava la pelle, definendo i suoi muscoli pettorali.

    :sbav: :blush: So anche io che Bones ha perso le parole..e quella porta comunicante è geniale!!
    Brava Cris non vedo l'ora di leggere il seguito.
     
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    1 PhD Squint

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    Cris è splendido questo capitolo! Breve ma intenso, che dire... lo adoro! :P
    Come sempre descrivi B&B alla perfezione, mi sembra di vederli sullo schermo!

    Aspetto il seguito, sono convinto che questa Pearce non porterà nulla di buono! :lol:
     
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    Sei molto brava! complimenti.
     
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  8. Suwya
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    bello! bello! :clap:

    mi sta piacendo sempre di più questa ff!! :sbav: per me prenditi pure tutto il tempo il che vuoi... sempre che il risultato di tanta attesa sia così ...come dire... appagante :lol:

    ehm... grazie pre la dedica.. non me l'aspettavo :blush:
     
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  9. una_carrie
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    sempre bello il tuo stile cris..mi piace molto anche come riesci a rendere, in particolare, brennan..attendo il seguito. se faccio il babbo natale e ti recapito a casa regali di varie forme e dimensioni mi anticipi qualcosa???
     
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  10. Romi10
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    Bello bello e bello e poi immaginare Booth così...
     
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  11. omelette73
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    CITAZIONE (Cris.Tag @ 20/12/2008, 23:20)
    Brennan uscì dalla porta della sua camera, sbattendo quella comunicante.
    Il sorriso di Booth si trasformò in risata leggera.

    L'uso di questa porta comunicante mi intriga ... si apre e chiude come i cuori dei due protagonisti!
    Brava!
    Continua così, ma non farci aspettare troppo :yeyeye:


    Edited by omelette73 - 22/12/2008, 12:00
     
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  12. applegreen.gio
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    Mi unisco alle altre per dirti quanto quella porta comunicante sia decisamente perfetta per la loro storia!e poi Bones che si fa prendere sempre in contro piede da Booth è divertentissimo!! ^_^
     
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  13. lotus in dream1927
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    CITAZIONE
    “Booth, io …”
    Si sentì a disagio, un conto era vederlo indifeso in un letto d’ospedale a petto nudo, dopo che la porta del frigorifero di casa sua gli era esplosa addosso, un altro era piombare nella sua camera e trovarlo così … disponibile? Caldo? Accogliente? Il suo cervello si bloccò e non trovò altro con cui continuare.
    “Bones, non hai bussato.”
    Brennan uscì dalla porta della sua camera, sbattendo quella comunicante.
    Il sorriso di Booth si trasformò in risata leggera.

    :woot: :sbav: :blush:

    le lunghe attese vengono sempre ben premiate!!!
    non ti preoccupare finché i livelli sono questi saremo felici di aspettare!

    adesso scrivo la letterina a Babbo Natale per avere la porta comunicante con la stanza di Booth... :fiu: :angel:
     
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  14. Cris.Tag
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    CITAZIONE (Suwya @ 21/12/2008, 11:48)
    ehm... grazie pre la dedica.. non me l'aspettavo :blush:

    Tu sola meriteresti un monumento, altro che un misero capitoletto!



    Grazie a tutte per i commenti, sono molto felice che vi sia piaciuto anche questo capitolo.
    Niente più promesse sulla prossima consegna, perchè poi il fato non mi permette di scrivere.

    Quindi ... alla prossima, sicuramente!
     
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  15. bambola66
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    e questa meraviglia vogliamo lasciarla così? prosegui please è davvero intrigante.

    kiki
     
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497 replies since 27/5/2008, 17:15   39215 views
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