“Che cosa vedete nel bagliore della neve, Miss De Lancy?”.
Non mi sono spaventata. In un certo senso la sua voce mi è sembrata giusta, in quello scenario surreale. Mi sono mantenuta immobile.
“La luna piena. E' come se la luna piena piangesse e spargesse il proprio pianto ghiacciato sulla terra”.
“Allora è vero. Io vi conosco, Miss De Lancy”. Il calore del suo corpo si è propagato al mio. Adesso era vicino, dietro la mia schiena. “Perché è ciò che vedo in voi. Una lacrima di luna”.
“E' questo la donna del ritratto?”. Mi sono girata. Aveva spento la sua lampada. Del suo viso ho scorto solo la bocca. “Una lacrima di luna?”.
“Lo siete. Voi. Caduta da un mondo lontano. Sui miei occhi chiusi. Che si sono finalmente aperti”.
Ho stretto la vestaglia contro il collo. “Dite di essere un pittore, ma forse dovreste definirvi poeta...”.
“Non è la mia fantasia a parlare. E' il mio cuore”.
Un discorso insostenebile... Non l'ho capito.

“Per cui alla fine...”, iniziò lui, leccandosi imbarazzato la bocca. “... nessuno dei due ha preso un libro, eh?”.

“Io lo sono”, bisbigliò Temperance.
“Che cosa?”.
“Arrabbiata”.
“Con chi?”.
“Con te”.
“Con me?”. Seeley ridacchiò sconcertato. “Quindi non sei più innamorata? Di già?”.
“Oh, no. E' proprio per quello che sono arrabbiata con te. Perché sono innamorata”.
“Mi sto perdendo, Bones...”.

Tu mi guardavi e i tuoi occhi si spegnevano... E' la prima volta che lo ammetto a voce alta, ma ho avuto incubi per mesi. Capita che li abbia ancora... I tuoi occhi spenti che lentamente si chiudono...

“Non... non ho finito...”, protestò Temperance, opponendosi.
Con il risultato di singhiozzare più forte, di affondare di più il viso nella sua maglietta.
“Sì che hai finito, Bones. Hai finito...”, la rassicurò lui, tenendola, cullandola.
Non le restò che arrendersi.
Comprendendo l'ennesima verità. Non aveva mai pianto per Booth.
Non aveva mai pianto per la sua morte, per lo spavento, per il dolore.
Nemmeno per il sollievo, poi.
Stava piangendo le lacrime che non aveva versato in quattro mesi.
Tutte insieme.
Avvolta dal profumo e dal calore di lui.
Pensò che piangere era giusto e si lasciò andare.

“Non ci riesco”, ammise Temperance cupa. “Come se tu non lo sapessi. Sei rimasto a guardarmi per dieci minuti, mentre ci provavo”.
“Già... Quindi perché tu non fai la stessa cosa? Guardami. E basta. Mi deconcentri”.

Un sorrisone illuminò il volto di Seeley. “Ah! Chiamami MacGyver, baby!”.
Lei sbatté le palpebre. “Chi?”.

“E' da uomo. Un claddagh”.
“Un... che?”.
“E' l'anello tradizionale irlandese. Altamente simbolico. Ecco... qui...”. Gli indicò la forma peculiare del monile: due mani che tenevano un cuore sormontato da una corona. “Le mani corrispondono all'amicizia, il cuore all'amore, la corona alla lealtà”.
“Originale... E intrigante... Un anello irlandese da uomo...”. Seeley ammiccò. “Scommetterei che apparteneva all'amante...”.
“Avrebbe un senso”, concordò Temperance. “

“Sì, è possibile”, convenne Seeley, pensieroso. “Però... non so, a me non è parso che Drusilla stesse parlando di un amico. Mi ha dato l'impressione che piuttosto stesse parlando di un'anima gemella... Un'amicizia così stretta tra un uomo e una donna può veramente rimanere tale?”.
La risposta di lei fu istintiva. “Tu ed io siamo amici”.
Colto in contropiede, lui per un attimo ammutolì.
“Che c'è? Non sei d'accordo? Non lo siamo?”.
“No, no, Bones, lo siamo... Ma è una cosa differente. Cioè, noi due lavoriamo insieme, siamo partners... Non è che siamo...”.
“Anime gemelle?”. Temperance rise. “No, è vero. E' una cosa differente”.
“Appunto”.
“Infatti”.
“Già”.

“Sì... Continuo a leggere, Booth?”.
“Continua a leggere, Bones”.

“Io sono sua e lui è mio, ma il vero problema è che non saresti all’altezza... Ho bisogno di un vero uomo, le mezze cartucce come te non mi interessano, ma se vuoi possiamo darti una dimostrazione... chissà potresti prendere un paio di idee per il futuro...” disse avvicinandosi a Seeley ed aderendo al suo corpo. “Tu che ne pensi?” chiese lei tracciandogli il contorno delle labbra e scendendo nella sua esplorazione prima sul petto fermandosi appena sopra la cintura.
Lui espirò violentemente chiedendosi quale fosse il suo gioco.

Cosa diavolo le era venuto in mente? Credeva forse che fosse un eunuco?